Max Horkheimer

Addio all'individuo


Con la scomparsa delle esistenze autononome nell'economia svanisce anche il soggetto come unità sintetlca. È divenuto insensato progettare I'autoconservazione a lungo termine o anche per gli eredi dopo di noi.
Sotto il monopolio l'individuo ha sempre solo chances sul breve periodo. Insieme alla proprietà stabile come possibile scopo acquisiti vo si dilegua la connessione delle esperienze individuali. L 'lo si è costituito nella cura per la proprietà in quanto la si può praticare sotto rapporti in qualche modo costanti, nel quadro di una concorrenza regolata e di un diritto universale.
Né gli schiavi né i poveri hanno individualità. La premessa del mio agire nel mondo sensibile dal quale questo stesso proviene e il quale presuppone, non può essere che una parte del mondo la mia proprietà. Il concetto di lo è legato alla volontà che per la persona ci sia una situazione futura è che essa consegua da quella presente, secondo regole conosciute e di cui la persona tiene conto nella sua attività.
Proprietà e permanenza della società borghese mediano l'idea del proprio passato e del proprio futuro. Oggi si costituisce l'amministrazione pianificante e si dissolve la costituzione dell'Io. Risultato della centralizzazione economica è un piccolo gruppo di magnati industriali. A dispetto e a causa dell'ingente capitale di cui devono disporre, essi possono così poco dominarsi come i loro dipendenti. Questi sono divisi in sezioni, gruppi, associazioni. Nelle associazioni l'individuo è solo un elemento e non ha in sé alcun significato. Se vuole preservarsi deve tenere le mani in pasta dappertutto, collaborare con ogni gruppo, essere capace di tutto. Egli appartiene sempre a un gruppo nella fabbrica, nel cantiere e in agricoltura, nello sport, nell'esercito. In ognuna di queste situazioni deve difendere immediatamente la sua esistenza fisica, deve rivendicare il suo posto nel lavoro, nel mangiare,nel dormire, dare e ricevere colpi e gomitate, subire la più rude disciplina.


Al posto della lungimirante responsabilità borghese per sé e i propri cari nelle generazioni, si afferma la capacità di adattarsi a compiti meccanici di ogni sorta.
L'individuo si contrae. Egli è costantemente attento e pronto, sempre e dappertutto con la stessa vigilanza e disponibilità; ovunque è orientato verso ciò che è pratico, presta orecchio al discorso solo in quanto informazione, orientamento, ordine; è senza sogni e senza storia...
La dissoluzione semantica del linguaggio in un sistema di segni come lo descrive la logistica va oltre il campo della logica.
Essa tira le somme di una situazione che espropria il linguaggio e lo trasferisce al monopolio. Gli uomini devono ripetere i linguaggi della radio, del cinema, dei giornali per essere ovunque sopportabili.

da: Max Horkheimer, Ragione e autoconservazione, 1942 - in Filosofia e teoria critica, Einaudi