Ngaio Marsh "II curioso nome di questa scrittrice deriva da un termine dialettale neozelandese che indica una particolare pianta caratteristica di quei luoghi. La famiglia Marsh si era stabilita in Nuova Zelanda parecchie generazioni addietro insieme ai primi colonizzatori, ma i legami con il costume e la tradizione culturale britannici convinsero i genitori di Ngaio a far studiare la figlia nel paese di origine. Il primo amore della Marsh, trasmessogli dalla madre, fu il teatro, e una sua iniziale avventura con quel mondo ebbe un esito singolare: un suo soggetto giovanile di carattere drammatico venne rifiutato da un impresario e produttore, che però decise ugualmente di scritturare la ragazza come attrice. Il teatro impegnò per molti anni la scrittrice, che nel frattempo aveva pubblicato alcune novelle sulle pagine del Christchurch Sun." (R. Di Vanni - F. Fossati, Guida al 'giallo', Gammalibri, 1980) Il primo dei ventotto romanzi polizieschi di Ngaio Marsh (1895-1982), A Man lay dead, fu pubblicato nel 1934 e vi compare quello che sarà il protagonista fisso di tutti i suoi libri, il sovrintendente di Scotland Yard Roderick Alleyn. Il tocco, forzato, di originalità che Marsh volle dare al proprio personaggio è la sua appartenenza all'aristocrazia, quella vera, non la facile imitazione alla Philo Vance: Alleyn è ovviamente coltissimo, dai modi garbati, con un formidabile intuito, e guarda il mondo senza pregiudizio alcuno. In effetti Marsh si muove - letterariamente - con molta disinvoltura negli ambienti della nobiltà britannica, così come descrive in modo non stereotipato le varie situazioni in cui si trova coinvolto il suo personaggio: ad esempio il mondo del teatro, che evidentemente Marsh amava particolarmente. "Qualche volta la vena della scrittrice si fa più immaginifica e i risultati sono per lo più apprezzabili (Morire d'estasi, Swing Brother, swing). Autrice virtualmente contemporanea della Sayers e della Allingham, alle quali viene sistematicamente apparentata, se ne distacca, come ha rilevato Howard Haycraft nel suo Murder for Pleasure, perché scarsamente interessata allo studio psicologico dei personaggi, anche se la sua ispirazione e le sue qualità di metodica routinière appaiono, a dispetto del giudizio stroncatorio di Edmund Wilson, decisamente superiori per eleganza e autonomia di contorni. Il sovrintendente Alleyn è affiancato quasi regolarmente nelle sue indagini dall'ispettore Fox, una figura di collaboratore e spalla assolutamente originale come peso e contributo all'economia del racconto."
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