Triangoli dell'Olocausto


Per essere identificati in base alla loro "colpa", i prigionieri dei campi dovevano portare cuciti sugli abiti dei triangoli colorati. Talvolta i colori usati differivano da campo a campo, ma i più comunemente usati erano:


ebrei - due triangoli sovrapposti a formare la stella di David
con la parola "Jude" scritta sopra
dissidenti politici
criminali comuni
Testimoni di Geova
reduci di Spagna, emigrati
"zingari"
soggetti "antisociali" e lesbiche
omosessuali (maschi)
le vittime
   
ebrei 5,6 - 6,1 milioni
civili slavi 3,5 - 6 milioni
prigionieri di guerra 2,5 - 4 milioni
dissidenti politici 1 - 1,5 milioni
Rom e Sinti 200.000 - 800.000
disabili 200.000 - 300.000
omosessuali  10.000 - 15.000
Testimoni di Geova   2.000

 

ancora oggi non è stato possibile determinare il numero esatto delle vittime dell'Olocausto e le stime indicano dai 13 ai 19 milioni


qui la mappa dei lager

 

Contro l´indifferenza

Quando sono venuti a prendere i comunisti,
non ho detto niente.
Io non sono comunista.

Quando sono venuti a prendere i sindacalisti,
non ho detto niente.
Io non sono sindacalista.

Quando sono venuti a prendere gli ebrei,
non ho detto niente.
Io non sono ebreo.

Quando sono venuti a prendere i cattolici,
non ho detto niente.
Io non sono cattolico

Poi sono venuti a prendere me.
Ma non c’era più nessuno per protestare

Martin Niemöller, Dachau

Niemöller era un pastore luterano tedesco: arrestato nel 1937 passò otto anni in varie prigioni, fino al campo di Dachau, a cui peraltro sopravvisse; del testo che qui riportiamo - spesso erroneamente attribuito a Brecht - esistono varie versioni, e non è ben chiaro quale sia quella originale
(si veda, ad esempio, http://www.history.ucsb.edu/faculty/marcuse/niem.htm)