Quelli che seguono sono alcuni brani tradotti in italiano tratti dal Zoruge no Gokuchūshuki (Le lettere dal carcere di Richard Sorge) utilizzati da Loris Scarpa nella sua tesi. Si tratta di una confessione autobiografica rilasciata dall'agente sovietico ai suoi carcerieri nipponici e analizza tutti i periodi della vita di quella che è stata una delle più grandi e discusse spie della seconda guerra mondiale. Attraverso il racconto ci è inoltre possibile comprendere le principali caratteristiche dello spionaggio sovietico in Asia orientale. Grazie a www.zasso.it. La prima guerra mondiale Fino allo scoppio della guerra ho vissuto una giovinezza relativamente mite, simile a quella di un agiato borghese. La nostra famiglia non si è mai dovuta preoccupare dal punto di vista economico. Tuttavia ero diverso dalla moltitudine dei miei coetanei. Ero nato nel sud del Caucaso. Avvertivo duramente il fatto di essermi trasferito giovanissimo a Berlino. La mia famiglia era per molti aspetti totalmente diversa da una famiglia prussiana. Poiché la mia famiglia era un nucleo strano, vi erano nella mia gioventù parecchi aspetti particolari e io differivo lievemente rispetto alla generalità dei bambini, così come i miei fratelli." [..] "Quell'anno (1914) durante le vacanze visitai la Svezia; tornai in patria imbarcandomi con l'ultimo battello; la prima guerra mondiale era scoppiata; mi arruolai subito, senza darmi la pena di avvertire la scuola né di dare gli ultimi esami. [...] Se dovessi dire cosa mi ha spronato a prendere questa decisione, questo sarebbe l'entusiasmo di vivere nuove esperienze, il venir liberato dalle lezioni, il desiderio di emanciparsi dalla vita che un giovane di diciotto anni considera senza significato e infine la diffusa eccitazione causata dalla guerra." [...] "Tornai in Germania per una ferita. Nel paese era già diventato difficile conservare il normale livello di vita. La vita quotidiana era già dominata dal malcontento e dal mercato nero, se c'era qualche soldo di nascosto ci si poteva comprare di tutto. I poveri erano indignati."[...] "Dopo essere stato ferito incontrai due soldati che avevano legami con un partito estremista tedesco. Uno di questi mi parlò di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht. Quindi discutemmo del modo in cui si perpetuava il massacro della guerra che colpiva i Paesi europei e di come rimuovere le cause dell'autodistruzione senza senso delle potenze occidentali. I primi contatti con i sovietici Nel 1924 si tenne a Francoforte sul Meno il congresso del partito comunista. Dei membri del partito comunista sovietico erano entrati illegalmente per rappresentare il Comintern alla conferenza. Io venni scelto dalla direzione [del partito] e fui incaricato di proteggere queste persone. Dovetti dare protezione a questi importanti membri, occuparmi dell'alloggio e garantire che potessero svolgere il lavoro senza preoccupazioni. Il Comintern ci inviò quattro delegati, Manuil'skij, Lozovskij, Pjatnickij e Kuusinen."[...] "Alla fine del congresso mi fu chiesto di recarmi a Mosca quell'anno, per lavorare nella sede principale del Comintern ma, poiché dovevo essere presente ad alcune riunioni riguardanti l'organizzazione futura e i legami informativi, non potei recarmi a Mosca. Con l'approvazione della direzione di Berlino mi recai allora alla fine del 1924 a Mosca e dal gennaio 1925 iniziai il mio lavoro. Pjatnickij cambiò la mia tessera del partito comunista tedesco con quella del partito sovietico. Gli ordini per la missione in Cina (1929) Gli incarichi ricevuti da Mosca erano i seguenti: 1) l'analisi sociologica e politica del governo di Nanchino che si andava rafforzando; 2) una ricerca sulla forza militare di Nanchino; 3) l'analisi di tutte le fazioni operanti in Cina e la loro forza militare; 4) una ricerca sulla politica interna e le politiche sociali del governo di Nanchino; 5) un'analisi delle politiche estere del governo di Nanchino nei confronti di tutti i paesi, in particolare Giappone e URSS; 6) un'analisi delle politiche di USA, Gran Bretagna e Giappone nei confronti del governo di Nanchino e di tutte le fazioni; 7) ricerca sulla forza militare di tutti i paesi presenti in Cina; 8) analisi dell'extraterritorialità e del problema delle concessioni; 9) ricerca sullo sviluppo della produzione agricola e industriale cinese e sulle condizioni dei lavoratori e dei contadini. L'incidente manciuriano e le sue ricadute (1931) L'incidente manciuriano, verificatosi nell'autunno del 1931, cambiò totalmente la posizione del Giappone. Ci si accorse che assunto il potere in Manciuria, il Giappone progressivamente voleva provare a giocare un ruolo attivo in Asia orientale. Tuttavia, con la conquista della Manciuria, il fatto che si stesse rafforzando la determinazione nipponica ad attuare esclusivamente con la forza questo ruolo fu un evento facile a vedersi. Influenzata direttamente dagli eventi manciuriani, l'Unione Sovietica si confrontava direttamente con il Giappone lungo un'ampia zona di confine [...]. Per l'URSS si presentò una nuova situazione non facile." [...] "In seguito [...] [sicuramente in una data successiva al gennaio 1932] dovemmo consegnare anche impressioni riguardanti il cambio di situazione in Asia orientale: 1) l'osservazione delle nuove attività economiche tedesche (in particolare in relazione al gruppo di consulenti militari tedeschi che si stava progressivamente rinforzando); 2) l'osservazione dello sviluppo delle attività americane in Cina (in particolare legata ai nuovi investimenti americani a Shangai); 3) le politiche giapponesi nei confronti della Manciuria e le tendenze antisovietiche; 4) l'osservazione accurata legata alle intenzioni giapponesi e alle posizioni dell'armata giapponese in Manciuria; 5) l'osservazione dei cambiamenti nel rapporto tra governo di Nanchino e Giappone. Spionaggio a Nanchino Non sentendomi soddisfatto delle informazioni raccolte dai miei collaboratori, raccoglievo da solo molti dati e notizie. A Shangai non c'era un'ambasciata, ma essendo entrato in contatto con la comunità tedesca venivo in possesso di varie informazioni. Il cuore della comunità tedesca era il consolato generale. Ero conosciuto da tutti e avevo già svolto molti lavori che mi erano stati affidati. I miei frequentatori erano commercianti, esperti militari e studiosi, ma tra di loro i più importanti erano i consiglieri militari inviati da Nanchino. In questo gruppo ho scelto come compagnia persone che si occupavano non solo di problemi militari ma anche di problemi politici. Il consulente militare, poi console a Nanchino, colonnello Von Kriebler era uno tra questi. Il ritorno a Mosca (1933) Ultimai il mio rapporto sull'attività in Cina a Berzin ma la mia domanda di restare a lungo a Mosca venne rigettata. Si discusse ancora una volta di lavorare all'estero. Quasi scherzando, gli dissi che forse si sarebbe potuto fare del lavoro in Giappone ma Berzin non rispose direttamente. Alcune settimane dopo, tuttavia, raccolse il suggerimento con entusiasmo straordinario. Mi disse che, così come lui, anche gli altri membri del Comitato centrale si erano interessati a una mia [possibile] attività; in Giappone e mi chiese di preparami senza indugi." Problemi tecnici (1933-35) "Io non conoscevo alcunché a proposito delle radio. [...] Poiché lo stabilire comunicazioni radiofoniche senza interruzioni con il centro era di importanza vitale, l'attivare delle trasmissioni, mantenere in buone condizione il sistema e cercare accuratamente di non venir rintracciati era essenziale per la nostra attività illegale. [...] Alla fine del 1933 era arrivato in Giappone Bernhardt con la moglie. Bernhardt aveva il compito di tecnico radiotelegrafista. Egli stabiliva le comunicazioni da casa sua a Yokohama o secondariamente dalla casa di Vukeliç a Tokyo. Ma da un punto di vista tecnico il suo lavoro era estremamente insoddisfacente e potevo spedire brevi messaggi solo occasionalmente. Non era solo questo; poiché egli non poteva far niente per impedire che fossero cercate le due installazioni dalle quali trasmetteva, finiva con il cadere in preda al panico." Successivamente all'arrivo di un nuovo tecnico da Mosca (Klausen) Sorge commenta come: "Klausen, per avere la sicurezza della trasmissione radio, aveva costruito quante più installazioni possibile. In certi momenti fu in grado di trasmettere da quattro luoghi differenti. Generalmente trasmetteva con costanza da almeno tre punti. Erano casa sua e la casa della moglie di Vukeliç. Quando Stein risiedette a Tokyo, anche casa sua fu utilizzata per le trasmissioni radio. Per quanto mi ricordo, Klausen provò ad installarsi anche a casa mia ma, poiché il risultato non fu buono, decidemmo di utilizzare questo luogo quando non ci fosse stata altra scelta. Poiché pensavamo che il controllo verso le trasmissioni clandestine presto o tardi sarebbe diventato più rigido, per eludere l'intercettazione e confonderla cambiavamo frequentemente punto di trasmissione. Klausen lavorò molto per ridurre le dimensioni dell'apparecchio trasmettitore. L'incidente del 26 febbraio 1936 Il significato dell'incidente del 26 febbraio 1936 fu di notevole importanza e fu necessario analizzare i fatti dell'incidente e la sua influenza sulla politica interna. Ben prima del golpe i segnali della tensione negli affari interni al Paese erano aumentati progressivamente di grado. Lo "scoppio" del niniroku jiken e soprattutto l'esperienza unica che lo aveva seguito erano state delle grandi sorprese per gli stati stranieri e per gli stranieri stessi. In poche parole, l'incidente aveva un carattere tipicamente giapponese ed era necessario che le sue cause fossero attentamente esaminate." I compiti di Branko Vukelic, uno dei collaboratori di Sorge in Giappone "I compiti di Vukeliç erano due. Uno era di carattere tecnico e l'altro era la raccolta di informazioni. Tra le sue fonti di informazione la più importante fu l'agenzia Domei [agenzia di stampa giapponese]. Poiché, essendo legata al suo lavoro, vi si recava ogni giorno, poteva trovare facilmente vari tipi di dati. Tra questi vi erano informazioni già divulgate ma anche notizie non ancora pubblicate. Inoltre era venuto a conoscenza delle correnti politiche segrete presenti all'interno della Domei. Generalmente Vukeliç veniva a conoscenza delle notizie che non venivano pubblicate in seguito all'azione della censura. Grazie a questo potemmo approfondire le tendenze della politica nipponica e conoscere il comportamento del governo." Sorge e l'atteggiamento nipponico nei confronti dell'URSS nell'estate-autunno 1941 Considerando lo sforzo fatto dalla Germania nei due anni e mezzo precedenti per far entrare in guerra il Giappone, mi accorsi dell'importanza di questo incarico (scoprire le intenzioni nipponiche nei confronti dell'URSS). Alla vigilia della guerra la Germania voleva stringere un'alleanza con il governo giapponese in chiave anti-britannica. Nel 1940 il Giappone pose la firma in maniera molto coerente sull'accordo (patto d'acciaio) che aveva come obiettivo l'opporsi a Gran Bretagna e USA. Nel 1941 furono fatti vari tentativi per far entrare in guerra il Giappone contro l'URSS. Per questa ragione Mosca nutriva interesse per l'atteggiamento nipponico nei confronti della guerra in Europa; inoltre, si può dire senz'altro che dopo lo scoppio del conflitto tra URSS e Germania, l'Unione Sovietica si sentì molto interessata dalla posizione assunta dai giapponesi." [...] "Riuscendo a comprendere con esattezza le dimensioni e la direzione - nord o sud - della mobilitazione nipponica, avremmo compreso la volontà giapponese di una guerra contro l'Unione Sovietica. Poiché la coscrizione era di grandi dimensioni e venivano inoltre inviati a nord rinforzi di un certo livello, all'inizio ci preoccupammo. Ma in seguito comprendemmo come questi rinforzi non erano indirizzati contro l'URSS. |
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