Mentre la vita umana giaceva sulla terra, turpe spettacolo, oppressa dal grave peso della religione, che mostrava il suo capo dalle regioni celesti con orribile aspetto incombendo dall'alto sugli uomini, per primo un uomo di Grecia [Epicuro, 341 - 271 a. C.] ardì sollevare gli occhi mortali a sfidarla, e per primo drizzarlesi contro: non lo domarono le leggende degli dei, né i fulmini, né il minaccioso brontolio del cielo; anzi tanto più ne stimolarono il fiero valore dell'animo, così che volle infrangere per primo le porte sbarrate dell'universo. E dunque trionfò la vivida forza del suo animo e si spinse lontano, oltre le mura fiammeggianti del mondo, e percorse con il cuore e la mente l'immenso universo, da cui riporta a noi vittorioso quel che può nascere, quel che non può, e infine per quale ragione ogni cosa ha un potere definito e un termine profondamente connaturato. Perciò a sua volta abbattuta sotto i piedi la religione è calpestata, mentre la vittoria ci eguaglia al cielo.
Tito Lucrezio Caro, De Rerum Natura, I, 62-79 (I secolo a.C.)
La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli.
Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici (1844)
C'è un paese occidentale (non in senso geografico, ma culturale, cioè di tradizione giudaico-cristiana) più bigotto e servile dell'Italia nei confronti della religione (tant'è che religione è sinonimo di religione cattolica)?
Certamente no.
La cattolicissima Spagna, ben prima di Zapatero, ha avviato
un deciso processo di laicizzazione dello Stato, e l'altra
storica nazione cattolica, la Francia, ci
aveva già pensato parecchi decenni addietro. Analogamente,
in tanti paesi latino-americani, di fortissima tradizione
cattolica, la separazione fra Chiesa e Stato è
molto netta.
E che dire dei paesi scandinavi, o della stessa Gran Bretagna
in cui peraltro il capo dello stato è addirittura capo della
Chiesa anglicana?
Grazie a Mussolini e a Craxi, invece, qui abbiamo un
Concordato, come dire?, leggermente sbilanciato (e speriamo
che pochi amici e compagni si ricordino bene la faccenda
dell'art.
7...).
Crocifissi in tutte le scuole e negli edifici pubblici, case parrocchiali pagate
dai Comuni, 8 per mille che fa ridere, beni ecclesiastici
passati allo Stato (che si accolla le relative spese)
ma di fatto gestiti dal clero, scuole paritarie (per lo più confessionali)
foraggiate indecentemente, esenzione dall'ICI ma, soprattutto, una
cultura diffusa e strutturata in base alla quale si dà
continuamente per scontato che ogni cosa riguardante la
religione (cattolico - romana) debba essere trattata non
tanto con rispetto (che, ovviamente, è dovuto ad
ogni confessione così come ad ogni concezione ateistica
o agnostica), ma con speciale riverenza.
Quante volte abbiamo visto in televisione o sui giornali
un po' di satira (di quella vera) sul Pontefice o sulla
(inverosimile) verginità della signora Maria?
Quante volte, viceversa, i telegiornali - anche quelli
in odor di sinistra - ci assillano con le cronache domenicali
e festive dei comizi in Piazza San Pietro?
Che tristezza, poi, l'oscurantismo (e non ci riferiamo
al clero istituzionale, ma ai pretini del PD) su
fecondazione, pacs, e via dicendo.
E se si osa fischiare il senatore Ruini o Bagnasco, apriti cielo!
Ora che poi qualcuno (finalmente!!) ha addirittura fatto satira sul Papa si è scatenata l'iradiddio.
Non se ne può più.
Però...
Però con Francesco qualcosa sta cambiando.
|
|
|