inizio rosso e giallo


Hill Street giorno e notte

 

1981. Qui siamo a una svolta radicale nelle serie televisive poliziesche: non solo viene ripresa la formula inaugurata da Scacco Matto e dalla saga dell'87° distretto, con al centro della vicenda non un singolo detective bensì un gruppo, ma, soprattutto, si punta a raccontare una città - indefinita, ma gli intenditori hanno riconosciuto Chicago - attraverso la vita di un Distretto di polizia, più o meno corrispondente a un nostro commissariato.
E lo si fa rompendo con la tradizione - come peraltro già avevano fatto Hammett e Chandler tanti anni prima - secondo cui i "buoni" sono appunto sempre buoni, belli, coraggiosi, ecc..

Fra parentesi: esattamente come invece si è ripreso a fare, senza pudore, dopo l'11 settembre: quasi tutti i nuovi serial statunitensi sembrano sceneggiati direttamente dal Dipartimento di Stato o da Langley, con i protagonisti vestiti assolutamente comme il faut (e quasi sempre sulle giacche immacolate spicca il patriottico distintivo a stelle e strisce), sovente alle prese con "terroristi", ben lieti di poter disporre degli sbrigativi e fascistoidi mezzi resi possibili da quella mostruosità giuridica che è il Patriot Act: certo, si rispetta il politically correct, ad esempio con una sapiente distribuzione etnica dei personaggi, ma si sono dissolti quasi completamente quegli elementi di dissonanza rispetto all'american way of life che negli anni precedenti erano emersi qua e là.

Hill Street Blues già nel titolo originale e nella musica iniziale conteneva una sorta di dichiarazione d'intenti rispetto all'atmosfera in cui si sarebbero sviluppati gli avvenimenti, e infatti assistiamo a descrizioni piuttosto crude dell'ambiente, a un uso disinvolto del linguaggio, a una caratterizzazione dei personaggi che non risparmia chiaroscuri e stravaganze anche pesanti.

  • Il capitano Frank Furillo (Daniel J. Travanti) è sì vestito sempre a modino, ed è integerrimo, ma è un alcolista (non ex, come lui stesso afferma, perchè anche se si è smesso di bere, si resta sempre in bilico). Dirige il Distretto con mano ferma, ma naturalmente anche con acutezza e umanità. Spesso impegnato in schermaglie giuridiche con l'avvocatessa Davenport, con cui peraltro si riconcilia nel talamo, essendo i due felicemente amanti
  • il tenente Howard Hunter (James B. Sikking) responsabile della squadra operativa (più o meno una specie di SWAT, Special Weapons And Tactics) è leggermente di estrema destra, anche se ha dei tratti surreali che lo rendono irresistibilmente simpatico
  • il detective Norman Buntz (il grande Dennis Franz) è violento e razzista, eppure lo si scoprirà più umano e per bene di molti altri
  • anche il ringhiante sergente Mick Belker (Bruce Weitz) non disdegna di prendere a calci (e a morsi) i delinquenti, ma la sua tenerezza è in agguato
  • un altro alieno rispetto ai diritti civili è l'agente Andy Renko (Charles Aid), però anche lui...
  • il duro giudice Alan Wachtel (Jeffrey Tambor) rivelerà amabilmente insospettabili vocazioni alla diversità
  • il tenente Calletano è tutto preso dal suo essere hispanico (un bel coraggio quello degli sceneggiatori, di ironizzare sulle questioni etniche)
  • J. D. Larue (Kiel Martin) è un furbastro e il suo ottimo collega Bobby Hill ha una passioncella per il gioco d'azzardo
  • l'agente Lucy Bates, che diverrà sergente
  • solo Fletcher Daniels (Jon Cypher), il capo della polizia, è dipinto a tutto tondo: un tronfio politicante sempre pronto a fare porcate.
  • il tenente Goldblum (Joe Spano), sempre troppo buono
  • il sergente Esterhaus (Michael Conrad) che conclude sempre i briefing mattutini raccomandando agli agenti ""Let's be careful out there! - State attenti, là fuori!"
  • l'ex moglie di Furillo, Fay (Barbara Bossom), piena di ansie e ripensamenti
  • la bellissima avvocatessa Joyce Davenport (Veronica Hamel), in perenne conflitto professionale col capitano, di cui peraltro è la compagna. (E quasi ogni episodio termina - come una rassicurante e al tempo stesso ironica strizzatina d'occhio - con loro due nel talamo)

    E poi tanti altri.

    Insomma, una galleria ricchissima, tratteggiata con cura e creata con intelligenza e anticonformismo da Steve Bochco, che non a caso sarà anche il padre di NYPD e di Law and Order.
    Un ambiente metropolitano duro in cui i poliziotti si muovono con realismo e dunque non senza contraddizioni, e la stessa musica composta da Mike Post mescola drammaticità e ironia.

    La tv come vorremmo che fosse: intelligente, godibile, spiazzante, con storie solide e attori che conoscono il proprio mestiere.

    Andata in onda per varie stagioni dal 1981 al 1987, la serie ha ottenuto sia un grandissimo successo di pubblico che una massiccia dose di riconoscimenti da parte della critica (ben 26 Emmy Award, l'equivalente televisivo degli Oscar).

    E quando una sera si sono spente definitivamente le luci del distretto di Hill Street, a molti è dispiaciuto molto.