E cavalli e cavalieri
Sognano boschi di lauri
Ma da quei sogni non sanno tornare


poeta anonimo bosniaco

CANTI DI LOTTA

Il 18 aprile
A morte la casa Savoia
Addio Lugano
Amore mio non piangere
Attraverso valli e monti
Auschwitz
Badoglieide
La ballata del Pinelli
La ballata dell'ex
Bandiera Rossa
Bella ciao
Il bersagliere ha cento penne
La Brigata Garibaldi
La canaglia pezzente
Canto dei deportati
Chaim
Chant des partisans
Col parabello in spalla
La Comune di Parigi
Con la guerriglia
Contessa
Cosa rimiri bel partigiano
Los cuatro generales
La Cucaracha
Dalle belle città
Le déserteur
Dimmi bel giovane
Dongo
Dove vola l'avvoltoio?
Elle n'est pas morte
Il feroce monarchico Bava
Festa d'aprile
Figli di nessuno
La filanda de Ghisalba
Filastrocca vietnamita
Fischia il vento
Göttingen
Grandola Vila Morena
Guantanamera
La guardia rossa
La guerra di Piero
Hasta siempre
Inno a Oberdan
Inno dei lavoratori
Inno dei partigiani sovietici
Inno del primo maggio
Inno della rivolta
L'Internazionale
John Brown's Body
La Lega
Lili Marleen
Les loups
Maremma
Na Juriš
Nina ti te ricordi
Noi vogliamo l'uguaglianza
O cara moglie
O fucile
O Gorizia
O Venezia che sei la più bella
Oltre il ponte
Le otto ore
Partire partirò
The Partisan
El paso del Ebro
Per i morti di Reggio Emilia
Pietà l'è morta
Portiam l'Italia nel cuore
Pòvre filandere
El pueblo unido
Quei briganti neri (E quei...)
La quinta brigada
Risoluzione dei Comunardi
La rossa provvidenza
Rosso a levante e ponente
Saluterem signor padrone
Sciur padrun da li beli braghi...
Se non ci ammazza i crucchi
Se non li conoscete...
Soldati della palude
Son cieco
Stornelli dell'esilio
Stornelli socialisti
Te recuerdo Amanda
Le temps des cerises
Uguaglianza
Valle Giulia
Varsovienne (A las barricadas)
Un vessillo in alto sventola
Il vestito di Rossini
Viva l'Italia
We shall overcome
Where have all flowers gone?

molte canzoni sono di origine popolare, o rielaborazioni, e quindi a volte ne esistono diverse varianti
rimanda alla pagina con maggiori informazioni            click sx per ascoltare o dx
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L'Internazionale

(Degeyter - Bergeret)

COMPAGNI AVANTI IL GRAN PARTITO
NOI SIAMO DEI LAVORATORI
ROSSO UN FIORE IN PETTO C'È FIORITO
E UNA FEDE C'È NATA IN CUOR.
NOI NON SIAMO PIÙ NELL'OFFICINA
DENTRO TERRA NEI CAMPI IN MAR
LA PLEBE SEMPRE ALL'OPRA CHINA
SENZA IDEALE IN CUI SPERAR

SU LOTTIAM L'IDEALE
NOSTRO ALFINE SARÀ
L'INTERNAZIONALE
FUTURA UMANITÀ

UN GRAN STENDARDO AL SOL FIAMMANTE
INNANZI A NOI GLORIOSO VA
NOI VOGLIAM PER ESSO SIANO INFRANTE
LE CATENE ALLA LIBERTÀ
CHE GIUSTIZIA VENGA NOI VOGLIAMO
NON PIÙ SERVI NON PIÙ PADRON
FRATELLI TUTTI ESSER VOGLIAMO
NELLA FAMIGLIA DEL LAVOR

SU LOTTIAM...

LOTTIAM LOTTIAM LA TERRA SIA
DI TUTTI EGUALE PROPRIETÀ
PIÙ NESSUNO NEI CAMPI DIA
L'OPRA AD ALTRI CHE IN OZIO STA.
E LA MACCHINA SIA ALLEATA
NON NEMICA AI LAVORATOR
COSÌ LA VITA RINNOVATA
ALL'UOM DARÀ PACE ED AMOR

SU LOTTIAM...

SU LOTTIAM...

qui la storia della canzone

in fondo il testo in altre lingue

Bandiera Rossa

(C. Tuzzi)

AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA
BANDIERA ROSSA BANDIERA ROSSA
AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA
BANDIERA ROSSA TRIONFERÀ

BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ
BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ
BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ
EVVIVA IL SOCIALISMO E LA LIBERTÀ!

DEGLI SFRUTTATI L'IMMENSA SCHIERA
LA PURA INNALZI ROSSA BANDIERA
O PROLETARI ALLA RISCOSSA
BANDIERA ROSSA TRIONFERÀ

BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ...

IL FRUTTO DEL LAVORO A CHI LAVORA ANDRÀ!
DAI CAMPI AL MARE DALLA MINIERA
ALL'OFFICINA CHI SOFFRE E SPERA
SIA PRONTO È L'ORA DELLA RISCOSSA
BANDIERA ROSSA TRIONFERÀ

BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ...

PER LA DEMOCRAZIA E LA LIBERTÀ
NON PIÙ NEMICI NON PIÙ FRONTIERE
CON AI CONFINI ROSSE BANDIERE
O SOCIALISTI ALLA RISCOSSA
BANDIERA ROSSA TRIONFERÀ

BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ...

È SOLO IL SOCIALISMO CHE DA LIBERTÀ
AVANTI POPOLO TUONA IL CANNONE
RIVOLUZIONE RIVOLUZIONE
AVANTI POPOLO TUONA IL CANNONE
RIVOLUZIONE VOGLIAMO FAR
RIVOLUZIONE NOI VOGLIAMO FAR
RIVOLUZIONE NOI VOGLIAMO FAR
RIVOLUZIONE NOI VOGLIAMO FAR
EVVIVA IL COMUNISMO E LA LIBERTÀ!

qui la storia della canzone

 

TRADIZIONALI

Partire partirò

(1799)

Gufi

PARTIRE PARTIRÒ PARTIR BISOGNA
DOVE COMANDERÀ NOSTRO SOVRANO
CHI PRENDERÀ LA STRADA DI BOLOGNA
E CHI ANDERÀ A PARIGI E CHI A MILANO

AH CHE PARTENZA AMARA
GIGINA CARA MI CONVIEN FARE
SONO COSCRITTO E MI CONVIEN MARCIARE

QUANDO SARÒ LONTANO DA STA PARTE
E NON RIVEDRÒ PIÙ LA PATRIA MIA
IO METTERÒ LA PENNA SULLE CARTE
E SCRIVERÒ A TE GIGINA MIA

AH CHE PARTENZA AMARA
GIGINA CARA MI CONVIEN FARE
VADO ALLA GUERRA E SPERO DI TORNARE

Stornelli d'esilio

(fine '800, Pietro Gori?)

Joe Fallisi

O PROFUGHI D'ITALIA A LA VENTURA
SI VA SENZA RIMPIANTI NÉ PAURA
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
NOSTRA LEGGE È LA LIBERTÀ
ED UN PENSIERO
RIBELLE IN COR CI STA

DEI MISERI LE TURBE SOLLEVANDO
FUMMO D'OGNI, NAZIONE MESSI AI BANDO,
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO...

DOVUNQUE UNO SFRUTTATO SI RIBELLI
NOI TROVEREMO SCHIERE DI FRATELLI.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO...

RAMINGHI PER LE TERRE E PER I MARI
PER UN'IDEA LASCIAMMO I NOSTRI CARI.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO...

PASSIAM DI PLEBI VARIE FRA I DOLOR
DE LA NAZIONE UMANA PRECURSORI.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO...

MA TORNERANNO, O ITALIA, I TUOI PROSCRITTI
AD AGITAR LA FACE DEI DIRITTI,
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO...

Dimmi bel giovane

(fine '800)

Joe Fallisi

DIMMI BEL GIOVANE
ONESTO E BIONDO
DIMMI LA PATRIA
TUA QUAL È
TUA QUAL È


ADORO IL POPOLO
LA MIA PATRIA È IL MONDO
IL PENSIER LIBERO
È LA MIA FE'
È LA MIA FE'


LA CASA È DI CHI L'ABITA
È UN VILE CHI LO IGNORA
IL TEMPO È DEI FILOSOFI
IL TEMPO È DEI FILOSOFI


LA CASA È DI CHI L'ABITA
È UN VILE CHI LO IGNORA
IL TEMPO È DEI FILOSOFI
LA TERRÀ È DI CHI LA LAVORA


ADDIO MIA BELLA
CASETTA ADDIO
MADRE AMATISSIMA
E GENITOR
E GENITOR


IO PUGNO INTREPIDO
PER LA COMUNE
COME LEONIDA
SAPRÒ MORIR
SAPRÒ MORIR


LA CASA È DI CHI L'ABITA...
LA CASA È DI CHI L'ABITA...


O Venezia che sei la più bella

(1848)

Francesco De Gregori - Giovanna Marini

O VENEZIA CHE SEI LA PIÙ BELLA
E TU MANTOVA CHE SEI LA PIÙ FORTE
GIRA L'ACQUA D'INTORNO ALLE PORTE
SARÀ DIFFICLE POTERTI PIGLIAR

UN BEL GIORNO ENTRANDO IN VENEZIA
VEDEVO IL SANGUE SCORREVA PER TERRA
E I FERITI SUL CAMPO DI GUERRA
E TUTTO IL POPOLO CHIEDEVA PIETÀ

O VENEZIA TI VUOI MARITARE
MA PER MARITO TI DAREMO ANCONA
E PER DOTE LE CHIAVI DI ROMA
E PER ANELLO LE ONDE DEL MAR


Son cieco

Michele Straniero

SON CIECO E MI VEDETE
DEVO CHIEDERE LA CARITÀ
HO QUATTRO FIGLI E PIANGONO
DEL PANE NON HO DA DAR

NOI ANDEREMO A ROMA
DAVANTI AL PAPA E AL RE
E GRIDEREMO AI POTENTI
CHE LA MISERIA C'È

E PER LE VIE DI ROMA
LA BANDIERA VOGLIAMO ALZAR
SVENTOLA LA BANDIERA
SOCIALISMO TRIONFERÀ



John Brown's Body

(Julia Ward Howe, 1862)


JOHN BROWN GIACE NELLA TOMBA LÀ NEL PIAN
DOPO UNA LUNGA LOTTA CONTRO L'OPPRESSOR
JOHN BROWN GIACE NELLA TOMBA LÀ NEL PIAN
MA L'ANIMA VIVE ANCOR

GLORY GLORY HALLELUJAH
GLORY, GLORY HALLELUJAH
GLORY, GLORY HALLELUJAH
MA L'ANIMA VIVE ANCOR

CON DICIANNOVE SUOI COMPAGNI DI VALOR
DALL'EST ALL'OVEST LA VIRGINIA CONQUISTÒ
CON DICIANNOVE SUOI COMPAGNI DI VALOR
MA L'ANIMA VIVE ANCOR

POI L'HANNO UCCISO COME FOSSE UN TRADITOR
MA IL TRADITOR FU QUELL'UOMO CHE L'IMPICCÒ
POI L'HANNO UCCISO COME FOSSE UN TRADITOR
MA L'ANIMA VIVE ANCOR

JOHN BROWN È MORTO
MA LO SCHIAVO È IN LIBERTÀ
TUTTI FRATELLI, BIANCHI E NERI SIAMO GIÀ
JOHN BROWN È MORTO
MA LO SCHIAVO È IN LIBERTÀ
MA L'ANIMA VIVE ANCOR

OH, NON TEMERE COLUI CHE IL CORPO UCCIDERÀ
SE LA TUA ANIMA RAPIR NON TI POTRÀ
OH, NON TEMERE COLUI CHE IL CORPO UCCIDERÀ
SE L'ANIMA VIVE ANCOR

STELLE DEI CIELI NON PIANGETE SU JOHN BROWN
STELLE DEI CIELI SORRIDETE CON JOHN BROWN
STELLE DEI CIELI NON PIANGETE SU JOHN BROWN
LA SUA ANIMA VIVE ANCOR

la versione di Pete Seeger



Inno a Oberdan

(1882)

Gufi

LE BOMBE LE BOMBE ALL'ORSINI
IL PUGNALE IL PUGNALE ALLA MANO
A MORTE L'AUSTRIACO SOVRANO
NOI VOGLIAMO LA LIBERTÀ

MORTE A FRANZ VIVA OBERDAN
MORTE A FRANZ VIVA OBERDAN

FORMARE UNA LAPIDE
DI PIETRA GARIBALDINA
A MORTE L'AUSTRIACA GALLINA
NOI VOGLIAMO LA LIBERTÀ

MORTE...

VOGLIAMO SPEZZAR SOTTO AI PIEDI
L'ODIATA AUSTRIACA CATENA
A MORTE GLI ASBURGO LORENA
NOI VOGLIAMO LA LIBERTÀ

MORTE...

 



A morte la casa Savoia

A MORTE LA CASA SAVOIA
BAGNATA DA UN'ONDA DI SANGUE
SI SVEGLIA IL POPOL CHE LANGUE
SI SVEGLIA IL POPOL CHE LANGUE

O LADRI DEL NOSTRO SUDORE
MEL MONDO SIAM TUTTI FRATELLI
NOI SIAMO LE SCHIERE RIBELLI
SORGIAMO CHE GIUNTA È LA FIN

A MORTE IL RE E IL PRINCIPIN !
A MORTE IL RE E lL PRINCIPIN !



Addio a Lugano

(Pietro Gori, 1895)

Gufi

ADDIO LUGANO BELLA
O DOLCE TERRA MIA
SCACCIATI SENZA COLPA
GLI ANARCHICI VAN VIA

E PARTONO CANTANDO
CON LA SPERANZA IN CUOR
E PARTONO CANTANDO
CON LA SPERANZA IN CUOR

CACCIATI SENZA TREGUA
ANDREM DI TERRA IN TERRA
A PREDICAR LA PACE
ED A BANDIR LA GUERRA
LA PACE FRA GLI OPPRESSI
LA GUERRA AGLI OPPRESSOR
LA PACE FRA GLI OPPRESSI
LA GUERRA AGLI OPPRESSOR

ED È PER VOI SFRUTTATI
PER VOI LAVORATORI
CHE SIAMO INCATENATI
AL PAR DEI MALFATTORI
EPPUR LA NOSTRA IDEA
È SOLO IDEA D'AMOR
EPPUR LA NOSTRA IDEA
È SOLO IDEA D'AMOR

ELVEZIA IL TUO GOVERNO
SCHIAVO D'ALTRUI SI RENDE
D'UN POPOLO GAGLIARDO
LE TRADIZIONI OFFENDE

E INSULTA LA LEGGENDA
DEL TUO GUGLIELMO TELL
E INSULTA LA LEGGENDA
DEL TUO GUGLIELMO TELL

ANONIMI COMPAGNI
AMICI CHE RESTATE
LE VERITÀ SOCIALI
DA FORTI PROPAGATE

È QUESTA LA VENDETTA
CHE NOI VI DOMANDIAM
È QUESTA LA VENDETTA
CHE NOI VI DOMANDIAM

MA TU CHE CI DISCACCI
CON UNA VIL MENZOGNA
REPUBBLICA BORGHESE
UN DÌ NE AVRAI VERGOGNA

NOI OGGI T'ACCUSIAMO
IN FACCIA ALL'AVVENIR
NOI OGGI T'ACCUSIAMO
IN FACCIA ALL'AVVENIR

ADDIO CARI COMPAGNI
AMICI LUGANESI
ADDIO BIANCHE DI NEVE
MONTAGNE TICINESI

I CAVALIERI ERRANTI
SON TRASCINATI AL NORD
I CAVALIERI ERRANTI
SON TRASCINATI AL NORD

 

Inno del primo maggio

(Pietro Gori, 1892)

Canzoniere Internazionale

VIENI O MAGGIO T'ASPETTAN LE GENTI
TI SALUTANO I LIBERI CUORI
DOLCE PASQUA DEL LAVORATORI
VIENI E SPLENDI ALLA GLORIA DEL SOL

SQUILLI UN INNO DI ALATE SPERANZE
AL GRAN VERDE CHE IL FRUTTO MATURA
E LA VASTA IDEAL FIORITURA
IN CUI FREME IL LUCENTE AVVENIR

DISERTATE FALANGI DL SCHIAVI
DAI CANTIERI DA L'ARSE OFFICINE
VIA DAI CAMPI SU DA LE MARINE
TREGUA TREGUA ALL'ETERNO SUDOR

INNALZIAMO LE MANI INCALLITE
E SIAN FASCIO DL FORZE FECONDO
NOI VOGLIAMO REDIMERE IL MONDO
DAL TIRANNI DE L'OZIO E DE L'OR

GIOVINEZZA DOLORI IDEALI
PRIMAVERE DAL FASCINO ARCANO
VERDE MAGGIO DEL GENERE UMANO
DATE AL PETTI IL CORAGGIO E LA FÉ

DATE FIORI AI RIBELLI CADUTI
COLLO SQUARDO RIVOLTO ALL'AURORA
AL GAGLIARDO CHE LOTTA E LAVORA
AL VEGGENTE POETA CHE MUOR

L'autore di Addio Lugano nel 1892 fu imprigionato e scrisse questo canto sulla base della melodia del Va’ pensiero


Inno della rivolta

(Luigi Molinari, 1904)

Joe Fallisi

NEL FOSCO FIN DEL SECOLO MORENTE
SULL'ORIZZONTE CUPO E DESOLATO
GIÀ SPUNTA L'ALBA MINACCIOSAMENTE
DEL DÌ FATATO

URLAN L'ODIO, LA FAME ED IL DOLORE
DA MILLE E MILLE FACCE ISCHELETRITE
ED URLA COL SUO SCHIANTO REDENTORE
LA DINAMITE!

SIAM PRONTI E DAL SELCIATO D'OGNI VIA
SPETTRI MACÀBRI DEL MOMENTO ESTREMO
SUL LABBRO IL NOME SANTO D'ANARCHIA
INSORGEREMO!

PER LE VITTIME TUTTE INVENDICATE
LÀ NEL FRAGOR DELL'EPICO RIMBOMBO
COMPENSEREMO SULLE BARRICATE
PIOMBO CON PIOMBO!

E NOI CADREM IN UN FULGOR DI GLORIA
SCHIUDENDO ALL'AVVENIR NOVELLA VIA
DAL SANGUE SPUNTERÀ LA NUOVA ISTORIA
DE L'ANARCHIA!


Il feroce monarchico Bava

(anonimo, 1898)

Sandra Mantovani

ALLE GRIDA STRAZIANTI E DOLENTI
DI UNA FOLLA CHE PAN DOMANDAVA
IL FEROCE MONARCHICO BAVA
GLI AFFAMATI COL PIOMBO SFAMÒ

FURON MILLE I CADUTI INNOCENTI
SOTTO AL FUOCO DEGLI ARMATI CAINI
E AL FUROR DEI SOLDATI ASSASSINI
"MORTE AI VILI!" LA PLEBE GRIDÒ

DEH NON RIDER SABAUDA MARMAGLIA
SE IL FUCILE HA DOMATO I RIBELLI
SE I FRATELLI HANNO UCCISO I FRATELLI
SUL TUO CAPO QUEL SANGUE CADRÀ!


DOPO AVERVI OGNI BENE USURPATO
LA LOR SETE HA DI SANGUE SAZIATO
IN QUEL GIORNO NEFASTO E FERAL
SU PIANGETE MESTISSIME MADRI
QUANDO OSCURA DISCENDE LA SERA
PER I FIGLI GETTATI IN GALERA
PER GLI UCCISI DAL PIOMBO FATAL

la canzone nasce all'indomani della violentissima repressione (Milano, 1898) guidata dal gen. Bava Beccaris contro i lavoratori che scioperavano per il pane: i morti furono circa un centinaio; per vendicare il massacro Gaetano Bresci uccise il re Umberto I a Monza, tre anni più tardi


Stornelli socialisti

Michele Straniero

QUANDO MUOIO IO
NON VOGLIO PRETI,
NON VOGLIO PRETI E FRATI NÉ PATERNOSTRI,
NON VOGLIO AVEMARIE NÉ PATERNOSTR
NON VOGLIO AVEMARIE NÉ PATERNOSTRI
MA LA BANDIERA ROSSA DEI SOCIALISTI

E LA RIGI- LA RIGI- LA RIGIRI,
LA RIGIRA LA SEMPRE ARDITI,
EVVIVA I SOCIALISTI, ABBASSO I GESUITI!

HANNO ARRESTATO TUTTI I SOCIALISTI,
L'ARRESTO FU ORDINATO DAI MINISTRI,
L'ARRESTO FU ORDINATO DAI MINISTRI
E QUESTI SONO I VERI CAMORRISTI

E LA RIGI- LA RIGI- LA RIGIRI,
LA RIGIRA E MAI LA SBAGLIA,
EVVIVA I SOCIALISTI, ABBASSO LA SBIRRAGLIA!

LA FRANCIA HA GIÀ SCACCIATO I PRETI E I FRATI,
LE MONACHE, I CONVENTI ED I PRELATI,
LE MONACHE, I CONVENTI ED I PRELATI,
PERCHÉ ERAN TUTTE SPIE E IN CIÒ PAGATI

E LA RIGI- LA RIGI- LA RIGIRI,
LA RIGIRA E LA FERINDORA,
ABBASSO TUTTI I PRETI E CHI CI CREDE ANCORA!
MA SE GIORDANO BRUNO FOSSE CAMPATO,
NON ESISTEREBBE PIÙ NEANCHE IL PAPATO,
NON ESISTEREBBE PIÙ NEANCHE IL PAPATO
E IL SOCIALISMO AVREBBE GIÀ TRIONFATO

E LA RIGI- LA RIGI- LA RIGIRI,
LA RIGIRI E LA FA TRENTUNO,
LA RIGIRI LA SUL VENTUNO,
EVVIVA I SOCIALISTI, EVVIVA GIORDANO BRUNO!

E QUANDO MUOIO IO NON VOGLIO PRETI,
NON VOGLIO PRETI E FRATI NÉ PATERNOSTRI,
MA QUATTRO BIMBE BELLE ALLA MIA BARELLA
MA QUATTRO BIMBE BELLE ALLA MIA BARELLA

E LA RIGI- LA RIGI- LA RIGIRI,
LA RUOTA E LA ROTELLA,
EVVIVA GIORDANO BRUNO,GARIBALDI E CAMPANELLA!

LA RIGÌ LA RIGÌ LA RIGIRA...

inizio '900: stornelli anonimi nati fra la Toscana e le Marche; anche qui le varianti sono numerose


Gorizia

(1916)

Gufi
Silverio Cortesi

LA MATTINA DEL 5 DI AGOSTO
SI MUOVEVANO LE TRUPPE ITALIANE
PER GORIZIA E LE TERRE LONTANE
E DOLENTE OGNUN SI PARTÌ

SOTTO L'ACQUA CHE CADEVA A ROVESCIO
GRANDINAVANO LE PALLE NEMICHE
SU QUEI MONTI COLLINE GRAN VALLI
SI MORIVA DICENDO COSÌ

O GORIZIA TU SEI MALEDETTA
PER OGNI CUORE CHE SENTE COSCIENZA
DOLOROSA CI FU LA PARTENZA
E IL RITORNO PER MOLTI NON FU

O VIGLIACCHI CHE VOI VE NE STATE
CON LE MOGLI SUI LETTI DI LANA
VENDITORI DI NOI CARNE UMANA
QUESTA GUERRA C'INSEGNA A PUNIR

TRADITORI SIGNORI UFFICIALI
CHE LA GUERRA L'AVETE VOLUTA
SCANNATORI DI VITA VENDUTA
E ROVINA DELLA GIOVENTÙ

VOI CHIAMATE IL CAMPO D'ONORE
QUESTA TERRA AL DI LÀ DEI CONFINI
QUI SI MUORE GRIDANDO ASSASSINI
MALEDEtTI SARETE UN DÌ

CARA MOGLIE CHE TU NON MI SENTI
RACCOMANDO AI COMPAGNI VICINI
DI TENERMI DA CONTO I BAMBINI
CHE IO MUOIO COL SUO NOME NEL CUOR

O GORIZIA TU SEI MALEDETTA
PER OGNI CUORE CHE SENTE COSCIENZA
DOLOROSA CI FU LA PARTENZA
E IL RITORNO PER MOLTI NON FU


La guardia rossa

(Raffaele Offidani “Spartacus Picenus” 1919)

ECCO S'AVANZA UNO STRANO SOLDATO
VIEN DALL'ORIENTE E NON MONTA DESTRIER
LA MAN CALLOSA ED IL VOLTO ABBRONZATO
È IL PIÙ GLORIOSO DI TUTTI I GUERRIER
EGLI SALUTA COL PUGNO SERRATO
E SUL BERRETTO E SCOLPITI NEL CUOR
PORTA UN MARTELLO E UNA FALCE INCROCIATI
SON GLI EMBLEMI DEL LAVOR
VIVA IL LAVOR

È LA GUARDIA ROSSA
CHE MARCIA ALLA RISCOSSA
E SCUOTE DALLA FOSSA
LA SCHIAVA UMANITÀ

GIACQUE VILMENTE LA PLEBE IN CATENE
SOTTO IL TALLON DELL'INIQUO PADRON
DOPO MILL'ANNI DI STRAZI E DI PENE
L'ASINO ALFINE SI CANGIA IN LEON
DISTRUGGE I CEPPI CHE L'HANNO LEGATO
SPEZZA IL DOMINIO DI CHI LO SFRUTTÒ
OSTRINGE ALFINE AL LAVORO OBBLIGATO
CHI MAI NON LAVORÒ
VIVA IL LAVOR!

È LA GUARDIA ROSSA...

ACCORRE SOTTO LA ROSSA BANDIERA
TUTTA LA FOLLA DEI LAVORATOR
RIMBOMBA IL PASSO DI QUELLA GRAN SCHIERA
SOPRA LA TOMBA DEL MONDO CHE MUOR
TENTAN INVANO RISORGERE I MORTI
TANTO A CHE VALE LOTTAR COL DESTIN
MARCIANO AL SOLE PIÙ ARDENTI E PIÙ FORTI
LE ARMATE DI LENIN
VIVA LENIN!

È LA GUARDIA ROSSA...



Le temps des cerises

(Jean Baptiste Clément - Antoine Renard)

Yves Montand

QUAND NOUS CHANTERONS LE TEMPS DES CERISES
ET GAI ROSSIGNOL, ET MERLE MOQUEUR
SERONT TOUS EN FÊTE
LES BELLES AURONT LA FOLIE EN TÊTE
ET LES AMOUREUX DU SOLEIL AU CŒUR

QUAND NOUS CHANTERONS LE TEMPS DES CERISES
SIFFLERA BIEN MIEUX LE MERLE MOQUEUR
MAIS IL EST BIEN COURT LE TEMPS DES CERISES
OÙ L’ON S’EN VA DEUX, CUEILLIR EN RÊVANT
DES PENDANT D’OREILLES
CERISES D’AMOUR AUX ROBES PAREILLES
TOMBANT SOUS LA FEUILLE EN GOUTTES DE SANG

MAÏS IL EST BIEN COURT LE TEMPS DES CERISES
PENDANTS DE CORAIL QU’ON CUEILLE EN RÊVANT.
QUAND VOUS EN SEREZ AU TEMPS DES CERISES
SI VOUS AVEZ PEUR DES CHAGRINS D’AMOUR
EVITEZ LES BELLES

MOI QUI NE CRAINS PAS LES PEINES CRUELLES
JE NE VIVRAI PAS SANS SOUFFRIR UN JOUR.
QUAND VOUS EN SEREZ AU TEMPS DES CERISES
VOUS AUREZ AUSSI DES PEINES D’AMOUR

J’AIMERAI TOUJOURS LE TEMPS DES CERISES
C’EST DE CE TEMPS LÀ QUE JE GARDE AU CŒUR
UNE PLAIE OUVERTE
ET DAME FORTUNE EN M’ÉTANT OFFERTE
NE POURRA JAMAIS FERMER MA DOULEUR

J’AIMERAI TOUJOURS LE TEMPS DES CERISES
ET LE SOUVENIR QUE JE GARDE AU CŒUR


Elle n'est pas morte

(E. Pottier, 1886, sull'aria di T'en fais pas Nicolas, Parizot)

ON L’A TUÉE À COUPS DE CHASSEPOT,
À COUPS DE MITRAILLEUSE
ET ROULÉE AVEC SON DRAPEAU
DANS LA TERRE ARGILEUSE
ET LA TOURBE DES BOURREAUX GRAS
SE CROYAIT LA PLUS FORTE
TOUT ÇA N’EMPÊCHE PAS NICOLAS
QU’LA COMMUNE N’EST PAS MORTE
TOUT ÇA N’EMPÊCHE PAS NICOLAS
QU’LA COMMUNE N’EST PAS MORTE !

COMME FAUCHEURS RASANT UN PRÉ,
COMME ON ABAT DES POMMES,
LES VERSAILLAIS ONT MASSACRÉ
POUR LE MOINS CENT MILLE HOMMES.
ET LES CENT MILLE ASSASSINATS,
VOYEZ CE QUE ÇA RAPPORTE
ON A BIEN FUSILLÉ VARLIN,
FLOURENS, DUVAL, MILLIÈRE,
FERRÉ, RIGAULT, TONY MOILIN,
GAVÉ LE CIMETIÈRE.
ON CROYAIT LUI COUPER LES BRAS
ET LUI VIDER L’AORTE
ILS ONT FAIT ACTE DE BANDITS,
COMPTANT SUR LE SILENCE.
ACHEVEZ LES BLESSÉS DANS LEUR LIT,
DANS LEUR LIT D’AMBULANCE
ET LE SANG INONDANT LES DRAPS
RUISSELAIT SOUS LA PORTE
LES JOURNALISTES POLICIERS,
MARCHANDS DE CALOMNIES,
ONT RÉPANDU SUR NOS CHARNIERS
LEURS FLOTS D’IGNOMINIE
LES MAXIM’ DUCAMP, LES DUMAS
ONT VOMI LEUR EAU-FORTE
C’EST LA HACHE DE DAMOCLÈS
QUI PLANE SUR LEURS TÊTES.
À L’ENTERREMENT DE VALLÈS,
ILS EN ÉTAIENT TOUT BÊTES
FAIT EST QU’ON ÉTAIT UN FIER TAS
À LUI SERVIR D’ESCORTE

C’QUI PROUVE EN TOUS CAS NICOLAS,
QU’LA COMMUNE N’EST PAS MORTE
C’QUI PROUVE EN TOUS CAS NICOLAS,
QU’LA COMMUNE N’EST PAS MORTE !

BREF TOUT ÇA PROUVE AU COMBATTANT
QU’MARIANNE A LA PEAU BRUNE,
DU CHIEN DANS L’VENTRE ET QU’IL EST TEMPS
D’CRIER VIVE LA COMMUNE !
ET ÇA PROUVE À TOUS LES JUDAS
QU’SI ÇA MARCHE DE LA SORTE
ILS SENTIRONT DANS PEU NOM DE DIEU,
QU’LA COMMUNE N’EST PAS MORTE.

ILS SENTIRONT DANS PEU NOM DE DIEU,
QU’LA COMMUNE N’EST PAS MORTE !

 

La Cucaracha

LA CUCARACHA, LA CUCARACHA
YA NO PUEDE CAMINAR
PORQUE NO TIENE, PORQUE LE FALTA
MARIJUANA QUE FUMAR
YA MURIO LA CUCARACHA
YA LA LLEVAN A ENTERRAR
ENTRE CUATRO ZOPILOTES
Y UN RATON DE SACRISTAN

CON LAS BARBAS DE CARRANZA
VOY A HACER UNA TOQUILLA
PA' PONERSELA AL SOMBRERO
DE SU PADRE PANCHO VILLA
UN PANADERO FUE A MISA
NO ENCONTRANDO QUE REZAR
LE PIDIO A LA VIRGEN PURA
MARIJUANA PA' FUMAR

UNA COSA ME DA RISA
PANCHO VILLA SIN CAMISA
YA SE VAN LOS CARRANCISTAS
PORQUE VIENEN LOS VILLISTAS
PARA SARAPES, SALTILLO
CHIHUAHUA PARA SOLDADOS
PARA MUJERES, JALISCO
PARA AMAR, TODITOS LADOS

Esistono diverse versioni del testo e del suo significato: secondo una i rivoluzionari di Pancho Villa paragonavano i soldati del presidente Carranza a una cavalletta (cucaracha) che non sa neanche camminare senza aver fumato marijuana.


La Comune di Parigi


NON SIAM PIÙ LA COMUNE DI PARIGI
CHE TU BORGHESE SCHIACCIASTI NEL SANGUE
NON PIÙ GRUPPI ISOLATI E DIVISI
MA LA GRAN CLASSE DEI LAVORATOR

E UNITI E COMPATTI MARCIAMO
SOTTO IL ROSSO VESSILLO DEI SOVIET
DI LENIN LE ARMATE NOI SIAMO
SIAM LA FORZA DEL LAVOR
SIAM LA FORZA DEL LAVOR

IN PIEDI O PROLETARI
È GIUNTO ALFINE IL GRAN MOMENTO
DI DIR ALFIN CHI SIAMO
DI DIR COSA VOGLIAM
DI DIR COSA VOGLIAM

IN PIEDI O PROLETARI
È GIUNTO IL DÌ DELLA RISCOSSA
IN ALTO LA BANDIERA ROSSA
SIMBOLO DI LIBERTÀ


La canaglia pezzente

NOI SIAM LA CANAGLIA PEZZENTE
(var.: NOI NON SIAM LA CANAGLIA PEZZENTE)
NOI SIAMO CHI SUDA E LAVORA
FINIAM DI SOFFRIRE CHE È L'ORA
FINIAM DI SOFFRIRE CHE È L'ORA

AI SOVIET STRINGIAMO L A MANO
L'ITALIA FAREM COMUNISTA
A MORTE IL REGIME FASCISTA
INSORGIAMO CHE È GIUNTA LA FIN
INSORGIAMO CHE È GIUNTA LA FIN
EVVIVA LA RUSSIA
EVVIVA LENIN !

un'altra versione:

NOI SIAMO LA CLASSE OPERAIA
CHE SUDA, CHE SOFFRE E LAVORA
SMETTIAM DI SOFFRIRE CH'È L'ORA
FINIAM DI SOFFRIRE CH'È L'ORA
O LADRI DEL NOSTRO SUDORE
L'ITALIA FAREM COMUNISTA
SCACCIAM LA CANAGLIA FASCISTA
SORGIAMO, CHE GIUNTA È LA FIN
SORGIAMO, CHE GIUNTA È LA FIN

LA FALCE E IL MARTELLO È L'EMBLEMA
NON PIÙ VAGABONDI E SIGNORI
IL PANE HA SOL CHI LAVORA
IL PANE HA SOL CHI LAVORA

GIUSTIZIA, EGUAGLIANZA VOGLIAMO
AL MONDO SIAM TUTTI FRATELLI
NOI SIAMO LE SCHIERE RIBELLI
SORGIAMO, CHE GIUNTA È LA FIN
SORGIAMO, CHE GIUNTA È LA FIN

GIÀ TREMA LA CLASSE BORGHESE
GIÀ SPORCA, GIÀ LORDA DI SANGUE
SI SVEGLIA IL POPOL CHE LANGUE
SI SVEGLIA IL POPOL CHE LANGUE
O LADRI DEL NOSTRO SUDORE
L'ITALIA FAREM COMUNISTA
SCACCIAM LA CANAGLIA FASCISTA
SORGIAMO, CHE GIUNTA È LA FIN
EVVIVA LA RUSSIA, EVVIVA LENIN!


Rosso a levante e a ponente

ROSSO A LEVANTE E PONENTE
ROSSO SCOLPITO NEL CUOR
ROSSA È LA NOSTRA BANDIERA
EMBLEMA DI PACE E LAVOR
ROSSA È LA NOSTRA BANDIERA
EMBLEMA DI PACE E LAVOR

IL FASCIO CI LEGA LE MANI
LA CHIESA CI TOGLIE IL CERVEL
CHI LIBERA I POPOLI SCHIAVI
È SOLO LA FALCE E MARTEL
CHI LIBERA I POPOLI SCHIAVI
È SOLO LA FALCE E MARTEL
LA GUERRA È VOLUTA DAI RICCHI
NON PORTA CHE FAME E TERROR
SU AVANTI COMPAGNI LOTTIAMO
A MORTE IL FASCISMO OPPRESSOR
SU AVANTI COMPAGNI LOTTIAMO
A MORTE IL FASCISMO OPPRESSOR

SCHIERE DI MASSE COMPATTE
PRONTE SE OCCORRE A MORIR
MARCIA CON NOI CHI COMBATTE
DIETRO IL COMPAGNO LENIN
MARCIA CON NOI CHI COMBATTE
DIETRO IL COMPAGNO LENIN

QUANTI SON MORTI PER NOI
LUNGO IL CAMMINO FATAL
GLORIA ETERNA AGLI EROI
MORTI SON PER L'IDEAL
GLORIA ETERNA AGLI EROI
MORTI SON PER L'IDEAL

LAVORO

Inno dei lavoratori

(Turati - Mattei, 1886)


SU FRATELLI SU COMPAGNI
SU VENITE IN FITTA SCHIERA
SULLA LIBERA BANDIERA
SPLENDE IL SOL DELL'AVVENIR
NELLE PENE E NELL'INSULTO
CI STRINGEMMO IN MUTUO PATTO
LA GRAN CAUSA DEL RISCATTO
NIUN DI NOI VORRÀ TRADIR

IL RISCATTO DEL LAVORO
DEI SUOI FIGLI OPRA SARÀ
O VIVREMO DEL LAVORO
O PUGNANDO SI MORRÀ

O VIVREMO DEL LAVORO
O PUGNANDO PUGNANDO SI MORRÀ
O VIVREMO DEL LAVORO
O PUGNANDO SI MORRÀ!
...

Le otto ore

(o Se otto ore...)



SE OTTO ORE VI SEMBRAN POCHE
PROVATE VOI A LAVORAR
E PROVERETE LA DIFFERENZA
TRA IL LAVORAR E IL COMANDAR

E NOI FAREMO COME LA RUSSIA
E SQUILLEREMO IL CAMPANEL
E SQUILLEREMO IL CAMPANELLO
FALCE E MARTELLO TRIONFERÀ

E NOI FAREMO COME LA RUSSIA
CHI NON LAVORA NON MANGERÀ
E QUEI VIGLIACCHI DI QUEI SIGNORI
ANDRANNO LORO A LAVORAR


Son la mondina

(Pietro Besate, 1950)

SON LA MONDINA SON LA SFRUTTATA
SON LA PROLETARIA CHE GIAMMAI TREMÒ
MI HANNO UCCISA E INCATENATA
CARCERE VIOLENZA NULLA MI FERMÒ

COI NOSTRI CORPI SULLE ROTAIE
NOI ABBIAM FERMATO IL NOSTRO SFRUTTATOR
C'È MOLTO SANGUE NELLE RISAIE
MA NON FERMA QUESTA LOTTA DEL LAVOR

NOI LOTTEREMO PER IL LAVORO
PER LA PACE IL PANE E PER LA LIBERTÀ
E COSTRUIREMO UN MONDO NUOVO
DI GIUSTIZIA E DI VERA DIGNITÀ

QUESTA BANDIERA GLORIOSA E BELLA
NOI L'ABBIAM DIFESA E LA PORTIAM PIÙ IN LÀ
DAL VERCELLESE A MOLINELLA
SIMBOLO DI PACE E VERA LIBERTÀ




Amore mio non piangere

Giovanna Daffini

AMORE MIO NON PIANGERE
SE ME NE VADO VIA
IO LASCIO LA RISAIA
RITORNO CASA MIA

AMORE MIO NON PIANGERE
SE ME NE VO LONTANO
TI SCRIVERÒ DA CASA
PER DIRTI CHE IO T'AMO


NON SARÀ PIÙ LA CAPA
CHE SVEGLIA ALLA MATTINA
MA LÀ NELLA CASETTA
MI SVEGLIA LA MAMMINA


VEDO LAGGIÙ FRA GLI ALBERI
LA BIANCA MIA CASETTA
E VEDO LA MIA MAMMA
CHE ANSIOSA LEI M'ASPETTA


MAMMA PAPÀ NON PIANGERE
SE SONO CONSUMATA
È STATA LA RISAIA
CHE MI HA ROVINATA


Nina ti te ricordi

(G. Bertelli, 1977)

Francesco De Gregori - Giovcanna Marini

NINA TI TE RICORDI
QUANTO CHE GAVEMO MESSO
A ANDAR SU 'STO TOCO DE LEYO
INSIEME A FAR A L'AMOR


SEI ANI A FAR I MOROSI
A STRENSERLA FRANCO SU FRANCO
E MI CHE JERO STANCO
MA NO TE VOLEVO TOCAR

TO MARE CHE BRONTOAVA
«QUANDO CHE SE SPOSEMO»;
EL PRETE CHE RACOMANDAVA
CHE NO SE DOVEVA PECAR

E DOPO SE SMO SPOSAI
CHE QUASI NO GHE CREDEVA
TE GIURO CHE A MI ME PAREVA
PARFIN CHE FUSSE UN PECÀ

ADESSO TI SPETI UN FIO
A ANCUO LA VITA XE DURA
A VOLTE ME CIAPA LA PAURA
DE AVER DOPO TANTO SBAGLIÀ

AMARSE NO XE PECATO
MA ANCUO EL XE UN LUSSO DE POCHI
E INTANT TI NINA TE SPETI
E MI SON DISOCCUPÀ



Noi vogliamo l'uguaglianza

Mondine di Vercelli

NOI VOGLIAMO L'UGUAGLIANZA,
SIAM CHIAMATI MALFATTORI
MA NOI SIAM LAVORATORI
CHE PADRONI NON VOGLIAMO

E GIÙ LA SCHIAVITÙ,
VOGLIAM LA LIBERTÀ,
SIAMO LAVORATORI,
SIAMO LAVORATORI
E GIÙ LA SCHIAVITÙ,
VOGLIAM LA LIBERTÀ,
SIAMO LAVORATORI,
VOGLIAMO LA LIBERTÀ!

DEI RIBELLI SVENTOLIAMO
LE BANDIERE INSANGUINATE
E FAREM LE BARRICATE
PER LA VERA LIBERTÀ

E GIÙ LA SCHIAVITÙ...

E ANCOR BEN CHE SIAMO DONNE
NOI PAURA NON ABBIAMO
PER AMOR DEI NOSTRI FIGLI
NOI IN LEGA CI METTIAMO

E GIÙ LA SCHIAVITÙ...

Canto di risaia, probabilmente tratto dalla canzone "Amore ribelle" di Pietro Gori, ha in comune parte della terza strofa con "La lega"



E per la strada

Sandra Mantovani

E PER LA STRADA GRIDAVA I SCIOPERANTI
NON PIÙ DA VOI VOGLIAM RESTAR SFRUTTATI
SIAM LIBERI SIAM FORTI E SIAMO TANTI
E VIVER NON VOGLIAM DA CARCERATI
E NELLE STALLE
PIÙ NON VOGLIAM MORIR
È GIUNTA L'ORA
SIAM STANCHI DI SOFFRIR

MA DA LONTANO GIUNGONO I SOLDATI
AVANTI TUTTI ASSIEME COI PADRONI
E CONTRO I SCIOPERANTI DISARMATI
S'AVANZANO SGUAINANDO GLI SQUADRONI
E SE NON FUGGONO
MOLTI NEL LORO ARDIR
I FIGLI DEL LAVORO
SON PRONTI ANCHE A MORIR

EPPUR CONVIEN RESTAR SENZA DOLORE
PRONTI A SOFFRIR LA FAME E OGNI TORMENTO
BISOGNA FAR TACER PUR'ANCHE IL CUORE
DI MADRE IL PURO AFFETTO E SENTIMENTO
SEBBENE OPPRESSI
E TORTURATI ANCOR
NOI COMBATTIAMO SEMPRE
COMBATTEREMO OGN'OR

E PRESTO IL DÌ VERRÀ
CHE VITTORIOSI
VEDREM LA REDENZION NELL'ALBEGGIARE
MUTI STARAN CRUMIRI E PAUROSI
VEDENDO L'IDEA NOSTRA TRIONFARE
COSÌ IL LAVORO
REDENTO ALFIN SAÀ
E IL SOL DEL SOCIALISMO
SU NOI RISPLENDERÀ

E PER LA STRADA GRIDAVA I SCIOPERANTI
NON PIÙ DA VOI VOGLIAM RESTAR SFRUTTATI...


Saluteremo il signor padrone

G. Marini - F. De Gregori

SALUTEREMO IL SIGNOR PADRONE
PER IL MALE CHE CI HA FATTO
CHE CI HA SEMPRE MALTRATTO
FINO ALL'ULTIMO MOMEN
SALUTEREMO IL SIGNOR PADRONE
PER LA SUA RISERA NETA
POCHI SOLDI IN LA CASETA
ED I DEBITI A PAGAR

MACCHINISTA MACCHINISTA FACCIA SPORCA
METTI L'OLIO NEI STANTUFFI
DI RISAIA SIAMO STUFI
DI RISAIA SIAMO STUFI
MACCHINISTA MACCHINISTA FACCIA SPORCA
METTI L'OLIO NEI STANTUFFI
DI RISAIA SIAMO STUFFI
A CASA NOSTRA VOGLIAMO ANDAR


CON UN PIEDE CON UN PIEDE SULLA STAFFA
E QUELL'ALTRO SUL VAGONE
TI SALUTO CAPPELLONE
TI SALUTO CAPPELLONE
CON UN PIEDE CON UN PIEDE SULLA STAFFA
E QUELL'ALTRO SUL VAGONE
TI SALUTO CAPPELLONE
A CASA NOSTRA VOGLIAMO ANDAR

La filanda de Ghisalba

Anna Identici

LA FILANDA DE GHISALBA
SI L'È PIENTADA IN MEZZO A L'ERBA
L'È PÚ TANTA LA SUPERBIA
CHE LA PAGA CHE I ME DÀ
L'È PÚ TANTA LA SUPERBIA
CHE LA PAGA CHE I ME DÀ
LA FILANDA DE GHISALBA
SI L'È UNA TRISTE FILANDINA
E 'L CAL E 'L POCCH A LA MATTINA
E 'L PROVIN DOPO 'L MESDÉ
E 'L CAL E 'L POCCH A LA MATTINA
E 'L PROVIN DOPO 'L MESDÉ
IN FILANDA DE GHISALBA
GH'È DE DONN MEZZE MALADE
PER LA FURIA DI ASPADE
SI HAN CIAPPÀA LA FUGAZIUN
PER LA FURIA DI ASPADE
SI HAN CIAPPÀA LA FUGAZIUN


Pòvre filandére

Anna Identici

PÒVRE FILANDÉRE NON GH’AVRÌ MAI BÉN
DÒRMERÌ ‘N D‘LA PÀIA CREPERÌ ‘N DEL FÉ
PÒVRE FILANDÉRE NON GH’AVARÌ MAI BÉN
DÒRMERÌ ‘N D’ LA PÀIA CREPERÌ ‘N DEL FÉ

SÙNA LA CAMPANÈLA GH’È NE CIÀR NE SCÜR
PÒVRE FILANDÉRE I PICA ‘L CÒ ‘N DEL MÜR
SÙNA LA CAMPANÈLA GH’È NE CIÀR NE SCÜR
PÒVRE FILANDÉRE I PICA ‘L CÒ ‘N DEL MÜR

PÒVRE FILANDÉRE NON GH’AVRÌ MAI BÉN
DÒRMERÌ ‘N D‘LA PÀIA CREPERÌ ‘N DEL FÉ
PÒVRE FILANDÉRE NON GH’AVRÌ MAI BÉN
DÒRMERÌ ‘N D‘LA PÀIA CREPERÌ ‘N DEL FÉ


Sciur padrùn da li beli braghi bianchi

Anna Identici

SCIUR PADRUN DE LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERA LI PALANCHI, FOERA LI PALANCHI
SCIUR PADRUN DA LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERI LI PALANCHI
C'ANDUMA A CÀ

A SCUSA SCIUR PADRUN
SA L'EM FA TRIBULÈR
IERAN LI PREMI VOLTI
IERAN LI PREMI VOLTI.
A SCUSA SCIUR PADRUN
SA L'EM FA TRIBULÈR
IERAN LI PREMI VOLTI
E'N SAIEVUM COMA FER

SCIUR PADRUN DE LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERA LI PALANCHI, FOERA LI PALANCHI
SCIUR PADRUN DA LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERI LI PALANCHI
C'ANDUMA A CÀ

E NON VA PIÙ A MESI
NEMMENO A SETTIMANE
LA VA A POCHE ORE,
LA VA A POCHE ORE
E NON VA PIÙ A MESI,
NEMMENO A SETTIMANE
LA VA A POCHE ORE
POI DOPO ANDIAMO A CÀ

SCIUR PADRUN DE LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERA LI PALANCHI, FOERA LI PALANCHI
SCIUR PADRUN DA LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERI LI PALANCHI C'ANDUMA A CÀ

E QUANDO IL TRENO SCEFFLA
I MUNDIN A LA STAZION
CUN LA CASCETTA IN SPALA
CUN LA CASCETTA IN SPALA
E QUANDO IL TRENO SCEFFLA
I MUNDIN A LA STAZION
CUN LA CASCETTA IN SPALA
SU E GIÙ PER I VAGON

SCIUR PADRUN DE LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERA LI PALANCHI, FOERA LI PALANCHI
SCIUR PADRUN DA LI BELI BRAGHI BIANCHI
FOERA LI PALANCHI
C'ANDUMA A CÀ



Maremma

Caterina Bueno

TUTTI MI DICON MAREMMA MAREMMA
E A ME MI PARE UNA MAREMMA AMARA
L'UCCELLO CHE CI VA PERDE LA PENNA
IO CI HO PERDUTO UNA PERSONA CARA

SIA MALEDETTA MAREMMA MAREMMA
SIA MALEDETTA MAREMMA E CHI L'AMA
SEMPRE MI TREMA IL CUOR QUANDO CI VAI
CHE HO PAURA CHE NON TORNI MAI


La Lega

Sandra Mantovani

SEBBEN CHE SIAMO DONNE
PAURA NON ABBIAMO
PER AMOR DEI NOSTRI FIGLI
PER AMOR DEI NOSTRI FIGLI

SEBBEN CHE SIAMO CHE SIAMO DONNE
PAURA NON ABBIAMO
PER AMOR DEI NOSTRI FIGLI
IN LEGA CI METTIAMO

OILIOILIOILÀ
E LA LEGA CRESCERÀ
E NOIALTRI SOCIALISTI E NOIALTRI SOCIALISTI
OILIOILIOILÀ E LA LEGA CRESCERÀ
E NOIALTRI SOCIALISTI VOGLIAM LA LIBERTÀ

E LA LIBERTÀ NON VIENE
PERCHÈ NON C'È L'UNIONE
CRUMIRI COL PADRONE CRUMIRI COL PADRONE
E LA LIBERTÀ NON VIENE
PERCHÈ NON C'È L'UNIONE
CRUMIRI COL PADRONE SON TUTTI DA AMMAZZAR

OILIOILIOILÀ
E LA LEGA CRESCERÀ...

SEBBEN CHE SIAMO DONNE
PAURA NON ABBIAMO
ABBIAM DELLE BELLE BUONE LINGUE
ABBIAM DELLE BELLE BUONE LINGUE

SEBBEN CHE SIAMO DONNE
PAURA NON ABBIAMO
ABBIAM DELLE BELLE BUONE LINGUE
E BEN CI DIFENDIAMO

OILIOILIOILÀ
E LA LEGA CRESCERÀ...

E VOIALTRI SIGNORONI
CHE CI AVETE TANTO ORGOGLIO
ABBASSATE LA SUPERBIA
ABBASSATE LA SUPERBIA

E VOIALTRI SIGNORONI
CHE CI AVETE TANTO ORGOGLIO
ABBASSATE LA SUPERBIA
E APRITE IL PORTAFOGLIO

OILIOILIOILÀ
E LA LEGA CRESCERÀ
E NOIALTRI LAVORATORI
E NOIALTRI LAVORATORI
OILIOILIOILÀ
E LA LEGA CRESCERÀ
E NOIALTRI LAVORATORI
VURUMMA VESS PAGÀ


O cara Moglie

(Ivan Della Mea)  

I. Della Mea

O CARA MOGLIE STASERA TI PREGO
DÌ A MIO FIGLIO CHE VADA A DORMIRE
PERCHÈ LE COSE CHE IO HO DA DIRE
NON SONO COSE CHE DEVE SENTIR

PROPRIO STAMANE LÀ SUL LAVORO
CON IL SORRISO DEL CAPOSEZIONE
MI È ARRIVATA LA LIQUIDAZIONE
M'HAN LICENZIATO SENZA PIETÀ

E LA RAGIONE È PERCHÈ HO SCIOPERATO
PER LA DIFESA DEI NOSTRI DIRITTI
PER LA DIFESA DEL MIO SINDACATO
DEL MIO LAVORO DELLA LIBERTÀ

QUANDO LA LOTTA È DI TUTTI PER TUTTI
IL TUO PADRONE LO SAI CEDERÀ
E SE LUI VINCE È PERCHÈ I CRUMIRI
GLI DAN LA FORZA CHE LUI NON HA
QUESTO SI È VISTO DAVANTI AI CANCELLI
NOI SI CHIAMAVA I COMPAGNI ALLA LOTTA
ECCO IL PADRONE FA UN CENNO UNA MOSSA
UN DOPO L'ALTRO COMINCIANO A ENTRAR

O CARA MOGLIE DOVEVI VEDERLI
VENIRE AVANTI CURVATI E PIEGATI
E NOI A GRIDARE "CRUMIRI VENDUTI"
E LORO DRITTI SENZA GUARDAR

QUEI POVERETTI FACEVANO PENA
MA DIETRO A LORO LÀ SUL PORTONE
RIDEVA ALLEGRO IL PORCO PADRONE
LI HO MALEDETTI SENZA PIETÀ

O CARA MOGLIE IO PRIMA HO SBAGLIATO
DÌ A MIO FIGLIO CHE VENGA A SENTIRE
CHE HA DA CAPIRE CHE COSA VUOL DIRE
LOTTARE PER LA LIBERTÀ


Uguaglianza

(G. Salviucci - P. Pietrangeli)

P. Pietrangeli

TI HO VISTO LÌ PER TERRA
AL SOLE DEL CANTIERE
LE BRACCIA E GAMBE ROTTE DAL DOLORE
DICEVAN CH'ERI MATTO
MA DEVO RINGRAZIAR LA TUA PAZZIA

TI HO VISTO LÌ PER TERRA
POI TI HA COPERTO IL VISO
LA GIACCA DI UN PADRONE CHE TI HA UCCISO
TI HANNO NASCOSTO SUBITO
ERI PER LORO ORMAI DA BUTTAR VIA


CI DICON "SIETE UGUALI"
MA IO VORREI SAPERE
UGUALI DAVANTI A CHI?
UGUALI PERCHÈ PER CHI?

È COMODO PER VOI
DIRE CHE SIAMO UGUALI
DAVANTI A UNA GIUSTIZIA PARTIGIANA
CHE È QUESTA GIUSTIZIA
SE NON LA VOSTRA GUARDIA QUOTIDIANA?

CI DICON "SIETE UGUALI"
MA IO VORREI SAPERE
UGUALI DAVANTI A CHI?
UGUALI PERCHÈ PER CHI?

È COMODO PER VOI
CHE AVETE IN MANO TUTTO
DIRE CHE SIAMO UGUALI DAVANTI A DIO
MA È UN DIO CHE È TUTTO VOSTRO
È UN DIO CHE NON ACCETTO E NON CONOSCO

DICEVI QUESTO ED ALTRO
E TI CHIAMAVAN MATTO
MA QUELLO IN CUI CREDEVI
VERRÀ FATTO

ALLA LEGGE DEL PADRONE
RISPONDEREMO CON
RIVOLUZIONE


La risoluzione dei Comunardi
(B. Brecht - P. Pietrangeli)

P. Pietrangeli - G. Marini

DATO CHE, NOI DEBOLI, LE VOSTRE
LEGGI AVETE FATTO SERVI NOI
QUELLE LEGGI NON LE OBBEDIREMO
DATO CHE SERVIRE DATO CHE SERVIRE
NON VOGLIAMO PIÙ

DATO CHE VOI ORA MINACCIATE
CON CANNONI E CON FUCILI NOI
DECRETIAMO: D'ORA IN POI DA BESTIE VIVERE
PEGGIO CHE MORIRE È

DATO CHE NOI ALTRI AVREMO FAME
SE CI LASCEREMO DERUBARE
VERIFICHEREMO CHE TRA IL PANE BUONO
CHE CI MANCA E NOI CHE CI MANCA E NOI
SOLO UN VETRO STA

DATO CHE VOI ORA MINACCIATE...

DATO CHE LAGGIÙ CI SONO CASE
MENTRE SENZA TETTO CI LASCIATE
DECRETIAMO CI ENTREREMO E SUBITO
STARE NELLE TANE STARE NELLE TANE
NON CI GARBA PIÙ

DATO CHE VOI ORA MINACCIATE...

DATO CHE CARBONE CE N'È TROPPO
MENTRE SENZA FUOCO NOI SI GELA
DECRETIAMO CHE ORA LO SI PRENDA E SUBITO
DATO CHE CON QUELLO DATO CHE CON QUELLO
CI SI SCALDERÀ

DATO CHE VOI ORA MINACCIATE...

DATO CHE NON PUÒ RIUSCIRVI MAI
UN SALARIO BUONO DI PAGARCELO
D'ORA IN POI LE FABBRICHE NOI LE GUIDEREMO
DATO CHE A NOI BASTANO
MENTRE CON VOI NO

DATO CHE VOI ORA MINACCIATE...

DATO CHE AI GOVERNI CHE PROMETTONO
SEMPRE E TANTO NON SI CREDE PIÙ
DECRETIAMO DUNQUE CHE CON QUESTE MANI
UNA VITA UNA VITA VERA CI SI COSTRUIRÀ

DATO CHE IL CANNONE LO INTENDETE
E CHE AD OGNI ALTRA LINGUA SIETE SORDI
SÌ CONTRO DI VOI ORA QUEI CANNONI
NOI SI VOLTERÀ
SÌ CONTRO DI VOI ORA QUEI CANNONI
NOI SI VOLTERÀ



Se non li conoscete...

(Fausto Amodei, 1972)

Fausto Amodei

SE NON LI CONOSCETE GUARDATELI UN MINUTO
LI RICONOSCERETE DAL TIPO DI SALUTO.
LO SI ESEGUE A BRACCIO TESO MANO APERTA E DITA DRITTE
STANDO A QUELLO CHE SI È APPRESO DALLE REGOLE
[PRESCRITTE.
È UN SALUTO SINGOLARE FATTO CON LA MANO DESTRA
COME IN SCUOLA ELEMENTARE SI USA FAR CON LA MAESTRA
PER AVERE IL SUO PERMESSO AD ASSENTARSI E ANDARE AL [CESSO


ORA LI RICONOSCETE SENZA DUBBIO A PRIMA VISTA
SOLAMENTE CHI È FASCISTA
FA QUESTO SALUTO QUI


SE NON LI CONOSCETE È NORMA ELEMENTARE
GUARDARE LA MANIERA CON CUI SANNO MARCIARE
LE GINOCCHIA NON PIEGATE VANNO AL PASSO TUTTI QUANTI
CHI STA DIETRO DÀ PEDATE NEL SEDERE A CHI STA AVANTIJ
CHI LE PIGLIA SENZA DARLE È CHI MARCIA IN PRIMA FILA
CHI LE DÀ SENZA PIGLIARLE SIANO IN DIECI O IN DIECIMILA
È CHI UN PO' MENO BABBEO STA ALLA CODA DEL CORTEO


ORA LI RICONOSCETE SENZA DUBBIO A PRIMA VISTA
SOLAMENTE CHI È FASCISTA
MARCIA IN QUESTO MODO QUI


SE NON LI CONOSCETE GUARDATEGLI UN PO' ADDOSSO
L'ORGANICA ALLERGIA CHE C'HANNO PER IL ROSSO
NON GLI RIESCE DI VEDERE SENZA SCATTI DI FURORE
FAZZOLETTI O BANDIERE CHE SIAN DI QUESTO COLORE
FORSE TU LI PARAGONI A DEI TORI ALLE CORRIDE
MA SON PRIVI DI COGLIONI E IL CONFRONTO NON COINCIDE
SI È SAPUTO DA UN'INCHIESTA CHE LI TENGON NELLA TESTA


ORA LI RICONOSCETE COME SE LI AVESTE VISTI
SOLAMENTE DEI FASCISTI
SEMBRAN TORI MA SON BUOI


SE NON LI CONOSCETE GUARDATE QUANTO VALE
QUEL LORO MOVIMENTO CHE CHIAMANO SOCIALE
MOVIMENTO DI MILIONI MA MILIONI DI DENARI
DALLE TASCHE DEI PADRONI ALLE TASCHE DEI SICARI
GIÀ ERAN CHIARE AD ARCINAZZO LE SUE VERE ATTRIBUZIONI
MOVIMENTO MA DEL CAZZO COME LE MASTURBAZIONI
FATTE A TECNICA MANUALE CON LA DESTRA NAZIONALE


LI RICONOSCETE ADESSO CHE SAPETE CHI LI ACQUISTA
SOLAMENTE CHI È FASCISTA
SA FAR BENE DA LACCHÈ


SE NON LI CONOSCETE GUARDATE IL CAPOBANDA
È UN BOIA O UN ASSASSINO COLUI CHE LI COMANDA
SULL'ORBACE S'È INDOSSATO LA CAMICIA E LA CRAVATTA
PERCHÉ RESTI MASCHERATO TUTTO IL SANGUE CHE LO IMBRATTA
HA COMPRATO UN TRICOLORE E OGNI VOLTA LO SBANDIERA
CHE SI SENTE UN PO' L'ODORE DELLA SUA CAMICIA NERA
PUNTA A FAR L'UOMO DA BENE FINO A QUANDO GLI CONVIENE


ORA LO RICONOSCETE ALMIRANTE È SEMPRE QUELLO
CON IL MITRA E IL MANGANELLO
BEN NASCOSTI NEL GILET.


SE NON LI CONOSCETE PENSATE ALLA LONTANA
AI FATTI DI MILANO E DI PIAZZA FONTANA
UNA VOLTA ANDAVAN SOLO CON 2 BOMBE E IN BOCCA UN FIORE
MENTRE ADESSO COL TRITOLO FAN LA FIAMMA TRICOLORE
E ORA RIECCOLI DACCAPO CONTRO LA DEMOCRAZIA
CON UN DÌ CON LA GESTAPO ORA INVECE CON LA CIA
CONCIMATI DALLE FECI DI QUEI COLONNELLI GRECI


ORA LI RICONOSCETE STI FASCISTI STE CAROGNE
SE NE TORNINO ALLE FOGNE
CON GLI AMICI CHE HAN LAGGIÙ



 

La ballata del Pinelli

(Barozzi, Lazzarini, Zavanella, Fallisi)

Cesare Bermani

QUELLA SERA A MILANO ERA CALDO
MA CHE CALDO CHE CALDO FACEVA
BRIGADIERE APRA UN PO' LA FINESTRA
E AD UN TRATTO PINELLI CASCÒ

"COMMISSARIO IO GLIEL'HO GIÀ DETTO
LE RIPETO CHE SONO INNOCENTE
ANARCHIA NON VUOL DIRE BOMBE
MA EGUAGLIANZA NELLA LIBERTÀ"

"POCHE STORIE INDIZIATO PINELLI
IL TUO AMICO VALPREDA HA PARLATO
LUI È L'AUTORE DI QUESTO ATTENTATO
E IL SUO SOCIO SAPPIAMO SEI TU"

"IMPOSSIBILE" - GRIDA PINELLI -
"UN COMPAGNO NON PUÒ AVERLO FATTO
TRA I PADRONI BISOGNA CERCARE
CHI LE BOMBE HA FATTO SCOPPIAR

ALTRE BOMBE VERRANNO GETTATE
PER FERMARE LA LOTTA DI CLASSE
I PADRONI E I BUROCRATI SANNO
CHE NON SIAM PIÙ DISPOSTI A TRATTAR"

"ORA BASTA INDIZIATO PINELLI"
- CALABRESI NERVOSO GRIDAVA -
"TU LOGRANO APRI UN PO' LA FINESTRA
QUATTRO PIANI SON DURI DA FAR"

IN DICEMBRE A MILANO ERA CALDO
MA CHE CALDO CHE CALDO FACEVA
È BASTATO APRIR LA FINESTRA
UNA SPINTA E PINELLI CASCÒ

DOPO GIORNI ERAVAMO IN TREMILA
IN TREMILA AL TUO FUNERALE
E NESSUNO PUÒ DIMENTICARE
QUEL CHE ACCANTO ALLA BARA GIURÒ

TI HANNO UCCISO SPEZZANDOTI IL COLLO
SEI CADUTO ED ERI GIÀ MORTO
CALABRESI RITORNA IN UFFICIO
PERÒ ADESSO NON È PIÙ TRANQUILLO

TI HANNO UCCISO PER FARTI TACERE
PERCHÉ AVEVI CAPITO L’INGANNO
ORA DORMI, NON PUOI PIÙ PARLARE
MA I COMPAGNI TI VENDICHERANNO

"PROGRESSISTI" E RECUPERATORI
NOI SPUTIAMO SUI VOSTRI DISCORSI
PER VALPREDA PINELLI E NOI TUTTI
C’È SOLTANTO UNA COSA DA FAR

GLI OPERAI NELLE FABBRICHE E FUORI
STAN FIRMANDO LA VOSTRA CONDANNA
IL POTERE COMINCIA A TREMARE
LA GIUSTIZIA SARÀ GIUDICATA

CALABRESI CON GUIDA IL FASCISTA
SI RICORDI CHE GLI ANNI SON LUNGHI
PRIMA O POI QUALCHE COSA SUCCEDE
CHE IL PINELLI FARÀ RICORDAR
QUELLA SERA A MILANO ERA CALDO
MA CHE CALDO CHE CALDO FACEVA
BRIGADIERE APRA UN PO’ LA FINESTRA
E AD UN TRATTO PINELLI CASCÒ


Il vestito di Rossini

(Paolo Pietrangeli)

P. Pietrangeli

COME TI CHIAMI, VE L'HO GIÀ DETTO
RIPETI ANCORA NON HO CAPITO
SONO ROSSINI ISCRITTO AL PARTITO
SOR COMMISSARIO MI CONOSCETE

CONFESSA ALLORA TU L'HAI COLPITO
NON MI COSTRINGERE A FARTI DEL MALE
LO SAI BENISSIMO CONOSCO DEI MEZZI
CHE ANCHE LE TOMBE FANNO PARLARE

SOR COMMISSARIO I VOSTRI MEZZI
SONO TRE ORE CHE LI SOPPORTO
E SE VOLETE VEDERMI MORTO
CONTINUATE PURE COSÌ

AVEVA SOLO UN VESTITO DA FESTA
SE LO METTEVA LE GRANDI OCCASIONI
A LUI GLI DISSERO DOMANI AI PADRONI
GLIELA FAREMO FAREMO PAGAR

E ALL'INDOMANI QUAND'ERA GIÀ L'ALBA
APRÌ L'ARMADIO E IL VESTITO SI MISE
GUARDÒ LO SPECCHIO LA FACCIA SORRISE
GUARDÒ LO SPECCHIO E SI DISSE DI SÌ

E ANDÒ ALLA FABBRICA ED ERANO IN MILLE
TUTTI GRIDAVANO L'ODIO E IL FURORE
FORSE GIOVANNA IL VESTITO VEDEVA
IN QUELLA FOLLA FRA TANTO COLORE

TI HAN VISTO TUTTI TU SEI FINITO
C'È ANCHE DEL SANGUE SUL TUO VESTITO
QUEI CINQUE UOMINI CHE SONO MORTI
SULLA COSCIENZA LI HAI ANCHE TU

SOR COMMISSARIO VOI LO SAPETE
QUALI CHE SONO I VERI ASSASSINI
QUELLI AL SERVIZIO DEGLI AGUZZINI
CHE QUESTA VITA CI FANNO FAR

E QUESTO SANGUE CHE HO SUL VESTITO
È SOLO IL SANGUE DEGLI INNOCENTI
CHE PROTESTAVANO PERCHÈ FRA I DENTI
SOLO INGIUSTIA HANNO INGOIATO

AVEVA SOLO UN VESTITO...
MA L'HANNO VISTO CON UN SASSO IN MANO
CHE DIFENDEVA UN RAGAZZO GIÀ MORTO
MA QUEL CHE CONTA È CHE A UNO DI LORO
UN SAMPIETRINO LA TESTA SFASCIÒ
ED HA SCONTATO VENT'ANNI IN PRIGIONE
PERCHÈ UN GENDARME S'È ROTTO LA TESTA
ORMAI GIOVANNA HA TRE FIGLI E PENSIONE
CHISSÀ SE HA VISTO IL VESTITO DA FESTA
ORMAI GIOVANNA HA TRE FIGLI E PENSIONE
CHISSÀ SE HA VISTO IL VESTITO DA FESTA


RESISTENZA

Fischia il vento

Gufi

FISCHIA IL VENTO URLA LA BUFERA
SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR
A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA
DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR
A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA
DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR

OGNI CONTRADA È PATRIA DEL RIBELLE
OGNI DONNA A LUI DONA UN SOSPIR
NELLA NOTTE LO GUIDANO LE STELLE
FORTE IL CUOR E IL BRACCIO NEL COLPIR
NELLA NOTTE LO GUIDANO LE STELLE
FORTE IL CUOR E IL BRACCIO NEL COLPIR

SE CI COGLIE LA CRUDELE MORTE
DURA VENDETTA SARÀ DEL PARTIGIAN
ORMAI SICURA È LA DURA SORTE
DEL FASCISTA VILE E TRADITOR
ORMAI SICURA È LA DURA SORTE
DEL FASCISTA VILE E TRADITOR

CESSA IL VENTO CALMA È LA BUFERA
TORNA A CASA IL FIERO PARTIGIAN
SVENTOLANDO LA ROSSA SUA BANDIERA
VITTORIOSI ALFIN LIBERI SIAM
SVENTOLANDO LA ROSSA SUA BANDIERA
VITTORIOSI ALFIN LIBERI SIAM


Bella Ciao

Gufi
Nuovo Canzoniere Italiano

UNA MATTINA MI SONO ALZATO
O BELLA CIAO BELLA CIAO
BELLA CIAO CIAO CIAO
UNA MATTINA MI SONO ALZATO
E HO TROVATO L'INVASOR

O PARTIGIANO PORTAMI VIA
O BELLA CIAO...
O PARTIGIANO PORTAMI VIA
CHE MI SENTO DI MORIR

E SE IO MUOIO DA PARTIGIANO
O BELLA CIAO...
E SE IO MUOIO DA PARTIGIANO
TU MI DEVI SEPPELLIR

SEPPELLIRE SULLA MONTAGNA
O BELLA CIAO...
SEPPELLIRE SULLA MONTAGNA
SOTTO L'OMBRA DI UN BEL FIOR

E LE GENTI CHE PASSERANNO
O BELLA CIAO...
E LE GENTI CHE PASSERANNO
MI DIRANNO CHE BEL FIOR

E QUESTO È IL FIORE DEL PARTIGIANO
O BELLA CIAO...
E QUESTO È IL FIORE DEL PARTIGIANO
MORTO PER LA LIBERTÀ

L'origine di Bella ciao è controversa. Probabilmente la versione di risaia è posteriore a quella della Resistenza, ma il canto partigiano (poco cantato durante la Resistenza, divenuto celebre nel dopoguerra) è debitore verso alcuni canti di lavoro delle mondine; il testo sarebbe stato riscritto nell'immediato dopoguerra dal mondino Scansani, di Gualtieri (RE). Qui altre ipotesi e qui l'ottima pagina di antiwarsongs.org


Quei briganti neri

Fausto Amodei e Michele Straniero

E QUEI BRIGANTI NERI
MI HANNO ARRESTATO
IN UNA CELLA SCURA
M'HANNO GETTATO

MAMMA NON DEVI PIANGERE
PER LA MIA TRISTE SORTE
PIUTTOSTO DI PARLARE
VADO ALLA MORTE

E QUANDO MI PORTARONO
ALLA QUESTURA
DICENDO SE CONOSCO
IL MIO COMPAGNO

SÌ SÌ CHE LO CONOSCO
MA NON DIRÒ CHI SIA
IO FACCIO IL PARTIGIANO
E NON LA SPIA

E QUANDO MI PORTARONO
ALLA TORTURA
LEGANDOMI LE MANI
ALLA CATENA

LEGATE PURE FORTE
LE MANI ALLA CATENA
PIUTTOSTO DI PARLARE
TORNO IN GALERA

E QUANDO MI PORTARONO
AL TRIBUNALE
DICENDO SE CONOSCO
IL MIO PUGNALE

SÌ SÌ CHE LO CONOSCO
HA IL MANICO ROTONDO
NEL CUORE DEI FASCISTI
LO GETTAI A FONDO

E QUANDO L'ESECUZIONE
FU PREPARATA
FUCILI E MITRAGLIE
ERAN PUNTATE

NON SI SENTIVA I COLPI
I COLPI DI MITRAGLIA
MA SI SENTIVA UN GRIDO
VIVA L'ITALIA!

NON SI SENTIVA I COLPI
DELLA FUCILAZIONE
MA SI SENTIVA UN GRIDO
RIVOLUZIONE!




La Brigata Garibaldi

Silverio Cortesi

Giovanna Daffini

FATE LARGO CHE QUI PASSA
LA BRIGATA GARIBALDI
LA PIÙ BELLA LA PIÙ FORTE
LA PIÙ ARDITA CHE CI SIA
QUANDO PASSA QUANDO AVANZA
IL NEMICO FUGGE ALLOR
SIAM FIERI SIAM FORTI
PER SCACCIARE L'INVASOR

ABBIAM LA GIOVINEZZA IN CUOR
SIMBOLO DI VITTORIA
MARCIAMO SEMPRE FORTE
E SIAMO PIENI DI GLORIA
LA STELLA ROSSA IN FRONTE
LA LIBERTÀ VOGLIAMO
AI POPOLI OPPRESSI
LA LIBERTÀ NOI PORTEREM
FATE LARGO CHE QUI PASSA
LA BRIGATA GARIBALDI
LA PIÙ BELLA LA PIÙ FORTE
LA PIÙ ARDITA CHE CI SIA
QUANDO PASSA QUANDO AVANZA
IL NEMICO FUGGE ALLOR
SIAM FIERI SIAM FORTI
PER SCACCIARE L'INVASOR


Portiamo l'Italia nel cuore

(Silvio Ortona e Nino Banchieri, 1944)
sull'aria dell'Inno a Oberdan

Michele L. Straniero

PORTIAMO L'ITALIA NEL CUORE
ABBIAMO IL MOSCHETTO ALLA MANO
A MORTE IL TEDESCO INVASORE
CHÉ NOI VOGLIAMO LA LIBERTÀ

A MORTE IL FASCIO REPUBBLICAN
A MORTE IL FASCIO, SIAM PARTIGIAN

CHE IMPORTA SE CI CHIAMAN BANDITI?
MA IL POPOLO CONOSCE I SUOI FIGLI
VEDREMO I FASCISTI FINITI
CONQUISTEREMO LA LIBERTÀ

A MORTE IL FASCIO REPUBBLICAN
A MORTE IL FASCIO, SIAM PARTIGIAN

ONORE A CHI CADE IN CAMMINO
ESEMPIO PER CHI RESTA A LOTTARE
DA FORTI ACCETTIAMO IL DESTINO
NEL SACRO NOME DELLA LIBERTÀ!

A MORTE IL FASCIO REPUBBLICAN,
A MORTE IL FASCIO, SIAM PARTIGIAN

IN PIEDI, CHÉ IL GIORNO È VICINO
AVANTI, SECONDA BRIGATA!
COMPAGNI, GIÀ SORGE IL MATTINO
L'ALBA SERENA DI LIBERTÀ

A MORTE IL FASCIO REPUBBLICAN
A MORTE IL FASCIO, SIAM PARTIGIAN

NEL SEGNO DI FALCE E MARTELLO
LOTTIAMO PER IL POPOLO NOSTRO
DOMANI SARÀ IL GIORNO PIÙ BELLO
CHE NOI VIVREMO IN LIBERTÀ!

A MORTE IL FASCIO REPUBBLICAN
A MORTE IL FASCIO, SIAM PARTIGIAN


Dongo

Fausto Amodei


DEL FU DUCE I GIORNALI HAN NARRATO
LA SUA ULTIMA DISAVVENTURA
CHE SEGUÌ ALLA FATAL SUA CATTURA
E IL DESTIN CHE SU LUI SI COMPÌ

COME FU MUSSOLINI ARRESTATO
CUSTODITO INSIEME A CLARETTA
MESSO IN UNA COLONA STANZETTA
DOVE STETTE ALL'INCIRCA DUE DÌ

BUIA E TETRA ERA QUELLA STANZETTA
BEN GUARDATA DA DUE PARTIGIANI
CHE LA SORTE AVEAN NELLE MANI
DI CHI FU LA CAGION D'OGNI MAL

LUI FU MESSO INSIEME A CLARETTA
PER GODER TUTTO QUEL CHE DOVEVA
PER GODER TUTTO QUEL CHE VOLEVA
DALL'ITALIA IL FRATEL SUO CARNAL

NELLA STANZA ENTRÒ IL GIUSTIZIERE

MUSSOLINI VICINO ERA AL LETTO
FUOR DALL'ORBITA GLI OCCHI E NEL PETTO
UN TREMENDO MORTALE TERROR

IL TIRANNO PORTAVA UN BERRETTO
DELLA FU GUARDIA REPUBBLICHINA
E UN CAPPOTTO COLOR NOCCIOLINA
ERA UN UOMO FINITO DI GIÀ

MUSSOLINI ASCESE AL POTERE
COLLA FORZA IN QUEL DI GIÀ LONTANO
MA LA FORZA DI OGNI ITALIANO
ANNIENTÒ QUEL CRUDELE OPPRESSOR

NEL VEDERE IL PATRIOTA GLI HA DETTO:
"COSA C'È CHE VENITE QUI A FARE"?
"AMBEDUE VOGLIAM LIBERARE
SÌ DAVVER QUESTA È LA LIBERTÀ"

MUSSOLINI DA BUON CAVALIERE
OR QUEL LUOGO LUI STA PER LASCIARE
PRECEDENZA ALLA DONNA VUOL DARE
MA PRECEDERLO LEI NON LO VUOL

DETTO CIÒ IL GIUSTIZIERE DECISE
DI COLPIRE IL TIRANNO E CLARETTA

SUI TIRANNI ALFIN LA VENDETTA
SARÀ SEMPRE TREMENDA QUAGGIÙ

SUI TIRANNI ALFIN LA VENDETTA
SARÀ SEMPRE TREMENDA QUAGGIÙ


Na Juriš

(Testo di Tone Seliškar - Musica di Karol Pahor, 1943)

Zuf de Zur

NA JURIŠ, NA JURIŠ, NA JURIŠ,
KRIK BORCEV VIHRA SKOZI HOSTE,
SOVRAGOVE VRSTE SO GOSTE!
UDARI, NAVALI, USEKAJ, IZPALI,
NA JURIŠŠ, O-HEJ, PARTIZAN,
PRED TABO SVOBODE JE DAN!


NA JURIŠ, NA JURIŠ, NA JURIŠ,
POŽGIMO VSA GNILA DREVESA,
ZEMLJO SPREMENIMO V NEBESA,
VSEM SONCE NAJ SIJE, LE RADOST NAJ KLIJE!
NA JURIŠ, O-HEJ, PARTIZAN,
PRED TABO SVOBODE JE DAN.


NA JURIŠ, NA JURIŠ, NA JURIŠ,
MAŠ?UJMO POŽGANE DOMOVE,
MAŠ?UJMO VSE NAŠE GROBOVE
PREŽENI BESNE?E IN REŠI TRPE?E!
NA JURIŠ, O-HEJ, PARTIZAN
PRED TABO SVOBODE JE DAN.


NA JURIŠ, NA JURIŠ, NA JURIŠ,
VSI BRATJE TEPTANI ZA NAMI,
SVOBODO SI VZAMEMO SAMI!
SKOZ GLAD IN TRPLJENJE V LEPŠE ŽIVLJENJE!
NA JURIŠ, O-HEJ, PARTIZAN,
PRED TABO SVOBODE JE DAN!

Canzone della Resistenza jugoslava. Composta nel novembre 1943 per i partigiani della VIII Brigata Slovena "Levstik" operante nei dintorni di Lubiana, venne fatta propria anche dalla Brigata Garibaldina "Fontanot" e dalla Divisione d'Assalto Garibaldi-Natisone che operava in attuale territorio sloveno alle dipendenze operative del IX Korpus ma con insegne e bandiera italiane.



All'assalto! all'assalto, all'assalto, all'assalto,
echeggia nei boschi l'urlo dei combattenti,
le file nemiche sono folte!
colpisci, irrompi,
picchia, spara!
All'assalto, o-hei, partigiano
innanzi a te è il giorno della libertà.

All'assalto, all'assalto, all'assalto,
vendichiamo le case bruciate,
vendichiamo tutte le nostre tombe!
scaccia gli indemoniati,
e salva i sofferenti!
all'assalto, o-hei, partigiano
innanzi a te è il giorno della libertà.

All'assalto, all'assalto, all'assalto,
al rogo gli alberi marci,
diventi un paradiso la terra;
splenda per tutti il sole,
vi prosperi soltanto la gioia!
all'assalto, o-hei, partigiano
innanzi a te è il giorno della libertà.

All'assalto, all'assalto, all'assalto,
fratelli oppressi venite con noi,
conquistiamoci da soli la libertà!
attraverso la fame e il dolore,
per una vita migliore!
all'assalto, o-hei, partigiano
innanzi a te è il giorno della libertà!




Lili Marleen

(Leip - Schutlze, 1915-1937)

Marlene Dietrich

VOR DER KASERNE
VOR DEM GROSSEN TOR
STAND EINE LATERNE
UND STEHT SIE NOCH DAVOR
SO WOLL'N WIR UNS DA WIEDER SEH'N
BEI DER LATERNE WOLLEN WIR STEH'N
WIE EINST LILI MARLEEN
WIE EINST LILI MARLEEN

UNSERE BEIDE SCHATTEN
SAH'N WIE EINER AUS
DASS WIR SO LIEB UNS HATTEN
DAS SAH MAN GLEICH DARAUS
UND ALLE LEUTE SOLL'N ES SEH'N
WENN WIR BEI DER LATERNE STEH'N
WIE EINST LILI MARLEEN
WIE EINST LILI MARLEEN

SCHON RIEF DER POSTEN
SIE BLASEN ZAPFENSTREICH
DAS KANN DREI TAGE KOSTEN
KAM'RAD, ICH KOMM SOGLEICH
DA SAGTEN WIR AUF WIEDERSEHEN
WIE GERNE WOLLT ICH MIT DIR GEH'N
WIE EINST LILI MARLEEN
WIE EINST LILI MARLEEN

DEINE SCHRITTE KENNT SIE
DEINEN ZIEREN GANG
ALLE ABEND BRENNT SIE,
DOCH MICH VERGASS SIE LANG
UND SOLLTE MIR EIN LEIDS GESCHEH'N
WER WIRD BEI DER LATERNE STEHEN
MIT DIR LILI MARLEEN
MIT DIR LILI MARLEEN?
AUS DEM STILLEN RAUME
AUS DER ERDE GRUND
HEBT MICH WIE IM TRAUME
DEIN VERLIEBTER MUND
WENN SICH DIE SPÄTEN NEBEL DREHN
WERD' ICH BEI DER LATERNE STEH'N
WIE EINST LILI MARLEEN
WIE EINST LILI MARLEEN

la canzone fu ovviamente usata dai nazisti a fini propagandistici, ma in realtà fu cantata dai soldati di tutti i fronti, con un forte significato pacifista; ne esistono infatti numerose versioni: clicca qui per saperne di più

in italiano

Milly

Tutte le sere
sotto quel fanal
presso la caserma
ti stavo ad aspettar.
Anche stasera aspetterò,
con te Lili Marleen

O trombettier
stasera non suonar,
una volta ancora
la voglio salutar.
Addio piccina, dolce amor,
ti porterò per sempre in cor
con me Lili Marleen

Prendi una rosa
da tener sul cuor
legala col filo
dei tuoi capelli d'or.
Forse domani piangerai,

A chi Lili Marleen?

Quando nel fango
debbo camminar
sotto il mio bottino
mi sento vacillar.
Che cosa mai sarà di me?

a te Lili Marleen

Se chiudo gli occhi
il viso tuo m'appar
come quella sera
nel cerchio del fanal.
Tutte le notti sogno allor
di ritornar, di riposar,
con te Lili Marleen




Die Moorsoldaten

Hannes Wader

WOHIN HAUCH DAS AUGE BLICHET
MOOR UND HEIDE NUR RINGSUM
VOGELSANG UNS NICHT ERQUICKET
EICHEN STEHEN KAHL UND KRUUM

WIR SIND DE MOORSOLDATEN
UND ZIEHEN MIT DEM SPATEN
INS MOOR!

HIER IN DIESER OEDEN HEIDE
IST DAS LAGER AUFGEBAUT
WO WIR FERN VON JEDER FREUDE
HINTER STACHELDRACHT VERSTAUT

WIR SIND DE MOORSOLDATEN
UND ZIEHEN MIT DEM SPATEN
INS MOOR!

MORGEN ZIEHEN DIE KOLONNEN
IN DAS MOOR ZUR ARBEIT HIN
GRABEN BEI DEM BRAND DER SONNE
DOCH ZUR HEIMAT STEHT DER SINN

WIR SIND DE MOORSOLDATEN
UND ZIEHEN MIT DEM SPATEN
INS MOOR!

trad. italiana:

I soldati della Palude

Fin dove lo sguardo può giungere
non si vede che brughiera e palude
non un uccello canta qui attorno
soltanto qualche quercia povera e spoglia

Siamo i soldati della palude
marciamo con le vanghe
nel fango! In questa brughiera deserta
sorge il lager abbandonato
dove noi lontani dalla libertà
siamo ammassati dietro ai reticolati

Siamo i soldati della palude
marciamo con le vanghe
nel fango!

La mattina andiamo in colonna
nella palude dove lavoriamo
Scaviamo nella calura del sole
e parlare di casa non ha senso

Siamo i soldati della palude
marciamo con le vanghe
nel fango!

versione italiana:

Canto dei deportati

Rosso Maltese

Fosco il cielo sul lividore
di paludi senza fin
tutto intorno è già morto o muore
per dar vita agli aguzzin (o dar 'gloria')

Sul suolo desolato
con ritmo disperato
zappiam

Una rete spinosa serra
il deserto in cui viviam ( o moriam)
non un fiore su questa terra
non un trillo in cielo udiam

Sul suolo ...

Suon di passi di spari e schianti
sentinelle notte e dì
colpi grida lamenti e pianti
e la morte a chi fuggì ( o la forca )

Sul suolo ...

Pure un giorno la sospirata
primavera tornerà
libertà libertà dorata
nessun più ci toglierà

Dai campi del dolore
risorgerà l'amore
doman

Canto del lager di Esterwegen/Borgemoor, scritto nel 1933 da alcuni prigionieri (un sindacalista, un regista e un musicista, tutti comunisti) con lo scopo di ritmare la marcia dei prigionieri verso il lavoro nelle paludi di Börger ma anche come sfida alle SS, che dopo una prima violenta reazione, alla fine lo permisero. Può sorprendere il suo tono quasi trionfale, che costituiva una risposta alle vessazioni e la fiducia nella vittoria contro il nazismo. Diffuso all'estero, esso diventò infatti simbolo della resistenza al regime hitleriano. La versione qui riportata è incompleta, in origine erano 6 strofe.
Anni dopo, a Ravensbruck ne venne fatta questa versione italiana, cantata però clandestinamente.



Chaim
(Se il cielo fosse bianco di carta)

(Ivan Della Mea, 1965)


SE IL CIELO FOSSE BIANCO DI CARTA
E TUTTI I MARI NERI D'INCHIOSTRO
NON POTREI DIRE A VOI MIEI CARI
QUANTA TRISTEZZA HO IN FONDO AL CUORE
QUALE IL PIANTO QUALE IL DOLORE
INTORNO A ME

CI SVEGLIA L'ALBA NEL LIVORE
DI NOI SPARSI NELLA FORESTA
A TAGLIAR LEGNA SEMINUDI
COI PIEDI SCALZI E SANGUINANTI
CI HANNO SCARPE E MANTELLO
DORMIAMO IN TERRA

QUASI OGNI NOTTE COME UN RITO
CI DANNO LA SVEGLIA A BASTONATE
FRANZ RIDE E LANCIA UNA CAROTA
E NOI COME LARVE AFFAMATE
CI SI CONTENDE UNGHIE E DENTI
L'ULTIMA FOGLIA

DUE RAGAZZI SONO FUGGITI
CI HANNO RACCOLTI IN UN QUADRATO
UNO SU CINQUE HAN FUCILATO
E ANCHE SE IO NON ERO IL QUINTO
NON HA DOMANI QUESTO CAMPO
E IO NON VIVO

QUESTO È L'ADDIO A TUTTI VOI
GENITORI CARI
FRATELLI AMICI
VI SALUTO E PIANGO
CHAIM

Dalla lettera di addio del giovanissimo Chaim, prigioniero nel campo di Pustkòv, uscita dal lager grazie all'aiuto di un contadino. "Se il cielo fosse bianco di carta..." è espressione derivante dal Talmud



Se non ci ammazza i crucchi

Gufi

SE NON CI AMMAZZA I CRUCCHI,
SE NON CI AMMAZZA I BRICCHI,
I BRICCHI ED I CREPACCI
E IL VENTO DI MARENCA

SE NON CI AMMAZZA I CRUCCHI,
SE NON CI AMMAZZA I BRICCHI,
QUANDO SAREMO VECCHI
NE AVREM DA RACCONTAR,
QUANDO SAREMO VECCHI
NE AVREM DA RACCONTAR

LA MIA MAMMA MI DICEVA:
"NON ANDARE SULLE MONTAGNE,
MANGERAI SOL POLENTA E CASTAGNE,
TI VERRÀ L'ACIDITÀ,
MANGERAI SOL POLENTA E CASTAGNE,
TI VERRÀ L'ACIDITÀ"

LA MIA MOROSA MI DICEVA:
"NON ANDARE CON I RIBELLi
NON AVRAI PIÙ I MIEI LUNGHI CAPELLI
SUL CUSCINO A RIPOSAR,
NON AVRAI PIÙ I MIEI LUNGHI CAPELLI
SUL CUSCINO A RIPOSAR"

SE NON CI AMMAZZA I CRUCCHI...

QUESTA NOTTE MI SONO INSOGNATO
CHE ERO SCESO GIÙ IN CITTÀ,
C'ERA MIA MAMMA VESTITA DI ROSSO
CHE BALLAVA COL MIO PAPÀ,
C'ERA MIA MAMMA VESTITA DI ROSSO
CHE BALLAVA COL MIO PAPÀ
C'ERA I TEDESCHI BUTTATI IN GINOCCHIO
CHE CHIAMAVANO PIETÀ,

C'ERA I TEDESCHI BUTTATI IN GINOCCHIO
CHE CHIAMAVANO PIETÀ
C'ERA I FASCISTI VESTITI DA PRETE
CHE SCAPPAVAN DI QUA E DI LÀ,
C'ERA I FASCISTI VESTITI DA PRETE
CHE CHIAMAVANO PIETÀ

SE NON CI AMMAZZA I CRUCCHI ....




Cosa rimiri mio bel partigiano

Gufi

COSA RIMIRI MIO BEL PARTIGIANO?
IO RIMIRO LA FIGLIA TUA
CHE È LA PIÙ BELLA DELLA CITTÀ

LA MIA FIGLIA L'È GIOVINE E BELLA
AI PARTIGIANI NON CE LA DO
IN CAMERELLA LA CHIUDERÒ

IN CAMERELLA CHIUDETELA PURE
VERRÒ DI NOTTE E LA RUBERÒ
SUGLI ALTI MONTI LA PORTERÒ

SUGLI ALTI MONTI PORTATELA PURE
VERRAN I TEDESCHI A RASTRELLAR
E LA BIONDINA L'AMMAZZERAN

LA MIA BANDA L'È FORTE E ARMATA
DEI TEDESCHI PAURA NON HO
CON LA MIA BANDA LI VINCERÒ

PARTIGIANO INDOV'È LA TUA BANDA?
LA MIA BANDA L'È QUI E L'È LÀ
SUGLI ALTI MONTI A GUERREGGIAR

PARTIGIANO SE VUOI LA MIA FIGLIA
UN GIURAMENTO TU DEVI FAR
DI STAR SETT'ANNI SENZA BACIAR

MAMMA MIA CHE MAL GIURAMENTO
AVER L'AMANTE COSÌ VICIN
E STAR SETT'ANNI SENZA BACIN

QUANDO FU STATO SULLE ALTE MONTAGNE
UNA BUFERA SI SCATENÒ
E LA BIONDINA IN BRACCIO ANDÒ




O fucile

O FUCILE VECCHIO MIO COMPAGNO
DOLCE AMICO DEL COMBATTIMENTO

FORSE VALI VALI PIÙ D'UN REGNO
SEI LA STRADA DELLA LIBERTÀ

SEI LA STRADA
DELLA LIBERTÀ !




Un vessillo in alto sventola


UN VESSILLO IN ALTO SVENTOLA
UNA TELA DI UN SOL COLOR
EMBLEMA D'AMORE TRA TUTT'I POPOLI
COMBATTENTI AL FRONTE LIBERATOR

SENZA TEMA, NÉ RIMPIANTO
LA PIÙ ARDITA GIOVENTÙ
HA LASCIATO CITTÀ E PAESI
PER COMBATTERE LASSÙ
MORTE GLORIOSA TI COGLIERÀ
LA TUA VITA NON SARÀ SPRECATA
A TUTTI I POPOLI SERVIRÀ

UN VESSILLO IN ALTO SVENTOLA
UNA TELA DI UN SOL COLOR
RICORDA IL SANGUE DEI TUOI FRATELLI
CADUTI AL FRONTE LIBERATOR

Cantata dalla divisione d'assalto "Garibaldi - Natisone" e, in varie versioni, dalle formazioni operanti nel Friuli Venezia Giulia, spesso durante un funerale partigiano

 



Dalle belle città
(Siamo i ribelli...)


(1944 - inno della 3a Brig. Garibaldi Liguria)

Ustmamò

SIAMO I RIBELLI DELLA MONTAGNA,
VIVIAM DI STENTI E DI PATIMENTI,
MA QUELLA FEDE CHE CI ACCOMPAGNA
SARÀ LA LEGGE DELL'AVVENIR.

DI GIUSTIZIA È LA NOSTRA DISCIPLINA,
LIBERTÀ È L'IDEA CHE CI AVVICINA,
ROSSO SANGUE È IL COLOR DELLA BANDIERA,
PARTIGIAN DELLA FOLTA E ARDENTE SCHIERA.

SULLE STRADE DAL NEMICO ASSEDIATE
LASCIAMMO TALVOLTA LE CARNI STRAZIATE,
SENTIMMO L'ARDOR PER LA GRANDE RISCOSSA,
SENTIMMO L'AMOR PER LA PATRIA NOSTRA.

SIAMO I RIBELLI DELLA MONTAGNA...


Badoglieide

(Livio Bianco - Nuto Revelli, 1944)

Fausto Amodei e Michele Straniero

O BADOGLIO PIETRO BADOGLIO
INGRASSATO DAL FASCIO LITTORIO
COL TUO DEGNO COMPARE VITTORIO
CI HAI GIÀ ROTTO ABBASTANZA I COGLION

TI RICORDI QUAND'ERI FASCISTA
E FACEVI IL SALUTO ROMANO
ED AL DUCE STRINGEVI LA MANO
SEI DAVVERO UN GRAN BEL PORCACCION

TI RICORDI L'IMPRESA D'ETIOPIA
E IL DUCATO DI ADDIS ABEBA
MERITAVI DI PRENDER L'AMEBA
ED INVECE FACEVI I MILION

TI RICORDI LA GUERRA DI FRANCIA
CHE L'ITALIA COPRIVA D'INFAMIA
MA TU INTANTO PRENDEVI LA MANCIA
E COL DUCE FACEVI ISPEZION

TI RICORDI LA GUERRA DI GRECIA
COI SOLDATI MANDATI AL MACELLO
E TU ALLORA PER FARTI PIÙ BELLO
RASSEGNAVI LE TUE DIMISSION

A GRAZZANO GIOCAVI ALLE BOCCE
MENTRE IN RUSSIA CREPAVAN GLI ALPINI
MA CHE IMPORTA CI SONO I QUATTRINI
E SI ASPETTA LA BUONA OCCASION

L'OCCASIONE È ARRIVATA
È ARRIVATA ALLA FINE DI LUGLIO
ED ALLOR PER DOMARE IL SUBBUGLIO
TI METTEVI A FARE IL DITTATOR

GLI SQUADRISTI LI HAI RICHIAMATI
GLI ANTIFASCISTI LI HAI MESSI IN GALERA
LA CAMICIA NON ERA PIÙ NERA
MA IL FASCISMO RESTAVA PADRON
ERA TUO QUELL'ADAMI ROSSI
CHE A TORINO SPARAVA AI BORGHESI
SE DURAVA ANCORA DUE MESI
TUTTI QUANTI FACEVI AMMAZZAR

MENTRE TU SULL'AMOR DI PETACCI
TI AFFANNAVI A DAR FIATO ALLE TROMBE
SULL'ITALIA CALAVAN LE BOMBE
E VITTORIO CALAVA I CALZON

I CALZONI LI HAI CALATI
ANCHE TU NELLO STESSO MOMENTO
TI CREDEVI DI FARE UN PORTENTO
ED INVECE FACEVI PIETÀ

TI RICORDI LA FUGA INGLORIOSA
CON IL RE VERSO TERRE SICURE
SIETE PROPRIO DUE SPORCHE FIGURE
MERITATE LA FUCILAZION

NOI CREPIAMO SUI MONTI D'ITALIA
MENTRE VOI VE NE STATE TRANQUILLI
MA NON CREDERCI TANTO IMBECILLI
DA LASCIARCI DI NUOVO FREGAR

SE BENITO CI HA ROTTO LE TASCHE
TU BADOGLIO CI HAI ROTTO I COGLIONI
PEI FASCISTI E PEI VECCHI CIALTRONI
IN ITALIA PIÙ POSTO NON C'È


Il bersagliere ha cento penne


Gufi
Mario De Micheli

IL BERSAGLIERE HA CENTO PENNE
E L'ALPINO NE HA UNA SOLA
IL PARTIGIANO NE HA NESSUNA
E STA SUI MONTI A GUERREGGIAR
IL PARTIGIANO NE HA NESSUNA
E STA SUI MONTI A GUERREGGIAR

LÀ SUI MONTI VIEN GIÙ LA NEVE
LA BUFERA DELL'INVERNO
MA SE VENISSE
ANCHE L'INFERNO
IL PARTIGIAN RIMAN LASSÙ
MA SE VENISSE
ANCHE L'INFERNO
IL PARTIGIAN RIMAN LASSÙ

QUANDO VIENE LA NOTTE SCURA
TUTTI DORMONO ALLA PIEVE
MA CAMMINANDO SOTTO LA NEVE
IL PARTIGIAN SCENDE IN AZION
MA CAMMINANDO SOTTO LA NEVE
IL PARTIGIAN SCENDE IN AZION

QUANDO POI FERITO CADE
NON PIANGETELO DENTRO IL CUORE
PERCHÈ SE LIBERO UN UOMO MUORE
CHE COSA IMPORTA DI MORIR
PERCHÈ SE LIBERO UN UOMO MUORE
CHE COSA IMPORTA DI MORIR


Pietà l'è morta

(Nuto Revelli, 1944)

Gufi
Coro Fiap Cuneo

LASSÙ SULLE MONTAGNE BANDIERA NERA
L'È MORTO UN PARTIGIANO NEL FAR LA GUERRA
L'È MORTO UN PARTIGIANO NEL FAR LA GUERRA

E QUANDO FU SOTTO TERRA TROVA UN ALPINO
CADUTO NELLA RUSSIA CON IL CERVINO
CADUTO NELLA RUSSIA CON IL CERVINO

MA PRIMA DI MORIRE HA ANCOR PREGATO
CHE DIO MALEDICA QUELL'ALLEATO
CHE DIO MALEDICA QUELL'ALLEATO

CHE DIO MALEDICA CHI CI HA TRADITO
LASCIANDOCI SUL DON E POI È FUGGITO
LASCIANDOCI SUL DON E POI È FUGGITO

TEDESCHI TRADITORI L'ALPINO È MORTO
MA UN ALTRO COMBATTENTE OGGI È RISORTO
MA UN ALTRO COMBATTENTE OGGI È RISORTO

COMBATTE IL PARTIGIANO LA SUA BATTAGLIA
TEDESCHI E FASCISTI FUORI D'ITALIA
TEDESCHI E FASCISTI FUORI D'ITALIA

TEDESCHI E FASCISTI FUORI D'ITALIA
GRIDIAMO A TUTTA FORZA PIETÀ L'È MORTA
GRIDIAMO A TUTTA FORZA PIETÀ L'È MORTA


Col parabello in spalla


COL PARABELLO IN SPALLA CARICATO A PALLA
SEMPRE BEN ARMATO
PAURA NON HO
QUANDO AVRÒ VINTO QUANDO AVRÒ VINTO

COL PARABELLO IN SPALLA CARICATO A PALLA
SEMPRE BEN ARMATO
PAURA NON HO
QUANDO AVRÒ VINTO RITORNERÒ

E ALLORA IL CAPOBANDA GIUNTO ALLA PATTUGLIA
MI VUOL SALUTARE
E POI MI DISSE E POI MI DISSE

E ALLORA IL CAPOBANDA GIUNTO ALLA PATTUGLIA
MI VUOL SALUTARE
E POI MI DISSE I FASCISTI SON LÀ

E A COLPI DISPERATI
MEZZI MASSACRATI
DALLE BOMBE SCIPPE *
I FASCISTI SPARAVANO
GRIDANDO RIBELLI GRIDANDO RIBELLI

A COLPI DISPERATI
MEZZI MASSACRATI
DALLE BOMBE SCIPPE
I FASCISTI SPARIVANO
GRIDANDO RIBELLI ABBIATE PIETÀ

* dal nome di una delle maggiori aziende italiane di esplosivi:
SIPE, Società Italiana Prodotti Esplodenti



Con la guerriglia

(Fumagalli)

Gruppo Padano di Piadena

E NOI FAREM DEL MONDO UN BALUARDO
SAPREMO RIDER E DISPREZZAR LA VITA
PER NOI RISORGERÀ LA NUOVA ITALIA
CON LA GUERRIGLIA

PER TUTTE LE VITTIME NOSTRE INVENDICATE
PER LIBERAR L'OPPRESSA NOSTRA GENTE
RITORNA SEMPRE INVITTO NELLA LOTTA
IL PATRIOTA

IL NOSTRO GRIDO È LIBERTÀ O MORTE
SULL'ASPRO MONTE CI SIAM FATTI LUPI
AL PIANO SCENDEREM PER LA BATTAGLIA
PER LA VITTORIA

FAMELICI DI PACE E DI GIUSTIZIA
ANNIENTEREM IL FASCISMO ED I TIRANNI
ROSSI DI SANGUE E CARICHI DI GLORIA
NEL FIOR DEGLI ANNI

AI NOSTRI MORTI SCAVEREM LA FOSSA
SULLE RUPESTRI CIME SARÀ POSTA
PER NOI RISORGERÀ LA NUOVA ITALIA
CON LA GUERRIGLIA


Festa d'aprile

(F. Antonicelli - S. Liberovici, 1948)

Giovanna Daffini

È GIÀ DA QUALCHE TEMPO CHE I NOSTRI FASCISTI
SI FAN VEDERE POCO E SEMPRE PIÙ TRISTI
HANNO FORSE CAPITO SE NON SON PROPRIO TONTI
CHE STA PER ARRIVARE LA RESA DE CONTI

FORZA CHE È GIUNTA L'ORA
INFURIA LA BATTAGLIA
PER CONQUISTAR LA PACE
PER LIBERAR L'ITALIA
SCENDIAMO GIÙ DAI MONTI
A COLPI DI FUCILE
EVVIVA I PARTIGIANI
È FESTA D'APRILE

NERA CAMICIA NERA CHE NOI T'ABBIAM LAVATA
NON SEI DI MARCA BUONA TI SEI RITIRATA
SI SA LA MODA CAMBIA QUASI OGNI MESE
ORA PER I FASCISTI SI ADDICE IL BORGHESE

FORZA CHE È GIUNTA L'ORA...

QUANDO UN REPUBBLICHINO OMAGGIA UN GERMANO
ALZA LA MANO DESTRA NEL SALUTO ROMANO
MA SE PER CASO INCONTRA NOIALTRI PARTIGIANI
PER SALUTARE ALZA ENTRAMBE LE MANI

FORZA CHE È GIUNTA L'ORA...

IN QUESTE SETTIMANE MIEI CARI TEDESCHI
MATURANO LE NESPOLE PERFINO SUI PESCHI
L'AMATO DUCE E IL FÜHRER CI DAVANO PER MORTI
NOIALTRI PARTIGIANI SIAM SEMPRE RISORTI

FORZA CHE È GIUNTA L'ORA...



Attraverso valli e monti

(sull'aria dell'inno dei partigiani sovietici
di Parfenov - Aturov)


ATTRAVERSO VALLI E MONTI
SCENDONO A VALLE I PARTIGIAN
PER SCACCIARE L'INVASORE
ALL'ISTANTE E NON DOMAN
PER SCACCIARE L'INVASORE
ALL'ISTANTE E NON DOMAN

COMBATTIAM PERCHÈ L'ITALIA
VIVA IN PACE E LIBERTÀ
COMBATTIAM PER VENDICARE
TANTA INFAMIA E ATROCITÀ
COMBATTIAM PER VENDICARE
TANTA INFAMIA E ATROCITÀ

PARTIGIAN BANDIERE AL VENTO
SEMPRE UNITI NOI SAREM
PARTIGIANI ALL'ASSALTO
ALLA CONQUISTA DEL TERREN
PARTIGIANI ALL'ASSALTO
ALLA CONQUISTA DEL TERREN

variante genovese di
G. Battista Canepa, 1943:

SCIÙ PE' I MUNTI E ZU INTE-E VALLI,
IN MEZO A E ROCCHE E INTE BUSCAGGE
A U CRIU DE "SUTTA A CHI TUCCA!"
Ì SCIURTIVA IL PARTIGEN

A U CRIU DE "SUTTA A CHI TUCCA!"
Ì SCIURTIVA IL PARTIGEN

CUN 'E BUMBE E CUI CUTELLI,
CUE PISTOLE E CUI MUSCHETTUIN
FAXEIVAN RENDE I CUNTI
A E SPIE E AI TRADITUI!
FAXEIVAN RENDE I CUNTI
A E SPIE E AI TRADITUI!

QUANDO U PARTIGIAN U SCIURTIVA
DA-A SÒ TANNA CUMME IN LU
U FASCISTA DA-A PUIA MUIVA
E U SCAPAVA U TRADITU

U FASCISTA DA-A PUIA U MUIVA
E U SCAPAVA U TRADITU

QUANDO U PARTIGIAN U CASEIVA
I CUMPAGNI NU CIANSEIVAN, NU,
MA TOSTO FAXEVIAN CASE
ATRITANTI TRADITUI

MA TOSTO FAXEVIAN CASE
ATRITANTI TRADITUI

SUTTA A CHI TUCCA



Göttingen

(Monique Andrée Serf "Barbara", 1965)

Barbara

BIEN SÛR, CE N'EST PAS LA SEINE
CE N'EST PAS LE BOIS DE VINCENNES
MAIS C'EST BIEN JOLI TOUT DE MÊME
À GÖTTINGEN, À GÖTTINGEN

PAS DE QUAIS ET PAS DE RENGAINES
QUI SE LAMENTENT ET QUI SE TRAINENT
MAIS L'AMOUR Y FLEURIT QUAND MÊME
À GÖTTINGEN, À GÖTTINGEN

ILS SAVENT MIEUX QUE NOUS, JE PENSE
L'HISTOIRE DE NOS ROIS DE FRANCE
HERMAN, PETER, HELGA ET HANS
À GÖTTINGEN

ET QUE PERSONNE NE S'OFFENSE
MAIS LES CONTES DE NOTRE ENFANCE
"IL ÉTAIT UNE FOIS" COMMENCE
À GÖTTINGEN

BIEN SÛR NOUS, NOUS AVONS LA SEINE
ET PUIS NOTRE BOIS DE VINCENNES
MAIS DIEU QUE LES ROSES SONT BELLES
À GÖTTINGEN, À GÖTTINGEN

NOUS, NOUS AVONS NOS MATINS BLÊMES
ET L'ÂME GRISE DE VERLAINE
EUX C'EST LA MELANCOLIE MÊME
À GÖTTINGEN, À GÖTTINGEN

QUAND ILS NE SAVENT RIEN NOUS DIRE
ILS RESTENT LA À NOUS SOURIRE
MAIS NOUS LES COMPRENONS QUAND MÊME
LES ENFANTS BLONDS DE GÖTTINGEN

ET TANT PIS POUR CEUX QUI S'ETONNENT
ET QUE LES AUTRES ME PARDONNENT
MAIS LES ENFANTS CE SONT LES MÊMES
À PARIS OU À GÖTTINGEN

OH FAITES QUE JAMAIS NE REVIENNE
LE TEMPS DU SANG ET DE LA HAINE
CAR IL Y A DES GENS QUE J'AIME
À GÖTTINGEN, À GÖTTINGEN

ET LORSQUE SONNERAIT L'ALARME
S'IL FALLAIT REPRENDRE LES ARMES
MON CŒUR VERSERAIT UNE LARME
POUR GÖTTINGEN, POUR GÖTTINGEN

ET LORSQUE SONNERAIT L'ALARME
S'IL FALLAIT REPRENDRE LES ARMES,
MON CŒUR VERSERAIT UNE LARME
POUR GÖTTINGEN, POUR GÖTTINGEN


Gewiß, dort gibt es keine Seine
und auch den Wald nicht von Vincennes,
doch gäb's viel, was zu sagen bliebe
von Göttingen, von Göttingen

Paris besingt man immer wieder,
von Göttingen gibt's keine Lieder,
und dabei blüht auch dort die Liebe
in Göttingen, in Göttingen.

Mir scheint, wir sind weit schlecht're Kenner
in punkto "Frankreichs große Männer"
als Hermann, Helga, Fritz und Franz
in Göttingen.

Hier spielte auch ganz ohne Frage,
das Märchen uns'rer Kindertage:
"Es war einmal...", ja wo begann's?
in Göttingen.

Gewiß, dort gibt es keine Seine
und auch den Wald nicht von Vincennes,
doch sah ich nie so schöne Rosen
in Göttingen, in Göttingen

Das Morgengrau ist nicht das gleiche
wie bei Verlaine, das silbern-bleiche,
doch traurig stimmt es auch Franzosen
in Göttingen, in Göttingen

Kommt es mit Worten nicht mehr weiter,
dann weiß es, Lächeln ist gescheiter:
Es kann bei uns noch mehr erreichen,
das blonde Kind in Göttingen...

Was ich nun sage, das klingt freilich
für manche Leute unverzeihlich:
Die Kinder sind genau die gleichen
in Paris, wie in Göttingen.

Laßt diese Zeit nie wiederkehren
und nie mehr Haß die Welt zerstören:
Es wohnen Menschen, die ich liebe,
in Göttingen, in Göttingen

Doch sollten wieder Waffen sprechen,
es würde mir das Herz zerbrechen!
Wer weiß, was dann noch übrig bliebe
von Göttingen, von Göttingen.
Es blühen wunderschöne Rosen
in Göttingen, in Göttingen.

Doch sollten wieder Waffen sprechen,
es würde mir das Herz zerbrechen!
Wer weiß, was dann noch übrig bliebe
von Göttingen, von Göttingen.



Les loups sont entrés dans Paris

(Albert Vidalie - Louis Bessières, 1964)

Serge Reggiani

ET SI C'ÉTAIT UNE NUIT...
COMME ON EN CONNAIT PAS DEPUIS CENT MILLE NUITS
UNE NUIT DE FER UNE NUIT DE SANG UNE NUIT... UN CHIEN HURLE
REGARDEZ-LES GENS DE L'ENFER REGARDEZ-LES
SOUS SON MANTEAU DE BRONZE VERT LE LION
LE LION TREMBLE

LES HOMMES AVAIENT PERDU LE GOUT
DE VIVRE, ET SE FOUTAIENT DE TOUT
LEURS MÈRES, LEURS FRANGINS, LEURS NANAS
POUR EUX C'ETAIT QU'DU CINEMA
LE CIEL REDEVENAIT SAUVAGE,
LE BÉTON BOUFFAIT L'PAYSAGE... ALORS!

LES LOUPS, OUOUH! OUOUOUOUH!
LES LOUPS ÉTAIENT LOIN DE PARIS
EN CROATIE, EN GERMANIE
LES LOUPS ÉTAIENT LOIN DE PARIS
J'AIMAIS TON RIRE, CHARMANTE ELVIRE
LES LOUPS ÉTAIENT LOIN DE PARIS

MAIS ÇA FAIT CINQUANTE LIEUES
DANS UNE NUIT A QUEUE LEU LEU
DÉS QUE ÇA FLAIRE UNE RIPAILLE
DE MORTS SUR UN CHAMP DE BATAILLE
DÉS QUE LA PEUR HANTE LES RUES
LES LOUPS S'EN VIENNENT LA NUIT VENUE... ALORS!

LES LOUPS, OUOUH! OUOUOUOUH!
LES LOUPS ONT REGARDÉ VERS PARIS
DE CROATIE, DE GERMANIE
LES LOUPS ONT REGARD' VERS PARIS
TU PEUX SOURIRE, CHARMANTE ELVIRE
LES LOUPS REGARDENT VERS PARIS

ET V'LÀ QU'IL FIT UN RUDE HIVER
CENT CONGESTIONS EN FAIT DIVERS
VOLETS CLOS, ON CLAQUAIT DES DENTS
MÊME DANS LES BEAUX ARRONDISSEMENTS
ET PERSONNE N'OSAIT PLUS LE SOIR
AFFRONTER LA NEIGE DES BOULEVARDS... ALORS!

DES LOUPS OUOUH! OUOUOUOUH!
DES LOUPS SONT ENTRÉS DANS PARIS
L'UN PAR ISSY, L'AUTRE PAR IVRY
DEUX LOUPS SONT ENTRÉS DANS PARIS
AH TU PEUX RIRE, CHARMANTE ELVIRE
DEUX LOUPS SONT ENTRÉS DANS PARIS

LE PREMIER N'AVAIT PLUS QU'UN ŒIL
C'ÉTAIT UN VIEUX MÂLE DE KRIVOÏ
IL INSTALLA SES DIX FEMELLES
DANS LE MAIGRE SQUARE DE GRENELLE
ET NOURRIT SES DEUX CENTS PETITS
AVEC LES ENFANTS DE PASSY... ALORS!

CENT LOUPS, OUOUH! OUOUOUOUH!
CENT LOUPS SONT ENTRÉS DANS PARIS
SOIT PAR ISSY, SOIT PAR IVRY
CENT LOUPS SONT ENTRÉS DANS PARIS
CESSEZ DE RIRE, CHARMANTE ELVIRE
CENT LOUPS SONT ENTRÉS DANS PARIS

LE DEUXIÈME N'AVAIT QUE TROIS PATTES
C'ÉTAIT UN LOUP GRIS DES CARPATES
QU'ON APPELAIT CAREM'-PRENANT *
IL FIT FAIRE GRAS À SES ENFANTS
ET LEUR OFFRIT SIX MINISTÈRES
ET TOUS LES GARDIENS DES FOURRIÈRES... ALORS!

LES LOUPS OUOUH! OUOUOUOUH!
LES LOUPS ONT ENVAHI PARIS
SOIT PAR ISSY, SOIT PAR IVRY
LES LOUPS ONT ENVAHI PARIS
CESSEZ DE RIRE, CHARMANTE ELVIRE
LES LOUPS ONT ENVAHI PARIS

ATTIRÉS PAR L'ODEUR DU SANG
IL EN VINT DES MILLE ET DES CENTS
FAIRE CAROUSS', LIESSE ET BOMBANCE
DANS CE FOUTU PAYS DE FRANCE
JUSQU'A C'QUE LES HOMMES AIENT RETROUVÉ
L'AMOUR ET LA FRATERNITÉ.... ET ALORS!

LES LOUPS OUOUH! OUOUOUOUH!
LES LOUPS SONT SORTIS DE PARIS
SOIT PAR ISSY, SOIT PAR IVRY
LES LOUPS SONT SORTIS DE PARIS
TU PEUX SOURIRE, CHARMANTE ELVIRE
LES LOUPS SONT SORTIS DE PARIS
J'AIME TON RIRE, CHARMANTE ELVIRE
LES LOUPS SONT SORTIS DE PARIS...

LES LOUPS LES LOUPS...

* gli ultimi tre giorni di quaresima (carême), cioè carnevale:
così veniva chiamato in segno di disprezzo il Maresciallo Pétain


Auschwitz

(F. Guccini, 1968)

Équipe 84

SON MORTO CH'ERO BAMBINO
SON MORTO CON ALTRI CENTO
PASSATO PER UN CAMINO
E ORA SONO NEL VENTO

AD AUSCHWITZ C'ERA LA NEVE
IL FUMO SALIVA LENTO
NEI CAMPI TANTE PERSONE
CHE ORA SONO NEL VENTO

NEI CAMPI TANTE PERSONE
MA UN SOLO GRANDE SILENZIO
CHE STRANO NON HO IMPARATO
A SORRIDERE QUI NEL VENTO

IO CHIEDO COME PUÒ UN UOMO
UCCIDERE UN SUO FRATELLO
EPPURE SIAMO A MILIONI
IN POLVERE QUI NEL VENTO

ANCORA TUONA IL CANNONE
ANCORA NON È CONTENTA
DI SANGUE LA BESTIA UMANA
E ANCORA CI PORTA IL VENTO

IO CHIEDO QUANDO SARÀ
CHE UN UOMO POTRÀ IMPARARE
A VIVERE SENZA AMMAZZARE
E IL VENTO SI POSERÀ



Inno dei partigiani sovietici

la versione scritta, in spagnolo, è dei Quilapayun; qui Himno guerrillero

qui la versione originale cantata dal coro dell'Armata Rossa


POR MONTANAS Y PRADERAS
AVANZA LA DIVISION
AL ASALTO VA A TOMARSE
LA ENEMIGA POSICION

ROJO EL BOSQUE DE BANDERAS
EN LA MARCHA RUMBO EL SUR
SON LOS OBREROS EN ARMAS
PARTIZANOS DEL AMUR

LA GLORIA DE ESOS COMBATES
NO SE APAGARA JAMAS
ADELANTE CAMARADAS
LOS ECHAREMOS AL MAR

QUEDARA EN LA LEJENDA
ESTA GUERRA ESTE VOLCAN
LOS DIAS DE BALACHAYEV
LOS SOLDADOS DEL SOVIET

SE ACABARON LOS BANDIDOS
SE ACABO LA INTERVENCION
NUESTRA MARCHA HA TERMINADO
VIVA LA REVOLUCION !

NUESTRA MARCHA HA TERMINADO
VIVA LA REVOLUCION !


Chant des partisans

(M. Druon - J. Kessel - A. Marly, 1944)

Yves Montand


AMI, ENTENDS-TU LE VOL NOIR DES CORBEAUX SUR NOS PLAINES ?
AMI, ENTENDS-TU LES CRIS SOURDS DU PAYS QU'ON ENCHAÎNE ?
OHÉ, PARTISANS, OUVRIERS ET PAYSANS, C'EST L'ALARME.
CE SOIR L'ENNEMI CONNAÎTRA LE PRIX DU SANG ET LES LARMES


MONTEZ DE LA MINE, DESCENDEZ DES COLLINES, CAMARADES !
SORTEZ DE LA PAILLE LES FUSILS, LA MITRAILLE, LES GRENADES.
OHÉ, LES TUEURS À LA BALLE ET AU COUTEAU, TUEZ VITE !
OHÉ, SABOTEUR, ATTENTION À TON FARDEAU: DYNAMITE...

C'EST NOUS QUI BRISONS LES BARREAUX DES PRISONS POUR NOS FRÈRES.
LA HAINE À NOS TROUSSES ET LA FAIM QUI NOUS POUSSE, LA MISÈRE.
IL Y A DES PAYS OÙ LES GENS AU CREUX DES LITS FONT DES RÈVES.
ICI, NOUS, VOIS-TU, NOUS ON MARCHE ET NOUS ON TUE, NOUS ON CRÈVE...

ICI CHACUN SAIT CE QU'IL VEUT, CE QU'IL FAIT QUAND IL PASSE.
AMI, SI TU TOMBES UN AMI SORT DE L'OMBRE À TA PLACE

DEMAIN DU SANG NOIR SÈCHERA AU GRAND SOLEIL SUR LES ROUTES.
CHANTEZ, COMPAGNONS, DANS LA NUIT LA LIBERTÉ NOUS ÉCOUTE...

AMI, ENTENDS-TU CES CRIS SOURDS DU PAYS QU'ON ENCHAÎNE ?
AMI, ENTENDS-TU LE VOL NOIR DES CORBEAUX SUR NOS PLAINES ?
OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH OH...


The Partisan

(Leonard Cohen, 1969)
da La complainte du Partisan, Anna Marly, 1941

L. Cohen

AWHEN THEY POURED ACROSS THE BORDER
I WAS CAUTIONED TO SURRENDER
THIS I COULD NOT DO
I TOOK MY GUN AND VANISHED

I HAVE CHANGED MY NAME SO OFTEN
I HAVE LOST MY WIFE AND CHILDREN
BUT I HAVE MANY FRIENDS
AND SOME OF THEM ARE WITH MEAN

OLD WOMAN GAVE US SHELTER
KEPT US HIDDEN IN THE GARRETT
THEN THE SOLDIERS CAME
SHE DIED WITHOUT A WHISPER

THERE WEREE THREE OF US THIS MORNING
I'M THE ONLY ONE THIS EVENING
BUT I MUST GO ON
THE FRONTIERS ARE MY PRISON

THE WIND, THE WIND IS BLOWING
THROUGH THE GRAVES THE WIND IS BLOWING
FREEDOM SOON WILL COME
THEN WE'LL COME FROM THE SHADOW

LES ALLEMANDS ÉTAIENT CHEZ MOI
ILS ME DISENT RESIGNE-TOI
MAIS JE N'AI PAS PEUR
J'AI REPRIS MON ÂME
J'AI CHANGÉ CENT FOIS DE NOM
J'AI PERDU FEMME ET ENFANTS
MAIS J'AI TANTS D'AMIS
J'AI LA FRANCE ENTIÈRE

UN VIEUX HOMME DANS UN GRENIER
POUR LA NUIT NOUS A CACHÉ
LES ALLEMANDS L'ONT PRISE
IL EST MORT SANS SURPRISE

THE WIND, THE WIND IS BLOWING
THROUGH THE GRAVES THE WIND IS BLOWING
FREEDOM SOON WILL COME
THEN WE'LL COME FROM THE SHADOW

Figli di nessuno

(1943?)

NOI SIAM NATI CHISSÀ QUANDO
CHISSÀ DOVE
ALLEVATI DALLA PUBBLICA CARITÀ
SENZA PADRE SENZA MADRE
SENZA UN NOME
E NOI VIVIAM COME GLI UCCELLI IN LIBERTÀ

FIGLI DI NESSUNO
PER I BOSCHI NOI VIVIAM
CI DISPREZZA OGNUNO
PERCHÉ LACERI NOI SIAM
MA SE C'È QUALCUNO
CHE CI SAPPIA BEN GUIDAR - E BEN GUIDAR
FIGLI DI NESSUNO
ANCHE IL DIGIUNO SAPREM LOTTAR

NOI VIVIAM FRA I BOSCHI
E SULLE ALTE CIME
E DAGLI AQUILOTTI
CI FACCIAM COMANDAR
MA IL NEMICO NOSTRO
DAI CONFINI SCACCEREM - E SCACCEREM
E L'ITALIA BELLA
NOI LA SAPREM - NOI LA SAPREMO LIBERAR

FIGLI DI NESSUNO
PER I MONTI NOI VIVIAM
CI DISPREZZA OGNUNO
PERCHÉ LACERI NOI SIAM
MA SE C'È QUALCUNO
CHE CI SAPPIA BEN GUIDAR - E BEN GUIDAR
FIGLI DI NESSUNO
ANCHE A DIGIUNO SAPREM LOTTAR

Canto diffuso tra le formazioni partigiane del Nord, soprattutto in Liguria e Piemonte



La ballata dell'ex

(S. Bardotti - S. Endrigo, 1966)

S. Endrigo

ANDAVA PER I BOSCHI CON DUE MITRA E TRE BOMBE A MANO
LA NOTTE SOLO IL VENTO GLI FACEVA COMPAGNIA
LAGGIÙ NELLA VALLATA È GIÀ PRONTA L'IMBOSCATA
NELL'ALBA SENZA SOLE ECCOCI QUA
QUALCUNO IL CONTO OGGI PAGHERÀ
ANDAVA PER I BOSCHI CON DUE MITRA E TRE BOMBE A MANO
IL MONDO È UN MONDO CANE MA STAVOLTA CAMBIERÀ
TRA POCO FINIRANNO I GIORNI NERI DI PAURA
UN MONDO TUTTO NUOVO SORGERÀ
PER TUTTI L'UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ

IN SOLI CINQUE ANNI QUESTA GUERRA È GIÀ FINITA
È LIBERA L'ITALIA L'OPPRESSORE NON C'È PIÙ
SI CANTA PER I CAMPI DOVE IL GRANO RIDE AL SOLE
LA GENTE È RITORNATA GIÙ IN CITTÀ
CI SON NELL'ARIA GRANDI NOVITÀ
SCESE DAI SUOI MONTI PER I BOSCHI FINO AL PIANO
PASSAVA TRA LA GENTE CHE APPLAUDIVA GLI ALLEATI
ANDAVA A CONSEGNARE MITRA BARBA E BOMBE A MANO
ORMAI L'ARTIGLIERIA NON SERVE PIÙ
UN MONDO TUTTO NUOVO SORGERÀ
PER TUTTI L'UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ

E TORNA AL SUO PAESE CHE È RIMASTO SEMPRE QUELLO
CON QUALCHE CASA IN MENO ED UN CAMPANILE IN PIÙ
C’È IL VECCHIO MARESCIALLO CHE LO VUOLE INTERROGARE
COSÌ PER NIENTE PER FORMALITÀ
MI CHIAMANO DANILO E SONO QUA
E VOGLIONO SAPERE PERCHÉ COME QUANDO E DOVE
SOLTANTO PER VEDERE SE HA DIRITTO ALLA PENSIONE
GLI CHIEDONO PER CASO COME È ANDATA QUELLA SERA
CHE SON PARTITI IL CONTE E IL PODESTÀ
E CHI LI HA FATTO FUORI NON SI SA
E CHI LI HA FATTO FUORI NON SI SA

SE IL TEMPO È GALANTUOMO IO SON FIGLIO DI NESSUNO
VENT'ANNI SON PASSATI E IL NEMICO È SEMPRE LÀ
MA I TUOI COMPAGNI ORMAI NON CI SON PIÙ
SON TUTTI AL MINISTERO O ALL'ALDIL
À CI FOSSE UN CANE A RICORDARE CHE
ANDAVI PER I BOSCHI CON DUE MITRA E TRE BOMBE A MANO...
UN MONDO TUTTO NUOVO SORGERÀ
PER TUTTI L'UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ
ANDAVA PER I BOSCHI CON DUE MITRA E TRE BOMBE A MANO
LA NOTTE SOLO IL VENTO GLI FACEVA COMPAGNIA
LAGGIÙ NELLA VALLATA È GIÀ PRONTA L'IMBOSCATA
NELL'ALBA SENZA SOLE ECCOCI QUA
QUALCUNO IL CONTO OGGI PAGHERÀ
ANDAVA PER I BOSCHI CON DUE MITRA E TRE BOMBE A MANO
IL MONDO È UN MONDO CANE MA STAVOLTA CAMBIERÀ
TRA POCO FINIRANNO I GIORNI NERI DI PAURA
UN MONDO TUTTO NUOVO SORGERÀ
PER TUTTI L'UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ



GUERRA DI SPAGNA


Los cuatro generales


LOS CUATRO GENERALES
LOS CUATRO GENERALES
LOS CUATRO GENERALES
MAMITA MIA
QUE SE HAN ALZADO
QUE SE HAN ALZADO

PARA LA NOCHEBUENA
PARA LA NOCHEBUENA
PARA LA NOCHEBUENA
MAMITA MIA
SERAN AHORCADOS
SERAN AHORCADOS
PUENTE DE LOS FRANCESES
PUENTE DE LOS FRANCESES
PUENTE DE LOS FRANCESES
MAMITA MIA
NADIE TE PASA
NADIE TE PASA

PORQUE LOS MILICIANOS
PORQUE LOS MILICIANOS
PORQUE LOS MILICIANOS
MAMITA MIA
QUE BIEN TE GUARDAN
QUE BIEN TE GUARDAN

MADRID QUE BIEN RESISTES
MADRID QUE BIEN RESISTES
MADRID QUE BIEN RESISTES
MAMITA MIA
LOS BOMBARDEOS
LOS BOMBARDEOS

CON LA QUINTA COLUNA
CON LA QUINTA COLUNA
CON LA QUINTA COLUNA
MAMITA MIA
METIDA DENTRO
METIDA DENTRO

DE LAS BOMBAS SE RIEN
DE LAS BOMBAS SE RIEN
DE LAS BOMBAS SE RIEN
MAMITA MIA
LOS MADRILENOS
LOS MADRILENOS

¡ARRIBA ESPANA ROJA
ARRIBA ESPANA ROJA
ARRIBA ESPANA ROJA
REPUBBLICANA Y COMUNISTA
Y COMUNISTA!

Nota anche come Mamita mia, Puente de los franceses e Coplas de la defensa de Madrid, la canzone è nata in occasione della difesa repubblicana di Madrid contro i fascisti, gennaio 1937



La quinta brigada



VIVA LA QUINTA BRIGADA
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
VIVA LA QUINTA BRIGADA
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
QUE NOS CUBRIRA DE GLORIAS
AY CARMELA, AY CARMELA
QUE NOS CUBRIRA DE GLORIAS
AY CARMELA, AY CARMELA

LUCHAMOS CONTRA LOS MOROS
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
LUCHAMOS CONTRA LOS MOROS
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
MERCENARIOS Y FACHISTAS
AY CARMELA, AY CARMELA

MERCENARIOS Y FACHISTAS
AY CARMELA, AY CARMELA
EL EJERCITO DEL EBRO
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
EL EJERCITO DEL EBRO
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZO
AY CARMELA, AY CARMELA
LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZO
AY CARMELA, AY CARMELA

Y A LAS FUERZAS INVASORAS
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
Y A LAS FUERZAS INVASORAS
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
BUENA PALIZA LE DIO
AY CARMELA, AY CARMELA
BUENA PALIZA LE DIO
AY CARMELA, AY CARMELA

EN LOS FRENTES DE GRANADA
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
EN LOS FRENTES DE GRANADA
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
NO TENEMOS DIAS LUNES
AY CARMELA, AY CARMELA
NO TENEMOS DIAS LUNES
AY CARMELA, AY CARMELA

NI TENEMOS DIAS MARTES
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
NI TENEMOS DIAS MARTES
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
CON LOS TANQUES Y GRANADAS
AY CARMELA, AY CARMELA
CON LOS TANQUES Y GRANADAS
AY CARMELA, AY CARMELA

un'altra versione:

VIVA LA QUINCE BRIGADA
RUMBALA RUMBALA RUMBA LA
QUE SE A CUBIERTO DE GLORIA
AHI CARMELA AHI CARMELA
QUE SE A CUBIERTO DE GLORIA

LUCHAMOS CONTRA LOS MOROS
RUMBALA RUMBALA RUMBA LA
MERCENARIOS Y FASCISTAS
AHI CARMELA AHI CARMELA
MERCENARIOS Y FASCISTAS
AHI CARMELA AHI CARMELA

SOLO ES NOSTRO DESEO
RUMBALA RUMBALA RUMBA LA
ACABAR CON EL FASCISMO
AHI CARMELA AHI CARMELA
ACABAR CON EL FASCISMO
AHI CARMELA AHI CARMELA

EN LOS FRONTES DE JARAMA
RUMBALA RUMBALA RUMBA LA
NO TENEMOS NI AVIONES
AHI CARMELA AHI CARMELA
NI TANQUIS NI CANONES
AHI CARMELA AHI CARMELA...



El Ejército del Ebro

(El Paso del Ebro o Ay Carmela)




EL EJÉRCITO DEL EBRO,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA.
EL EJÉRCITO DEL EBRO,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
UNA NOCHE EL RÍO PASÓ,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!
UNA NOCHE EL RÍO PASÓ,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!


Y A LAS TROPAS INVASORAS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
Y A LAS TROPAS INVASORAS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
BUENA PALIZA LES DIO,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!
BUENA PALIZA LES DIO,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!

EL FUROR DE LOS TRAIDORES,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
EL FUROR DE LOS TRAIDORES,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
LO DESCARGA SU AVIACIÓN,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!
LO DESCARGA SU AVIACIÓN,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!

PERO NADA PUEDEN BOMBAS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
PERO NADA PUEDEN BOMBAS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
DONDE SOBRA CORAZÓN,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!
DONDE SOBRA CORAZÓN,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!

CONTRAATAQUES MUY RABIOSOS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
CONTRAATAQUES MUY RABIOSOS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
DEBEREMOS RESISTIR,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!
DEBEREMOS RESISTIR,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!

PERO IGUAL QUE COMBATIMOS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
PERO IGUAL QUE COMBATIMOS,
RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA
PROMETEMOS COMBATIR,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!
PROMETEMOS COMBATIR,
¡AY CARMELA! ¡AY CARMELA!


A las barricadas

(Varsovienne - Varchavianka)

Musica di Karol Kurpiński, 1831
Testo francese di Casimir François Delavigne, 1831
Testo polacco di Karol Sienkiewicz, 1831; Wacław Święcicki, 1883
Testo russo di Gleb Maksimilianovič Kržižanovskij, 1897
Testo spagnolo di Valeriano Orobón Fernández


NEGRAS TORMENTAS AGITAN LOS AIRES
NUBES OSCURAS NOS IMPIDEN VER
AUNQUE NOS ESPERE EL DOLOR Y LA MUERTE
CONTRA EL ENEMIGO NOS MANDA EL DEBER
EL BIEN MÁS PRECIADO ES LA LIBERTAD
HAY QUE DEFENDERLA CON FE Y CON VALOR

ALTA LA BANDERA REVOLUCIONARIA
QUE DEL TRIUNFO SIN CESAR NOS LLEVA EN POS
ALTA LA BANDERA REVOLUCIONARIA
QUE DEL TRIUNFO SIN CESAR NOS LLEVA EN POS

¡EN PIE PUEBLO OBRERO, A LA BATALLA!
¡HAY QUE DERROCAR A LA REACCIÓN!
¡A LAS BARRICADAS! ¡A LAS BARRICADAS
POR EL TRIUNFO DE LA CONFEDERACIÓN!
¡A LAS BARRICADAS! ¡A LAS BARRICADAS
POR EL TRIUNFO DE LA CONFEDERACIÓN!

La Varsovienne (russo: Varchavianka) è una vecchia canzone polacca, scritta nel 1893: ripresa nel 1897 dal poeta Wacław Święcicki, divenne il canto di lotta dei detenuti nelle carceri zariste e si diffuse fra i rivoluzionari russi. Col nome A las barricadas fu l'inno dei combattenti repubblicani di Spagna.
Qui altre informazioni.

versione russa



VIETNAM


Le déserteur

(Boris Vian)

B. Vian

MONSIEUR LE PRÉSIDENT
J'AI VOUS FAITE UNE LETTRE
QUE VOUS LIREZ PEUT-ETRE
SI VOUS AVEZ LE TEMPS
JE VIENS DE RECEVOIR
MES PAPIERS MILITAIRES
POUR PARTIR À LA GUERRE
AVANT MERCREDI SOIR

MONSIEUR LE PRÉSIDENT
JE NE VEUX PAS LA FAIRE
JE NE SUIS PAS SUR TERRE
POUR TUER CES PAUVRES GENS

C'EST PAS POUR VOUS FAUCHER
IL FAUT QUE JE VOUS DISE
MA DÉCISION EST PRISE
J'AI MENT DE DÉSERTER

DEPUIS QUE JE SUIS NÉ
J'AI VU MOURIR MON PÈRE
J'AI VU PARTIR MES FRÈRES
ET PLEURER MES ENFANTS

MA MÈRE A TANT SOUFFERT
QU'ELLE EST DEDANS SA TOMBE
ET SE MOQUE DES BOMBES
ET SE MOQUE DES LEVES

QUAND J'ÉTAIS PRISONNIER
ON M'A VOLÉ MA FEMME
ON M'A VOLÉ MON ÂME
ET TOUT MON CHER PASSÉ

DEMAIN DE BON MATIN
JE FERMERAI MA PORTE
ON EST DES ÂMES MORTES
J'IRAI SUR LES CHEMINS

JE MAUDIRAI MA VIE
SUR LES ROUTES DE FRANCE
DE BRETAGNE EN PROVENCE
ET JE DIRAI AUX GENS
REFUSEZ D'OBÉIR
REFUSÉS DE LA TERRE
N'ALLEZ PAS À LA GUERRE
REFUSEZ DE PARTIR

S'IL FAUT DONNER SON SANG
ALLEZ DONNER LE VOTRE
VOUS ÊTES BON À POTRE

MONSIEUR LE PRÉSIDENT
SI VOUS ME POURSUIVEZ
REVENEZ VOS GENDARMES
QUE JE N'AURAI PAS D'ARMES
ET QU'ILS POURRONT TIRER

la canzone è diventata famosissima in tutto il mondo:
qui le versioni in varie lingue

tra le versioni italiane:
Ornella Vanoni e Ivano Fossati 






Where Have All The Flowers Gone?

  (Pete Seeger, 1956)

P. Seeger

WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE,
LONG TIME PASSING?
WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE,
LONG TIME AGO?
WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE?
GONE TO YOUNG GIRLS, EVERY ONE!
WHEN WILL THEY EVER LEARN,
WHEN WILL THEY EVER LEARN?


WHERE HAVE ALL THE YOUNG GIRLS GONE,
LONG TIME PASSING?
WHERE HAVE ALL THE YOUNG GIRLS GONE,
LONG TIME AGO?
WHERE HAVE ALL THE YOUNG GIRLS GONE?
GONE TO YOUNG MEN, EVERY ONE!
WHEN WILL THEY EVER LEARN,
WHEN WILL THEY EVER LEARN?

WHERE HAVE ALL THE YOUNG MEN GONE,
LONG TIME PASSING?
WHERE HAVE ALL THE YOUNG MEN GONE,
LONG TIME AGO?
WHERE HAVE ALL THE YOUNG MEN GONE?
GONE TO SOLDIERS, EVERY ONE!
WHEN WILL THEY EVER LEARN,
WHEN WILL THEY EVER LEARN?

AND WHERE HAVE ALL THE SOLDIERS GONE,
LONG TIME PASSING?
WHERE HAVE ALL THE SOLDIERS GONE,
LONG TIME AGO?
WHERE HAVE ALL THE SOLDIERS GONE?
GONE TO GRAVEYARDS, EVERY ONE!
WHEN WILL THEY EVER LEARN,
WHEN WILL THEY EVER LEARN?

AND WHERE HAVE ALL THE GRAVEYARDS GONE,
LONG TIME PASSING?
WHERE HAVE ALL THE GRAVEYARDS GONE,
LONG TIME AGO?
WHERE HAVE ALL THE GRAVEYARDS GONE?
GONE TO FLOWERS, EVERY ONE!
WHEN WILL THEY EVER LEARN,
OH WHEN WILL THEY EVER LEARN?

particolarmente note le versioni di
 Marlene Dietrich e Joan Baez



We shall overcome

(Pete Seeger, 1958)

P. Seeger

WE SHALL OVERCOME,
WE SHALL OVERCOME,
WE SHALL OVERCOME SOME DAY


OH, DEEP IN MY HEART, I DO BELIEVE
WE SHALL OVERCOME SOME DAY

WE SHALL LIVE IN PEACE,
WE SHALL LIVE IN PEACE,
WE SHALL LIVE IN PEACE SOME DAY

OH, DEEP IN MY HEART, I DO BELIEVE
WE SHALL OVERCOME SOME DAY

WE'LL WALK HAND IN HAND
WE'LL WALK HAND IN HAND
WE'LL WALK HAND IN HAND SOME DAY

OH, DEEP IN MY HEART, I DO BELIEVE
WE SHALL OVERCOME SOME DAY
BLACK AND WHITE TOGETHER,
BLACK AND WHITE TOGETHER
BLACK AND WHITE TOGETHER SOME DAY

OH, DEEP IN MY HEART, I DO BELIEVE
WE SHALL OVERCOME SOME DAY

Oltre il ponte

(I. Calvino - S. Liberovici, 1958) 


Una recente interpretazione è di Moni Ovadia insieme ai
Modena City Ramblers nell'album collettivo Appunti Partigiani
con un arrangiamento musicale ispirato alla musica originale
di Sergio Liberovici e al tradizionale irlandese The Blacksmith

O RAGAZZA DALLE GUANCE DI PESCA
O RAGAZZA DALLE GUANCE D'AURORA
IO SPERO CHE A NARRARTI RIESCA
LA MIA VITA ALL'ETÀ CHE TU HAI ORA.

COPRIFUOCO, LA TRUPPA TEDESCA
LA CITTÀ DOMINAVA, SIAM PRONTI:
CHI NON VUOLE CHINARE LA TESTA
CON NOI PRENDA LA STRADA DEI MONTI.

AVEVAMO VENT'ANNI E OLTRE IL PONTE
OLTRE IL PONTE CH'È IN MANO NEMICA
VEDEVAM L'ALTRA RIVA, LA VITA
TUTTO IL BENE DEL MONDO OLTRE IL PONTE.

TUTTO IL MALE AVEVAMO DI FRONTE
TUTTO IL BENE AVEVAMO NEL CUORE
A VENT'ANNI LA VITA È OLTRE IL PONTE
OLTRE IL FUOCO COMINCIA L'AMORE.

SILENZIOSA SUGLI AGHI DI PINO
SU SPINOSI RICCI DI CASTAGNA
UNA SQUADRA NEL BUIO MATTINO
DISCENDEVA L'OSCURA MONTAGNA.

LA SPERANZA ERA NOSTRA COMPAGNA
A ASSALTAR CAPOSALDI NEMICI
CONQUISTANDOCI L'ARMI IN BATTAGLIA
SCALZI E LACERI EPPURE FELICI.

AVEVAMO VENT'ANNI...

NON È DETTO CHE FOSSIMO SANTI
L'EROISMO NON È` SOVRUMANO
CORRI, ABBASSATI, DAI CORRI AVANTI!
OGNI PASSO CHE FAI NON È VANO.

VEDEVAMO A PORTATA DI MANO
OLTRE IL TRONCO IL CESPUGLIO IL CANNETO
L'AVVENIRE DI UN GIORNO PIÙ UMANO
E PIÙ GIUSTO PIÙ LIBERO E LIETO.

AVEVAMO VENT'ANNI...

ORMAI TUTTI HAN FAMIGLIA HANNO FIGLI
CHE NON SANNO LA STORIA DI IERI
IO SON SOLO E PASSEGGIO FRA I TIGLI
CON TE CARA CHE ALLORA NON C'ERI.

E VORREI CHE QUEI NOSTRI PENSIERI
QUELLE NOSTRE SPERANZE DI ALLORA
RIVIVESSERO IN QUEL CHE TU SPERI
O RAGAZZA COLOR DELL'AURORA.

AVEVAMO VENT'ANNI...



Dove vola l'avvoltoio?

(I. Calvino - S. Liberovici, 1958) 

Cantacronache

UN GIORNO NEL MONDO FINITA FU L'ULTIMA GUERRA,
IL CUPO CANNONE SI TACQUE E PIÙ NON SPARÒ,
E PRIVO DEL TRISTO SUO CIBO DALL'ARIDA TERRA,
UN BRANCO DI NERI AVVOLTOI SI LEVÒ
 
DOVE VOLA L'AVVOLTOIO?
AVVOLTOIO VOLA VIA
VOLA VIA DALLA TERRA MIA
CHE È LA TERRA DELL'AMOR 
 
L'AVVOLTOIO ANDÒ AL FIUME
ED IL FIUME DISSE: "NO,
AVVOLTOIO VOLA VIA
AVVOLTOIO VOLA VIA. 
NELLA LIMPIDA CORRENTE
ORA SCENDON CARPE E TROTE
NON PIÙ CORPI DEI SOLDATI
CHE LA FANNO INSANGUINAR"

DOVE VOLA L'AVVOLTOIO? …

L'AVVOLTOIO ANDÒ DAL BOSCO
ED IL BOSCO DISSE "NO,
AVVOLTOIO VOLA VIA,
AVVOLTOIO VOLA VIA. 
TRA LE FOGLIE IN MEZZO AI RAMI
PASSAN SOL RAGGI DI SOLE,
GLI SCOIATTOLI E LE RANE
NON PIÙ I COLPI DEL FUCIL"

DOVE VOLA L'AVVOLTOIO? …
L'AVVOLTOIO ANDÒ DALL'ECO
E ANCHE L'ECO DISSE: "NO,
AVVOLTOIO VOLA VIA,
AVVOLTOIO VOLA VIA.
SONO CANTI CHE IO PORTO
SONO I TONFI DELLE ZAPPE,
GIROTONDI E NINNENANNE,
NON PIÙ IL ROMBO DEL CANNON"

DOVE VOLA L'AVVOLTOIO? …

L'AVVOLTOIO ANDÒ AI TEDESCHI
E I TEDESCHI DISSER: "NO,
AVVOLTOIO VOLA VIA
AVVOLTOIO VOLA VIA.
NON VOGLIAM MANGIAR PIÙ FANGO,
ODIO E PIOMBO NELLE GUERRE,
PANE E CASE IN TERRE ALTRUI
NON VOGLIAMO PIÙ RUBAR"

DOVE VOLA L'AVVOLTOIO? …

L'AVVOLTOIO ANDÒ ALLA MADRE
E LA MADRE DISSE: "NO,
AVVOLTOIO VOLA VIA,
AVVOLTOIO VOLA VIA.
I MIEI FIGLI LI DO SOLO
A UNA BELLA FIDANZATA
CHE LI PORTI NEL SUO LETTO
NON LI MANDO PIÙ A AMMAZZAR"

DOVE VOLA L'AVVOLTOIO? …

L'AVVOLTOIO ANDÒ ALL'URANIO
E L'URANIO DISSE: "NO,
AVVOLTOIO VOLA VIA,
AVVOLTOIO VOLA VIA.
LA MIA FORZA NUCLEARE
FARÀ ANDARE SULLA LUNA,
NON DEFLAGRERÀ INFUOCATA
DISTRUGGENDO LE CITTÀ"

DOVE VOLA L'AVVOLTOIO? …

MA CHI DELLE GUERRE QUEL GIORNO AVEVA IL RIMPIANTO
IN UN LUOGO DESERTO A COMPLOTTO SI RADUNÒ
E VIDE NEL CIELO ARRIVARE GIRANDO QUEL BRANCO
E SCENDERE SCENDERE FINCHÉ QUALCUNO GRIDÒ:
DOVE VOLA L'AVVOLTOIO?
AVVOLTOIO VOLA VIA
VOLA VIA DALLA TERRA MIA
CHE È LA TERRA DELL'AMOR
MA IL RAPACE LI SBRANÒ



La guerra di Piero

(Fabrizio De André - Vittorio Centanaro, 1964)



DORMI SEPOLTO IN UN CAMPO DI GRANO
NON È LA ROSA NON È IL TULIPANO
CHE TI FAN VEGLIA DALL'OMBRA DEI FOSSI
MA SONO MILLE PAPAVERI ROSSI

LUNGO LE SPONDE DEL MIO TORRENTE
VOGLIO CHE SCENDAN I LUCCI ARGENTATI
NON PIÙ I CADAVERI DEI SOLDATI
PORTATI IN BRACCIO DALLA CORRENTE

COSÌ DICEVI ED ERA D'INVERNO
E COME GLI ALTRI VERSO L'INFERNO
TE NE VAI TRISTE COME CHI DEVE
IL VENTO TI SPUTA IN FACCIA LA NEVE

FERMATI PIERO, FERMATI ADESSO
LASCIA CHE IL VENTO TI PASSI UN PO' ADDOSSO
DEI MORTI IN BATTAGLIA TI PORTI LA VOCE
CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE

MA TU NON LO UDISTI E IL TEMPO PASSAVA
CON LE STAGIONI A PASSO DI GIAVA
ED ARRIVASTI A VARCAR LA FRONTIERA
IN UN BEL GIORNO DI PRIMAVERA

E MENTRE MARCIAVI CON L'ANIMA IN SPALLE
VEDESTI UN UOMO IN FONDO ALLA VALLE
CHE AVEVA IL TUO STESSO IDENTICO UMORE
MA LA DIVISA DI UNA ALTRO COLORE

SPARAGLI PIERO, SPARAGLI ORA
E DOPO UN COLPO SPARAGLI ANCORA
FINO A CHE TU NON LO VEDRAI ESANGUE
CADERE IN TERRA E COPRIRE IL SUO SANGUE

E SE GLI SPARO IN FRONTE O NEL CUORE
SOLTANTO IL TEMPO AVRÀ PER MORIRE
MA IL TEMPO A ME RESTERÀ PER VEDERE
VEDERE GLI OCCHI DI UN UOMO CHE MUORE

E MENTRE GLI USI QUESTA PREMURA
QUELLO SI VOLTA TI VEDE HA PAURA
ED IMBRACCIATA L'ARTIGLIERIA
NON TI RICAMBIA LA CORTESIA

CADESTI A TERRA SENZA UN LAMENTO
E TI ACCORGESTI IN UN SOLO MOMENTO
CHE IL TEMPO NON TI SAREBBE BASTATO
A CHIEDER PERDONO PER OGNI PECCATO

CADESTI A TERRA SENZA UN LAMENTO
E TI ACCORGESTI IN UN SOLO MOMENTO
CHE LA TUA VITA FINIVA QUEL GIORNO
E NON CI SAREBBE STATO RITORNO

NINETTA MIA, CREPARE DI MAGGIO
CI VUOLE TANTO TROPPO CORAGGIO
NINETTA BELLA, DRITTO ALL'INFERNO
AVREI PREFERITO ANDARCI IN INVERNO

E MENTRE IL GRANO TI STAVA A SENTIRE
DENTRO LE MANI STRINGEVI IL FUCILE
DENTRO LA BOCCA STRINGEVI PAROLE
TROPPO GELATE PER SCIOGLIERSI AL SOLE

DORMI SEPOLTO IN UN CAMPO DI GRANO
NON È LA ROSA NON È IL TULIPANO
CHE TI FAN VEGLIA DALL'OMBRA DEI FOSSI
MA SONO MILLE PAPAVERI ROSSI

La rossa provvidenza

(Rudi Assuntino, 1966)

R. Assuntino

LA COSA PIÙ PENOSA
IN GIORNI COME QUESTI
È DI TROVAR FRA NOI
LE FACCE DI SEMPRE

E INVECE STA CAMBIANDO
LA STORIA DI CIASCUNO
PERCHÈ DAI GRANDI FATTI
MATURA UNA LEZIONE

BUTTIAMO A MARE LE BASI AMERICANE
CESSIAMO DI FARE DA SPALLA AGLI ASSASSINI
GIRIAMO UNA PAGINA LUNGA DI VENT'ANNI
ANDIAMO A CONQUISTARE LA NOSTRA LIBERTÀ

IN UNA RAGNATELA
DI FATTI QUOTIDIANI
ABBIAM DIMENTICATO
DI ESSERE COMPAGNI

NEL MONDO C'È UNA LOTTA
CHE NON SI È MAI PLACATA
ROMPIAMO LE ABITUDINI
TORNIAMO AD ESSERE UOMINI

BUTTIAMO A MARE LE BASI AMERICANE...

NON SERVE DOMANDARSI
SE POI CE LA FAREMO
LASCIAMO ALLE PAROLE
IL TEMPO DI ASPETTARE

O FORSE QUI SI ASPETTA
LA ROSSA PROVVIDENZA
PER CUI GLI ALTRI DECIDONO
E NOI PORTIAM PAZIENZA

BUTTIAMO A MARE LE BASI AMERICANE...


Filastrocca vietnamita

Sergio Endrigo

(Settimelli - Morricone - Endrigo , 1971)

NERO È IL CIELO SULL'INDOCINA
DOVE I CORVI SON LA ROVINA
CONTADINO COLTIVA IL GRANO
OCCHIO AL CIELO E UNA PIETRA IN MANO
OCCHIO AL CIELO E UNA PIETRA IN MANO
CONTADINO CHE FA LA GUERRA
MANGIA IN PIEDI E DORME IN TERRA
E SE SCOPPIA UNA GRANATA
LA SUA VITA È GIÀ ROVINATA
LA SUA VITA È GIÀ ROVINATA
QUANDO IL FALCO VOLA PIÙ IN BASSO
CONTADINO GLI TIRA UN SASSO
QUESTO AVVIENE A DIEN BIEN PHU
ED IL CORVO SE NE VA GIÙ
ED IL CORVO SE NE VA GIÙ

NERO È IL CIELO SULL'INDOCINA
RISO E GRANO VANNO IN ROVINA
CHI HA VENT'ANNI LÀ NELL'ORIENTE
DELLA PACE NON NE SA NIENTE
DELLA PACE NON NE SA NIENTE
NERO È IL CIELO SULL’INDOCINA
RISO E GRANO VANNO IN ROVINA
CHI HA VENT’ANNI, LÀ NELL’ORIENTE
DELLA PACE NON NE SA NIENTE
DELLA PACE NON NE SA NIENTE

CONTADINO CHE FA LA GUERRA
MANGIA IN PIEDI E DORME IN TERRA
MA IL COWBOY CHE FA IL SOLDATO
SI RITROVA GIÀ SOTTERRATO
SI RITROVA GIÀ SOTTERRATO

FALCO FALCO VIEN DI LONTANO
VISO DOLCE E GRANATA IN MANO
CORRI E CORRI, MA PIÙ CHE PUOI
CORRI E CORRI AI PAESI TUOI
CORRI E CORRI AI PAESI TUOI


La ballata di Ho Chi Minh

(Ewan MacColl 1954 - vers. it. Bruno Pianta)

E. MacColl

TANTO LONTANO IN ESTREMO ORIENTE
OLTRE IL LAOS E IL SUO CONFIN
VIVE L'UOMO CHE È PADRE DELLA GENTE VIETNAMITA
IL SUO NOME È HO-CHI-MINH

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

HO-CHI-MINH ANDÒ SUL MARE
LA VITA SI GUADAGNÒ COSÌ
IL LAVORO PIÙ DURO FU QUEL CHE LO EDUCÒ
LO SFRUTTAMENTO FU L'A B C

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

HO-CHI-MINH RITORNÒ IN PATRIA
FAME E MISERIA VIDE ALLOR
VIDE I SUOI FRATELLI RIDOTTI COME SCHIAVI
E DAPPERTUTTO L'INVASOR

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

HO-CHI-MINH SE NE ANDÒ IN MONTAGNA
QUARANTA EROI LO SEGUIRON LÀ
A COMBATTERE CONTRO L'INVASORE ERAN DECISI
PER LA MORTE O LA LIBERTÀ

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

ERAN QUARANTA POI FURON CENTO
POI CENTOMILA CON HO-CHI-MINH
I FRANCESI POI FURONO CACCIATI CON LA LOTTA
DAI SOLDATI DEL VIET-MINH

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

OGNI SOLDATO È UN CONTADINO
IERI SERA A ZAPPARE ANDÒ
STAMATTINA SI BUTTA LA MITRAGLIATRICE IN SPALLA
E COMBATTE PER LO ZIO HO

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

OGGI IL NEMICO È ANCOR PIÙ FORTE
MA SCONFIGGERE NON CI PUÒ
COMBATTIAMO PER LA RIVOLUZIONE POPOLARE
PER IL VIETNAM E LO ZIO HO

HO HO HO-CHI-MINH, HO HO HO-CHI-MINH

 

DOPOGUERRA


Il 18 aprile 1948

(Lanfranco Bellotti)

Disciplinatha

VI RICORDATE QUEL 18 APRILE
DI AVER VOTATO DEMOCRISTIANI
SENZA PENSARE ALL'INDOMANI
A ROVINARE LA GIOVENTÙ
SENZA PENSARE ALL'INDOMANI
A ROVINARE LA GIOVENTÙ

O CARE MADRI DELL'ITALIA
E CHE BEN PRESTO VI PENTIRETE
E I VOSTRI FIGLI ANCOR VEDRETE
ABBANDONARE LOR CASOLAR
E I VOSTRI FIGLI ANCOR VEDRETE
ABBANDONARE LOR CASOLAR

CHE COSA FA QUEL MARIO SCELBA
CON LA SUA CELERE QUESTURA
MA I COMUNISTI NON HAN PAURA
DIFENDERANNO LA LIBERTÀ
MA I COMUNISTI NON HAN PAURA
DIFENDERANNO LA LIBERTÀ

E OPERAI E COMPAGNI TUTTI
CHE SEMPRE UNITI NOI SAREMO
E TUTTI IN CORO NOI CANTEREMO
BANDIERA ROSSA LA TRIONFERÀ



Su, comunisti della capitale

(sull'aria dell'Inno della rivolta)


Canzoniere del Lazio

SU, COMUNISTI DELLA CAPITALE
È GIUNTO ALFINE IL DÌ DELLA RISCOSSA
QUANDO ALZEREMO SOPRA AL QUIRINALE
BANDIERA ROSSA

QUESTA CITTÀ RIBELLE E MAI DOMATA
DALLE ROVINE E DAI BOMBARDAMENTI
LA GUARDIA ROSSA SUONA L'ADUNATA
TUTTI PRESENTI!

VENT'ANNÌ E PIÙ DI TIRANNIA FASCISTA
COL CARCERE, IL CONFINO ED IL BASTONE
NON HANNO MENOMATO AL COMUNISTA
LA CONVINZIONE

LA CONVINZIONE DI UNA NUOVA ERA
CHE AL MONDO PORTERÀ LA REDENZIONE
E PORTA SCRITTO SULLA SUA BANDIERA
RIVOLUZIONE

E SE LA POLIZIA 'N CE LASCIA PÈRDE
E SE LA POLIZIA 'N CE LASCIA IN PACE
RISPONDEREMO SULLE BARRICATE
PIOMBO CON PIOMBO

E SE CADREMO IN UN FULGOR DI GLORIA
SCHIACCIANDO BORGHESIA E CAPITALISMO
NEI SANGUE SORGERÀ LA NUOVA STORIA
DEL COMUNISMO

Per i morti di Reggio Emilia

(Fausto Amodei, 1960)

F. Amodei

COMPAGNO CITTADINO
FRATELLO PARTIGIANO
TENIAMOCI PER MANO
IN QUESTI GIORNI TRISTI

DI NUOVO A REGGIO EMILIA
DI NUOVO LÀ IN SICILIA
SON MORTI DEI COMPAGNI
PER MANO DEI FASCISTI
DI NUOVO COME UN TEMPO
SOPRA L'ITALIA INTERA
FISCHIA IL VENTO
INFURIA LA BUFERA

A DICIANNOVE ANNI
È MORTO OVIDIO FRANCHI
PER QUELLI CHE SON STANCHI
E SONO ANCORA INCERTI

LAURO FARIOLI È MORTO
PER RIPARARE IL TORTO
DI CHI SI È GIÀ SCORDATO
DI DUCCIO GALIMBERTI

SON MORTI SUI VENT'ANNI
PER IL NOSTRO DOMANI
SON MORTI COME
VECCHI PARTIGIANI

MARINO SERRI È MORTO
È MORTO AFRO TONDELLI
MA GLI OCCHI DEI FRATELLI
SI SON TENUTI ASCIUTTI

COMPAGNI SIA BEN CHIARO
CHE QUESTO SANGUE AMARO
VERSATO A REGGIO EMILIA
È SANGUE DI NOI TUTTI

SANGUE DEL NOSTRO SANGUE
NERVI DEI NOSTRI NERVI
COME FU QUELLO DEI FRATELLI CERVI

IL SOLO VERO AMICO
CHE ABBIAMO AL FIANCO ADESSO
È SEMPRE QUELLO STESSO
CHE FU CON NOI IN MONTAGNA

ED IL NEMICO ATTUALE
È SEMPRE ANCORA UGUALE
A QUEL CHE COMBATTEMMO
SUI NOSTRI MONTI E IN SPAGNA

UGUALE LA CANZONE
CHE ABBIAMO DA CANTARE
SCARPE ROTTE EPPUR
BISOGNA ANDARE

COMPAGNO OVIDIO FRANCHI
COMPAGNO AFRO TONDELLI
E VOI MARINO SERRI
REVERBERI E FARIOLI
DOVREMO TUTTI QUANTI
AVER D'ORA IN AVANTI
VOIALTRI AL NOSTRO FIANCO
PER NON SENTIRCI SOLI

MORTI DI REGGIO EMILIA
USCITE DALLA FOSSA
FUORI A CANTAR CON NOI
BANDIERA ROSSA
FUORI A CANTAR CON NOI
BANDIERA ROSSA !


Viva l'Italia

(Francesco De Gregori, 1979)

F. De Gregori

VIVA L'ITALIA, L'ITALIA LIBERATA,
L'ITALIA DEL VALZER, L'ITALIA DEL CAFFÈ.
L'ITALIA DERUBATA E COLPITA AL CUORE,
VIVA L'ITALIA, L'ITALIA CHE NON MUORE

VIVA L'ITALIA, PRESA A TRADIMENTO,
L'ITALIA ASSASSINATA DAI GIORNALI E DAL CEMENTO,
L'ITALIA CON GLI OCCHI ASCIUTTI NELLA NOTTE SCURA,
VIVA L'ITALIA, L'ITALIA CHE NON HA PAURA

VIVA L'ITALIA, L'ITALIA CHE È IN MEZZO AL MARE,
L'ITALIA DOMENTICATA E L'ITALIA DA DIMENTICARE,
L'ITALIA METÀ GIARDINO E METÀ GALERA,
VIVA L'ITALIA, L'ITALIA TUTTA INTERA

VIVA L'ITALIA, L'ITALIA CHE LAVORA,
L'ITALIA CHE SI DISPERA, L'ITALIA CHE SI INNAMORA,
L'ITALIA METÀ DOVERE E METÀ FORTUNA,
VIVA L'ITALIA, L'ITALIA SULLA LUNA

VIVA L'ITALIA, L'ITALIA DEL 12 DICEMBRE,
L'ITALIA CON LE BANDIERE, L'ITALIA NUDA COME SEMPRE,
L'ITALIA CON GLI OCCHI APERTI NELLA NOTTE TRISTE,
VIVA L'ITALIA, L'ITALIA CHE RESISTE


Hasta siempre

(Carlos Puebla)

C. Puebla

APRENDIMOS A QUERERTE
DESDE LA HISTORICA ALTURA
DONDE EL SOL DE TU BRAVURA
LE PUSO CERCO A LA MUERTE

AQUI SE QUEDA LA CLARA
ENTRANABLE TRANSPARENCIA
DE TU QUERIDA PRESENCIA
COMANDANTE CHE GUEVARA

TU MANO GLORIOSA Y FUERTE
SOBRE LA HISTORIA DISPARA
CUANDO TODO SANTA CLARA
SE DESPIERTA PARA VERTE

AQUI SE QUEDA LA CLARA...

VIENES QUEMANDO LA BRISA
CON SOLES DE PRIMAVERA
PARA PLANTAR LA BANDERA
CON LA LUZ DE TU SONRISA

AQUI SE QUEDA LA CLARA...

TU AMOR REVOLUCIONARIO
TE CONDUCE A NUEVA IMPRESA
DONDE ESPERAN LA FIRMEZA
DE TU BRAZO LIBERTARIO

AQUI SE QUEDA LA CLARA...

SEGUIREMOS ADELANTE
COMO JUNTO AQUI SEGUIMOS
Y CON FIDEL TE DECIMOS
HASTA SIEMPRE COMANDANTE!

AQUI SE QUEDA LA CLARA...

in Italia la canzone è stata cantata nel 1968 da Ivan Della Mea



Valle Giulia

(Paolo Pietrangeli, 1968)

P. Pietrangeli

PIAZZA DI SPAGNA SPLENDIDA GIORNATA
TRAFFICO FERMO LA CITTÀ INGORGATA
E QUANTA GENTE QUANTA CHE CE N'ERA
CARTELLI IN ALTO E TUTTI SI GRIDAVA
E NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI
VIA IL GOVERNO DIMISSIONI !

E MI GUARDAVI TU CON OCCHI STANCHI
MENTRE ERAVAMO ANCORA LÌ DAVANTI
MA SE I SORRISI TUOI SEMBRAVAN SPENTI
C'ERANO COSE CERTO PIÙ IMPORTANTI

E NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI...

UNDICI E UN QUARTO AVANTI ARCHITETTURA
NON C'ERA ANCOR RAGION D'AVER PAURA
ED ERAVAMO VERAMENTE IN TANTI
I POLIZIOTTI IN FACCIA AGLI STUDENTI

E NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI...

HANNO IMPUGNATO I MANGANELLI
ED HAN PICCHIATO COME FANNO SEMPRE LORO
E ALL'IMPROVVISO È POI SUCCESSO
UN FATTO NUOVO UN FATTO NUOVO UN FATTO NUOVO

NON SIAM SCAPPATI PIÙ
NON SIAM SCAPPATI PIÙ

IL PRIMO MARZO SÌ ME LO RAMMENTO
SAREMMO STATI MILLECINQUECENTO
E CARICAVA GIÙ LA POLIZIA
MA GLI STUDENTI LA CACCIAVAN VIA

E NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI...

E MI GUARDAVI TU CON OCCHI STANCHI
MA C'ERAN COSE CERTO PIÙ IMPORTANTI
MA TU CHE FAI MA VATTENE UN PÒ VIA
NON VEDI ARRIVA GIÙ LA POLIZIA

E NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI...

LE CAMIONETTE I CELERINI
CI HANNO DISPERSI PRESI IN MOLTI E POI PICCHIATI
MA SIA BEN CHIARO CHE SI SAPEVA
CHE NON È VERO CHE NON È FINITA LÌ

NON SIAM SCAPPATI PIÙ NON SIAM SCAPPATI PIÙ

IL PRIMO MARZO SÌ ME LO RAMMENTO
SAREMMO STATI MILLECINQUECENTO
E CARICAVA GIÙ LA POLIZIA
MA GLI STUDENTI LA CACCIAVAN VIA

E NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI
E NO ALLA CLASSE DEI PADRONI
NON METTIAMO CONDIZIONI, NO!




Contessa

(Paolo Pietrangeli)

P. Pietrangeli

CHE ROBA, CONTESSA
ALL'INDUSTRIA DI ALDO
HAN FATTO UNO SCIOPERO
QUEI QUATTRO IGNORANTI
VOLEVANO AVERE I SALARI AUMENTATI
GRIDAVANO - PENSI! - DI ESSRE SFRUTTATI

E QUANDO È ARRIVATA
LA POLIZIA
QUEI QUATTRO STRACCIONI
HAN GRIDATO PIÙ FORTE
DI SANGUE HAN SPORCATO
I CORTILI E LE PORTE
CHISSÀ QUANTO TEMPO
CI VORRÀ PER PULIRE

COMPAGNI DAI CAMPI E DALLE OFFICINE
PRENDETE LA FALCE PORTATE IL MARTELLO
SCENDETE GIÙ IN PIAZZA E PICCHIATE CON QUELLO
SCENDETE GIÙ IN PIAZZA AFFOSSATE IL SISTEMA

VOI GENTE PER BENE CHE PACE CERCATE
LA PACE PER FAR QUELLO CHE VOI VOLETE
MA SE QUESTO È IL PREZZO VOGLIAMO LA GUERRA
VOGLIAMO VEDERVI FINIR SOTTO TERRA
MA SE QUESTO È IL PREZZO
L'ABBIAMO PAGATO
NESSUNO PIÙ AL MONDO DEV'ESSERE SFRUTTATO

SAPESSE, CONTESSA, CHE COSA MI HA DETTO
UN CARO PARENTE DELL'OCCUPAZIONE
CHE QUELLA GENTAGLIA RINCHIUSA LÀ DENTRO
DI LIBERO AMORE FACEA PROFESSIONE
DEL RESTO MIA CARA DI CHE SI STUPISCE
ANCHE L'OPERAIO VUOLE IL FIGLIO DOTTORE
E PENSI CHE AMBIENTE! NE PUÒ VENIR FUORI
NON C'È PIÙ MORALE, CONTESSA

SE IL VENTO FISCHIAVA ORA FISCHIA PIÙ FORTE
LE IDEE DI RIVOLTA NON SONO MAI MORTE
SE C'È CHI LO AFFERMA NON STATE A SENTIRE
È UNO CHE VUOLE SOLTANTO TRADIRE
SE C'È CHI LO AFFERMA SPUTATEGLI ADDOSSO
LA BANDIERA ROSSA HA GETTATO IN UN FOSSO


Guantanamera

(da versi di José Martì)

YO SOY UN HOMBRE SINCERO
DE DONDE CRESCE LA PALMA
Y ANTES MORIR ME QUIERO
ECHAR MI VERSOS DE L'ALMA

GUANTANAMERA, GUAJIRA GUANTANAMERA

MY VERSO ES DE UN VERDE CLARO
Y DE UN CARMINE INCENDIDO
MY VERSO ES UN CERVO HERIDO
QUE BUSCA EN EL MONTE AMPARO
GUANTANAMERA, GUAJIRA GUANTANAMERA

CULTIVO LA ROSA BLANCA
EN JULIO COME EN ENERO
PARA L'AMIGO SINCERO
QUE ME DA SU MANO FRANCA

GUANTANAMERA, GUAJIRA GUANTANAMERA
PARA EL CRUEL QUE ME ARRANCA
EL CORAZON CON QUE VIVO
CARDOS NI ORTIGAS CULTIVO
CULTIVO LA ROSA BLANCA

GUANTANAMERA, GUAJIRA GUANTANAMERA

YO SÉ DE UN PENSAR PROFUNDO
ENTRES LA PENA SIN NOMBRE
LA ESCLAVITUD DE LOS HOMBRES
ES LA GRAN PENA DEL MUNDO<

GUANTANAMERA, GUAJIRA GUANTANAMERA

YO SÉ DE UN PENSAR PROFUNDO
ENTRES LA PENA SIN NOMBRE
LA ESCLAVITUD DE LOS HOMBRES
GUANTANAMERA, GUAJIRA GUANTANAMERA

È certamente la canzone cubana più conosciuta, tanto da venir ritenuta dai più un prodotto commerciale: si tratta in realtà di una vecchia melodia popolare di Cuba, rielaborata più volte (anche da P. Seeger) su versi di J. Martì



Grandola Vila Morena

(José Afonso)


GRÂNDOLA, VILA MORENA
TERRA DA FRATERNIDADE
O POVO É QUEM MAIS ORDENA
DENTRO DE TI, Ó CIDADE
DENTRO DE TI, Ó CIDADE

O POVO É QUEM MAIS ORDENA
TERRA DA FRATERNIDADE
GRÂNDOLA, VILA MORENA
EM CADA ESQUINA UM AMIGO
EM CADA ROSTO IGUALDADE
GRÂNDOLA, VILA MORENA
TERRA DA FRATERNIDADE
TERRA DA FRATERNIDADE

GRÂNDOLA, VILA MORENA
EM CADA ROSTO IGUALDADE
O POVO É QUEM MAIS ORDENA
À SOMBRA DUMA AZINHEIRA
QUE JÁ NÃO SABIA A IDADE
JUREI TER POR COMPANHEIRA

GRÂNDOLA A TUA VONTADE
GRÂNDOLA A TUA VONTADE
JUREI TER POR COMPANHEIRA
À SOMBRA DUMA AZINHEIRA
QUE JÁ NÃO SABIA A IDADE

All'alba del 25 aprile 1974 la radio portoghese trasmise questa canzone: era il segnale concordato dal gruppo di ufficiali che aveva progettato il colpo di stato contro la dittatura fascista: iniziava la Rivoluzione dei garofani




El pueblo unido

 (Quilapayun - S. Ortega, 1970)

Inti Illimani

DE PIE MARCHAR QUE VAMOS A TRIUMFAR
AVANCAN JA BANDERAS DE UNIDAD
Y TU VENDRAS MARCHANDO JUNTO A MI
Y ASI VERAS TU CANTO E TU BANDERA
FLORECER LA LUZ DE UN ROJO AMANECER
ANUNCIA JA LA VIDA QUE VENDRA
DE PIE CANTAR QUE VAMOS A TRIUMFAR
MILLONES JA IMPONEN LA VERDAD
DE ACERO SON ARDENTES BATALLONS
SUS MANOS VAN LLEVANDO LA JUSTICIA Y LA RAZON
MUJER CON FUEGO Y CON VALOR
YA ESTAS AQUI JUNTO AL TRABAJADOR

Y AHORA EL PUEBLO
QUE SE ALCA EN LA LUCHA
CON VOZ DE GIGANTE GRIDANDO ADELANTE
EL PUEBLO UNIDO JAMAS SERA VENCIDO
EL PUEBLO UNIDO JAMAS SERA VENCIDO

DE NORTE A SUR SE MOBILIZARAN
DESDE EL SALAR ARDIENTE Y MINERAL
AL BOSQUE AUSTRAL UNIDOS EN LA LUCHA
Y EN EL TRABAJO IRAN LA PATRIA CUBRIRAN
SU PASSO JA ANUNCIA IL PORVENIR
DE PIE CANTAR QU'EL PUEBLO VA TRIUMFAR
SERA MEJOR LA VIDA QUE VENDRA
A CONQUISTAR NUESTRA FELICIDAD
EN UN CLAMOR MILLONES DE COMBATE
SE ALSARAN DIRAN CANCION DE LIBERTAD
CON DECISION LA PATRIA VENCERA

Y AHORA...




Te recuerdo Amanda

(Victor Jara)

TE RECUERDO AMANDA
LA CALLE MOJADA
CORRIENDO A LA FABRICA
DONDE TRABAJAVA
MANUEL
LA SONRISA ANCHA
LA LLUVIA EN EL PELO
NO IMPORTAVA NADA
IBAS A INCONTRARTE CON EL
CON EL CON EL CON EL

SON CINCO MINUTOS
LA VIDA ES ETERNA
EN CINCO MINUTOS
SUENA LA SIRENA
DE VUELTA AL TRABAJO
Y TU CAMINANDO
LO ILLUMINAS TODO
LOS CINCO MINUTOS
TE HACEAN FLORECER

TE RECUERDO AMANDA
LA CALLE MOJADA
CORRIENDO A LA FABRICA
DONDE TRABAJAVA
MANUEL
LA SONRISA ANCHA
LA LLUVIA EN EL PELO
NO IMPORTAVA NADA
IBAS A INCONTRARTE CON EL
CON EL CON EL CON EL

QUE PARTIÒ A LA SIERRA
QUE NUNCA HIZO DANO
QUE PARTIÒ A LA SIERRA
Y EN CINCO MINUTOS QUEDÒ
DESTROZADO
SUENA LA SIRENA DE VUELTA
AL TRABAJO
MUCHOS NO VOLVIERON
TAMPOCO MANUEL

 

L'INTERNAZIONALE

qui la storia della canzone
il testo in 79 lingue
file audio in decine di versioni
file video in decine di versioni



La Internacional

¡Arriba, parias de la tierras
¡en pie, famélica legión!
atruena la razón en marcha:
es el fin de la opresión.
el pasado hay que hacer añicos.
¡legión esclava, en pie, a vencer!
el mundo va a cambiar de base.
los nadie de hoy todo han de ser.

Agrupémonos todos
en la lucha final
el género humano
es la Internacional
Agrupémonos todos
en la lucha final
el género humano
es la Internacional

ni en dioses, reyes ni tribunos,
está el supremo salvador.
nosotros mismos realicemos
el esfuerzo redentor.
para hacer que el tirano caiga
y el mundo siervo libertar,
soplemos la potente fragua
que al hombre libre ha de forjar.

Agrupémonos todos..
en la lucha final
el género humano
es la Internacional
Agrupémonos todos
en la lucha final
el género humano
es la Internacional

la ley nos burla, y el estado
oprime y sangra al productor;
nos da derechos ilusorios
no hay deberes del señor.
basta ya de tutela odiosa.
que la igualdad ley ha de ser:
no más deberes sin derechos,
ningún derecho sin deber.

Agrupémonos todos
en la lucha final
el género humano
es la Internacional
Agrupémonos todos
en la lucha final
el género humano
es la Internacional



The Internationale

versione britannica; esistono molte varianti per i vari paesi: qui Pete Seeger canta in inglese (USA) e in francese

Arise ye workers from your slumbers
Arise ye prisoners of want
For reason in revolt now thunders
And at last ends the age of cant.
Away with all your superstitions
Servile masses arise, arise
We'll change henceforth the old tradition
And spurn the dust to win the prize.

So comrades, come rally
And the last fight let us face

The Internationale
unites the human race!

No more deluded by reaction
On tyrants only we'll make war
The soldiers too will take strike action
They'll break ranks and fight no more
And if those cannibals keep trying
To sacrifice us to their pride
They soon shall hear the bullets flying
We'll shoot the generals on our own side

So comrades, come rally
And the last fight let us face
The Internationale
unites the human race!

No saviour from on high delivers
No faith have we in prince or peer
Our own right hand the chains must shiver
Chains of hatred, greed and fear
E'er the thieves will out with their booty
And give to all a happier lot.
Each at the forge must do their duty
And we'll strike while the iron is hot!

So comrades, come rally
And the last fight let us face
The Internationale
unites the human race!



S Internacionalom

(traslitterazione dal russo)

Vstavaj, prokljat'em zaklejmennyj,
Ves' mir golodnyx i rabov!
Kipit nash razum vozmushchennyj
I v smertnyj boj vesti gotov.
Ves' mir nasil'ja my razrushim
Do osnovan'ja, a zatem
My nash, my novyj mir postroim:
Kto byl nichem, tot stanet vsem!

E^to est' nash poslednij
I reshitel'nyj boj,
S Internacionalom
Vosprjanet rod ljudskoj!

Nikto ne dast nam izbavlen'ja-
Ni bog, ni car' i ni geroj.
Dob'emcja my osvobozhden'ja
Svoeju sobstvennoj rukoj.
Chtob svergnut' gnet rukoj umeloj,
Otvoevat' svoe dobro,
Vzduvajte gorn i kyjte smelo,
Poka zhelezo gorjacho!

E^to est' nash poslednij
I reshitel'nyj boj,
S Internacionalom
Vosprjanet rod ljudskoj!

Lish' my, rabotniki vsemirnoj,
Velikoj armii truda,
Vladet' zemlej imeem pravo,
No parazity- nikogda!
I esli grom velikij grjanet
Nad svoroj psov i palachej,
Dlja nas vse tak zhe solnce stanet
Sijat' ognem svoix luchej.

E^to est' nash poslednij
I reshitel'nyj boj,
S Internacionalom
Vosprjanet rod ljudskoj!

L'Internationale

C'est la lutte finale
Groupons-nous, et demain,
L'Internationale
Sera le genre humain.

Debout! les damnés de la terre.
Debout! les forçats de la faim!
La raison tonne en son cratère,
C'est l'éruption de la fin.
Du passé faisons table rase,
Foule esclave, debout! debout!
Le monde va changer de base
Nous ne sommes rien, soyons tout!
Il n'est pas de sauveurs suprêmes
Ni Dieu, ni César, ni tribun,
Producteurs, sauvons-nous nous-mèmes!
Décrétons le salut commun!
Pour que le voleur rende gorge,
Pour tirer l'esprit du cachot,
Soufflons nous-mêmes notre forge,
Battons le fer quand il est chaud!
L'État comprime et la loi triche;
L'impôt saigne le malheureux;
Nul devoir ne s'impose au riche;
Le droit du pauvre est un mot creux.
C'est assez languir en tutelle,
L'égalité veut d'autres lois;
"Pas de droits sans devoirs, dit-elle,
Égaux, pas de devoirs sans droits!"
Hideux dans leur apothéose,
Les rois de la mine et du rail
Ont-ils jamais fait autre chose
Que dévaliser le travail?
Dans les coffres-forts de la bande
Ce qu'il a créé s'est fondu.
En décrétant qu'on le lui rende
Le peuple ne veut que son dû.
Les rois nous soûlaient de fumées,
Paix entre nous, guerre aux tyrans!
Appliquons la grève aux armées,
Crosse en l'air et rompons les rangs!
S'ils s'obstinent, ces cannibales,
À faire de nous des héros,
Ils sauront bientôt que nos balles
Sont pour nos propres généraux.

Ouvriers, paysans, nous sommes
Le grand parti des travailleurs;
La terre n'appartient qu'aux hommes,
L'oisif ira loger ailleurs.
Combien de nos chairs se repaissent!
Mais, si les corbeaux, les vautours,
Un de ces matins, disparaissent,
Le soleil brillera toujours!

C'est la lutte finale
Groupons-nous, et demain,
L'Internationale
Sera le genre humain



Die Internationale

Wacht auf, Verdammte dieser Erde,
die stets man noch zum Hungern zwingt!
Das Recht wie Glut im Kraterherde
nun mit Macht zum Durchbruch dringt.
Reinen Tisch macht mit dem Bedraenger!
Heer der Sklaven, wache auf!
Ein nichts zu sein, tragt es nicht länger
Alles zu werden, strömt zuhauf!

Völker, hört die Signale,
Auf, zum letzten Gefecht!
Die Internationale
Erkämpft das Menschenrecht!

Es rettet uns kein höh'res Wesen
kein Gott, kein Kaiser, noch Tribun
Uns aus dem Elend zu erlösen
können wir nur selber tun!
Leeres Wort: des armen Rechte,
Leeres Wort: des Reichen Pflicht!
Unmundigt nennt man uns Knechte,
duldet die Schmach länger nicht!

Völker, hört die Signale,
Auf, zum letzten Gefecht!
Die Internationale
Erkämpft das Menschenrecht!

Gewölbe, stak und fest bewehret
die bergen, was man dir entzog.
Dort lieft das Gut, das dir gehöret
und um das man dich betrog.
Ausgebeutet bist du worden!
ausgesogen bis aufs Mark!
Auf Erden rings, in Süd und Norden,
das Recht is schwach, die Willkür stark!

Völker, hört die Signale,
Auf, zum letzten Gefecht!
Die Internationale
Erkämpft das Menschenrecht!

In Stadt und Land, ihr Arbeitsleute,
wir sind die stärkste Partei'n
Die Müßiggänger schiebt beiseite!
Diese Welt muß unser sein!
Unser Blut sei nicht mehr der Raben
und der mächtigen Geier Fraß!
Erst wenn wir sie vertrieben haben
dann scheint die Sonn' ohn' Unterlaß!
Völker, hört die Signale,
Auf, zum letzten Gefecht!
Die Internationale
Erkämpft das Menschenrecht!

 

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