|
Francesco Burgos
Family Dei |
Il 19 maggio 2001, con una lettera indirizzata a
tutti i Vescovi, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede
ricorda che - secondo la direttiva emanata dal Sant'Uffizio nel 1962 "De Criminis Gravioribus" - qualora un prelato venga accusato di crimini gravi, la questione
sarà di esclusiva competenza della Congregazione stessa. Questo vuol dire
che non si dovrà fare denuncia alle autorità pubbliche o con esse
collaborare per l'accertamento della verità.
Dopo un noiosissimo elenco di questi delitti gravi, quasi tutti legati
all'esercizio della funzione sacerdotale, viene aggiunto un ulteriore
delitto: "Delictum contra mores, videlicet: delictum contra sextum Decalogi praeceptum cum minore."
Cosa vuol dire, esattamente, violare il sesto comandamento con un minore? In
tutto il mondo questo delitto viene definito pedofilia. E la pedofilia, noi
persone comuni, la definiamo un delitto contro la persona e non contro la
morale.
Ricapitolando: se un prelato abusa sessualmente di un bambino, i membri del
clero cattolico sono obbligati, in conseguenza di quell'ordine,
a tacere e a non collaborare con le autorità inquirenti. Qualora
parlassero, sarebbero a loro volta colpevoli. Quindi sono obbligati a scegliere:
o denunciare la pedofilia o rimanere fedeli a Santa Romana Chiesa e tacere.
Per questa lettera, il Prefetto della Congregazione della Fede è stato
ovviamente incriminato da un tribunale per favoreggiamento della pedofilia.
Questo tribunale non ha mai assolto il Prefetto, ma ha dovuto sospendere il
giudizio perché l'imputato era diventato Capo di stato con il nome di Benedetto
XVI.
Come possiamo definire un'organizzazione che copre sistematicamente la
pedofilia?
P.S. sì, poi in Irlanda (dicembre 2009) hanno fatto un po' di pulizia, e Benedetto XVI si è detto "pieno di orrore", ma solo quando sulla stampa è scoppiato lo scandalo: per decenni tutta la Chiesa cattolica ha taciuto.
v. anche qui
|