inizio rosso e giallo

 

Lew Archer

Sullo schermo è diventato Harper - chissà perchè; qualcuno sostiene che la H iniziale l'abbia voluta Newman, che vedeva in questa lettera una sorta di portafortuna - (Harper, 1966, di Jack Smight, e poi Detective Harper, acqua alla gola, 1976, di Stuart Rosenberg), ma già il suo creatore ebbe qualche problema col proprio nome: fastidioso chiamarsi Kenneth Millar, come la moglie Millar, Margaret, scrittrice di gialli molto nota. E allora ecco Ross Macdonald (da non confondersi, però, con Philip MacDonald e John D. MacDonald...).



"Con Lew Archer - dice l'autore - ho tentato di creare un investigatore che fosse più un uomo che un eroe letterario. È il tipo capace di dedicarsi al lavoro investigativo a causa del suo interesse per gli altri esseri umani, con le loro debolezze, le loro crisi, ma anche con le qualità che compensano i loro difetti. (...) Probabilmente la mancanza delle più romantiche qualità che si notano in genere nei detective letterari fa sì che Archer sia meno "colorito" di tanti altri. Ma il suo atteggiamento è analogo a quello di tanti investigatori di prim'ordine che ho conosciuto; e più di un giovane investigatore ha considerato Archer come un modello di etica professionale.
Del resto io mi sono sforzato di fare di lui un uomo retto. Come tanti altri uomini retti ha molte delle debolezze umane, ma attenuate da rispetto per il prossimo.
Hammett ha inventato il giallo "duro" e Chandler lo ha sviluppato. La specialità di Hammet era la forza e la semplicità combinate con realismo sociale che ai suoi tempi non aveva precedenti. Chandler ha portato alla narrativa poliziesca acume, eleganza e una forza narrativa originalissima. Entrambi, secondo me, avevano la tendenza a dare troppo peso alla figura centrale dell'investigatore. Il mio detective è sempre presente, ma "sommerso" nel romanzo: è un mezzo per raggiungere un fine e non è fine a se stesso.
Io tendo a servirmi della formula poliziesca per scrivere dei romanzi sulla vita americana, e perché la formula poliziesca? Perché mi stimola e perché le possibilità di tale formula non sono ancora state pienamente sfruttate né da Hammet, né da Chandler, né da me. Antony Boucher
[il critico letterario del New York Times che negli anni '60 giudicò R. Macdonald addirittura superiore ai due padri della nuova scuola americana] non si è sbagliato, giudicando che, sotto certi aspetti, io abbia superato gli altri due. Dopo tutto sono nato una generazione dopo e mi giovo della loro esperienza. Ho tentato di dare alla ' 'detective story' ' una serietà e una complessità di stile e di trama che in passato non aveva."
Archer è cattolico, come il suo creatore ("Siamo tutti colpevoli." "Vendo ciò che devo vendere per guadagnarmi da vivere: e cioè quel poco di fegato e di intelligenza che il Signore mi ha dato" "Non mi occupo di divorzi"), e ci pare un po' troppo retto per una vita che già Hammett e Chandler, appunto, avevano duramente ricondotto alla sporca realtà urbana. Il bel Newman sullo schermo ha dato un po' di pepe al personaggio, ma i romanzi restano comunque tra i migliori del genere.

    Kenneth Millar

  • Il tunnel (The Dark Tunnel, 1941), Mondadori, 1950; 1993
  • Sempre nei guai (Trouble Follows Me, 1946), Garzanti, 1953; Mondadori, 1977
  • La città del diavolo (Blue City, 1947), Mondadori, 1950, 1964, 1975




    (John) Ross Macdonald

  • L'assassino di mia moglie (The Three Roads, 1948), Mondadori, 1963, 1972
  • Bersaglio mobile, (The Moving Targe, 1949), Mondadori, 1953, 1975, 1991; Hobby & Work, 2005
  • Il vortice (The Drowning Pool, 1950), Mondadori,1954, 1980, 1992; Hobby & Work, 2005
  • Non piangete per chi ha ucciso (The Way Some People Die, 1950), Mondadori, 1953, 1992; Hobby & Work, 2006
  • Il ghigno d'avorio (The Ivory Grin, 1953), Mondadori, 1954, 1992; Wobby & Work, 2007
  • Hanno rapito un bimbo (Meet Me at the Morgue, 1953), Mondadori, 1954, 1965
  • Non fuggire sceriffo (Find a Victim, 1954), Mondadori, 1955, 1992
  • Il mio nome è Archer (The Name Is Archer, 1955), racconti, Mondadori, 1978
  • Costa dei barbari (The Barbarous Coast, 1956), Mondadori, 1956, 1991
  • L'inferno è in terra (The Doomsters, 1958), Mondadori, 1958, 1991
  • A un passo dalla sedia (The Galton Case. 1959), Mondadori, 1960, 1991; o Il ragazzo senza storia, Polillo, 2012
  • Segreto di famiglia (The Ferguson Affair, 1960), Mondadori, 1961, 1968
  • Non fare agli altri... (The Wycherly Woman, 1961), Mondadori, 1962, 1971
  • Il sangue non è acqua (The Zebra Striped Hearse, 1962), Mondadori, 1963, 1983, 1995
  • Il delitto non invecchia (The Chill, 1964), Mondadori, 1967, 1981
  • Il vespaio (The Far Side of the Dollar, 1965), Mondadori, 1965, 1984; o Il passato si sconta sempre, Polillo, 2011
  • Denaro nero (The Black Money, 1966), Mondadori, 1968, 1973
  • Paura di vivere (The Instant Enemy, 1968), Mondadori, 1969, 1985
  • Il mondo è marcio (The Goodbye Look, 1969), Mondadori, 1970, 1988
  • L'uomo sotterraneo (The Underground Man, 1971), Mondadori, 1972, 1995
  • La bella addormentata (Sleeping Beauty, 1973), Mondadori, 1974, 2002; Polillo, 2014
  • Lew Archer e il brivido blu (The Blue Hammer, 1976), Mondador, 1977, 2000; o Il brivido blu, Polillo, 2013
  • Stranieri in città (Strangers in Town, 2001) racconti, Mondadori, 2002
  • The Archer Files, racconti, 20072

  • raccolte:

  • Le sette fatiche di Lew Archer, Mondadori, 1966: Non piangete per chi ha ucciso, Il ghigno d'avorio, Il vortice, Costa dei barbari, L'inferno č in terra, A un passo dalla 'sedia', Non fuggire sceriffo
  • Lew Archer Story, Mondadori, 1991: Bersaglio mobile, Costa dei barbari, L'inferno è in terra, A un passo dalla "sedia"
  • Sunset Boulevard, Mondadori, 1993: Il vortice, Non piangete per chi ha ucciso, Il ghigno d'avorio, Non fuggire sceriffo