Chester Himes Chester Himes (1909 - 1984), uno dei rari scrittori di colore della letteratura poliziesca, si arrabbiava moltissimo quando lo classificavano come uno dei più veri, e duri, continuatori dell'hard boiled: non che negasse il debito profondo contratto con quel tipo di narrativa, e in particolare con Hammett, ma non ha mai nascosto di sentirsi assai più vicino a Richard Wright e agli esponenti della letteratura afroamericana. Originario del Missouri, Himes venne condannato a vent'anni per rapina a mano armata, e fu proprio nella biblioteca del carcere che scoprì Black Mask, Hammett; e in cella scrisse i suoi primi racconti. Libero dopo avere scontato sette anni e mezzo cercò, inutilmente, di intraprendere quella che aveva capito essere la sua strada, la letteratura. Fu quando vinse una borsa di studio che potè dedicarsi alla scrittura e nel giro di dieci anni scrisse cinque romanzi che ebbero una discreta accoglienza; ma solo l'insistenza del suo agente lo convinse a impegnarsi nel poliziesco, un ambito in cui vide subito l'opportunità di dare sfogo a tutta la sua rabbia esistenziale e creativa. Le situazioni criminose erano ovviamente l'ideale per rappresentare la violenza e la sopraffazione che dominavano la società americana, e, anche per mezzo di un linguaggio crudo, volgare (che gli costò anche qualche grana con la censura) diede ai suoi lavori un'impronta del tutto originale. Lo studioso della letteratura poliziesca Francis Lacassin è arrivato addirittura ad affermare che l'Harlem di Himes è molto vicina all'inferno dantesco: un luogo, un non-luogo, senza uscita, senza possibilità di redenzione, in cui domina selvaggiamente l'annullamento di ogni distinzione fra bene e male, e i suoi stessi personaggi positivi, due poliziotti neri, non sono esenti da drammatiche contraddizioni. È un vero peccato che Longanesi non abbia ristampato i romanzi di Himes, ormai esauriti. Aluni titoli sono stati ripubblicati, ma non tutti sono reperibili:
Dai romanzi di Himes due modesti film: Pupe calde e mafia nera (titolazione idiota di Cotton Comes to Harlem, di Ossie Davis, 1970) e Harlem Detectives, di Mark Warren, 1972. |