Sax Rohmer
Sax Rohmer (1883 - 1959), pseudonimo di Arthur Henry Sarsfield Ward, lavorò a lungo nell'editoria inglese e nel mondo del teatro. Quando nel 1912 scrisse The Mystery of Dr. Fu Manchu non immaginava certo che sarebbe diventato il primo capitolo di una vera e propria saga.
L'idea, decisamente azzardata per quei tempi, era di mettere al centro della storia un cattivo a tutto tondo, ma un cattivo così cattivo che più cattivo non si può: e cosa c'era di meglio di un cinese perfido e tenebroso, che evocava gli oscuri abissi della malvagità orientale? Uno stereotipo razzista, certo, ma di grande impatto su un pubblico ancora ingenuo, oltre a tutto non avezzo al fatto che il protagonista, Fu Manchu, fosse un personaggio negativo (Fantomâs era appena nato).
«Immaginate una persona, alta, magra e felina, ben messa, con una fronte come quella di Shakespeare e un viso come quello di Satana, un cranio ben rasato e lunghi, magnetici occhi, verdi come quelli di un gatto. Investitelo di tutta l'astuzia crudele dell'intera razza orientale, accumulata in un intelletto gigantesco, con tutte le risorse della scienza passata e presente... Immaginate quest'essere terribile e voi avrete un'immagine mentale del Dott. Fu Manchu, il pericolo giallo incarnato in un uomo.» (Il Mistero del Dott. Fu Manchu)
In realtà Fu Manchu inizia la propria vita letteraria con un ruolo quasi secondario all'interno della temibile setta Si-Fan, che aveva lo scopo (non irragionevole, a pensarci bene, ma ideologicamente inaccettabile per un inglese) di liberare l'Oriente da ogni presenza di europei e americani, ma fa rapidamente carriera e diventa il capo assoluto, indirizzando l'attività dei suoi accoliti verso obiettivi criminali più vasti. Il famigerato pericolo giallo tout court. Ma per fortuna c'è Scotland Yard...
Naturalmente Rohmer scrisse anche altro, ma è al ciclo del terribile Fu Manchu che si deve la sua popolarità, rinvigorita poi negli anni '60 da alcuni film con Christopher Lee: solo il primo (Fu Manchu A.S.3 - Operazione tigre, The Face of Fu Manchu, di Don Sharp, 1965) può essere ricordato, gli altri quattro furono mediocri operazioni commerciali.
Negli anni '30, in quattro film, l'interprete del malvagio cinese fu lo svedese Warner Oland, che evidentemente aveva un'ottima capacità di trasformarsi in orientale dato che interpretò molti film nei panni di un altro cinese, buono però, Charlie Chan.
Nel 1932 anche un film con Boris Karloff, La maschera di Fu Manchu.
Inutile e banale Il diabolico complotto del dottor Fu Manchu, del 1982: doveva essere una brillante parodia ma l'insipida sceneggiatura affonda il film, con un Peter Sellers, ormai molto ammalato, che è l'ombra di se stesso.
Le traduzioni italiane, spesso in versione non integrale, furono sostanzialmente dedicate a questo personaggio, e di queste diamo conto.
- Il Mistero del Dott. Fu Manchu (The Mystery of Dr. Fu Manchu o The Insidious Dr. Fu Manchu, 1913), Bemporad, 1931; Mondadori, 1980 (in: Il diabolico complotto del dr. Fu Manchu); o Pericolo Giallo, Atlante, 1932; Impero, 1938; o Il diabolico cinese, Newton Compton, 1998
- L'uomo dai mille volti (The Sins of Severac Bablon o The Man of a Thousand Faces, 1914), Elit, 1931; o L'anello di Severac Bablon, Elit, 1940; o Il gioiello di re Salomone, Ed. Attualità, 1940
- L'Artiglio Giallo (The Yellow Claw, 1915), Corriere della Sera, 1928; o Il delitto di mezzanotte, Mundus, 1932; Newton Compton, 1997, 2004
- L'ombra del cinese (The Devil Doctor, 1916), Elit, 1933; o Il medico cinese, SACSE, 1936; o Senza pietà, Brighenti, 1947
- Il fiore del silenzio (The Si-Fan Mysteries o The Hand of Fu Manchu, 1917), Ed. della Quercia, 1939
- Lo scorpione d'oro (The Golden Scorpion, 1919), Libri X, 1933; Ed. Librarie Italiane, 1945; o I ladri di cervelli, Giachini, 1950
- Guai all'infedele! (Woe To The Infidel! o The Quest of the Sacred Slipper, 1919), Mondadori, 1939; o Il mistero della babbuccia sacra, Newton Compton, 1993
- La donna dagli occhi verdi (The Green Eyes of Bast, 1920), Ed. Economiche Italiane, 1940; o Occhi verdi, Mondadori, 1940; o Occhi nel buio, Newton Compton, 1997
- Lingua di fuoco (Fire Tongue, 1921), Corriere della Sera, 1930
- Viso grigio (Grey Face, 1924), Romanzo mensile, 1947 - senza Fu Manchu
- Ombre Gialle (Yellow Shadows, 1925), Corriere della Sera, 1938
- La figlia di Fu Manchu (The Daughter of Fu Manchu, 1931), Mondadori, 1980
- La maschera di Fu Manchu (The Mask of Fu Manchu, 1932), Ed. Attualità, 1940; Sugar, 1966
- La schiava di Fu Manchu (Fu Manchu's Bride, 1933), Sugar, 1966; o La sposa di Fu Manchu, Mondadori, 1980 (in: Il diabolico complotto...)
- The Trail of Fu Manchu, 1934
- President Fu Manchu, 1936
- The Drums of Fu Manchu, 1939
- The Island of Fu Manchu, 1940
- L'ombra di Fu Manchu (The Shadow of Fu Manchu, 1948), Corriere della Sera, 1949
- Re-Enter Fu Manchu, 1957
- Emperor Fu Manchu, 1959
- The Wrath of Fu Manchu, 1973. Antologia postuma contenente il racconto che le dà il titolo (1952) e tre romanzi brevi: The Eyes of Fu Manchu, 1957, The Word of Fu Manchu, 1958, e The Mind of Fu Manchu, 1959
- Il diabolico complotto del dr. Fu Manchu: Il mistero del dr. Fu Manchu, La figlia di Fu Manchu, La sposa di Fu Manchu, Mondadori, 1980
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