Peter Cheyney Scatenato e volgare, Lemmy Caution cita un Confucio improvvisato. Il giallo hard boiled tocca già la parodia. Cosa c'è di male? Così Plac ne Il giardino degli assassini. Aggiungiamo che più che di parodia ci pare si tratti di furbata: libri scritti decisamente male, ma con una verve volgare e fantasiosa che a tratti potrebbe anche risultare divertente, se non fosse palesemente una trovata da pochi dollari; che tuttavia di dollari ne portò parecchi all'autore, anche per i diritti - post mortem, per sua sfortuna - rispetto a due film che nei primi anni '60 ebbero un certo successo, con l'interpretazione assai aderente di Eddie Constantine nella parte del detective sanguigno e rissoso. Dopo i primi due film, abbastanza dozzinali, sarà addirittura Jean Luc Godard a impossessarsi di questo personaggio per palati poco esigenti e farne il protagonista di una storia tra lo spionaggio e la fantascienza, tra il grottesco e l'ironico: Agente Lemmy Caution: missione Alphaville, 1965. "Godard ne fa una ricerca sugli elementi di base del cinema: la luce e il suono. Alphaville è Parigi, capitale del dolore." (Morandini)
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