L'assedio di Leningrado

 

La rapida conquista della città in cui scoppiò la rivoluzione era uno degli obiettivi prioritari dell'Operazione Barbarossa, l'invasione dell'Unione Sovietica da parte delle armate naziste.
Ma quella che doveva essere un'operazione travolgente incontrò una fortissima resistenza e la battaglia si trasformò in un assedio, il più lungo della seconda guerra mondiale,  che durò 2 anni e 5 mesi, dall'8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944.
L'enorme sforzo dell'Armata Rossa guidata dal maresciallo Žukov, la massiccia partecipazione dei civili, il complesso e difficilissimo lavoro di rifornimento (i tedeschi avevano accerchiato la città bloccando le vie di comunicazione: rimase aperto solo un piccolo corridoio verso il lago Ladoga, che prese il nome di Strada della Vita), fecero sì che dopo 900 giorni le truppe germaniche si ritirassero.

Durante l'assedio il grande Dmitrij Dmitrieviç Šostakoviç compose la Sinfonia n. 7, «Leningradskaia», una sorta di inno contro la guerra, divenuta il manifesto della resistenza antinazista: la Leningradskaia sta alla musica come Guernica di Picasso alla pittura. La prima esecuzione avvenne il 5 marzo 1942, e la partitura fu poi fortunosamente inviata a New York, dove nel luglio la sinfonia fu eseguita dalla NBC Symphony Orchestra sotto la direzione di Arturo Toscanini. Il 6 agosto dello stesso anno venne finalmente suonata a Leningrado, ancora sotto assedio: musicisti e spettatori, laceri e stremati, riempirono la Sala della Filarmonica, illuminata come nelle grandi occasioni malgrado i bombardamenti, e la musica, diffusa da decine di altoparlanti, avvolse tutta la città.