Strana vicenda quella del poliziotto più maldestro della storia, al cui confronto Louis de Funés - nei pessimi film su Fantômas - era un esempio di lucidità ed efficienza.
Il regista Blake Edwards aveva in mente un'ennesima variante della figura del ladro gentiluomo e pensò a David Niven: gli affidò
la parte di Sir Charles Lytton, impegnato a rubare il celebre diamante "Pantera Rosa", naturalmente in conflitto con un poliziotto incompetente, interpretato da Peter Sellers.
David Niven fu come al solito all'altezza, ma due comprimari gli rubarono drasticamente la scena. Intanto la stessa Pantera Rosa, non intesa come diamante ma nel senso del personaggio animato della sigla iniziale (creata da DePatie-Freleng), complice anche l'ormai celeberrima musica composto da Henry Mancini.
E poi Peter Sellers, si capisce.
Il bravissimo doppiatore Giuseppe Rinaldi (voce anche di Jack Lemmon, Marlon Brando, Paul Newman, Rock Hudson, e tanti altri, tra cui Albert Finney che in Assassinio sull'Orient Express è Poirot) ha aggiunto un tocco da maestro dando all'inflessione del poliziotto francese un sapore unico (come dice stoonsa Clouseau...); ma il successo di Sellers fu planetario, tanto che nei film successivi scompare la figura di David Niven e al centro della scena c'è sempre e solo lui, pasticcione e surreale, l'ineffabile Clouseau.
Insomma, un poliziotto nato quasi per caso che diventa uno dei più famosi detective della storia, anche se molti suoi colleghi lo avrebbero ucciso senza esitazione (come peraltro tenta inutilmente di fare il suo capo dal secondo film, Charles Dreyfus, interpretato da Herbert Lom).
Escludendo i sequel realizzati dopo la morte di Sellers (1980), furono sei i film (tutti diretti da Edwards) che hanno costruito il mito della Pantera Rosa, in cui si è persa la traccia del diamante che aveva questo nome ed è rimasto solo lui, Jacques Clouseau. (Ma una menzione va comunque al bravissimo Steve Martin, protagonista di due modesti remake)