Il lavoro diventa un supermarket, i diritti una merce come tante Con la legge 30 l'impresa potrà scegliere tra decine e decine di possibili contratti di lavoro atipici (somministrazione a tempo determinato, somministrazione a tempo indeterminato, lavoro intermittente o a chiamata, contratto di inserimento, lavoro condiviso, contratto di progetto, contratto accessorio con e senza voucher, associazione in partecipazione, ecc.), tutti senza diritto all'indennità di disoccupazione, o altri ammortizzatori sociali, senza un reale diritto alla retribuzione in caso di malattia e infortunio e senza una copertura previdenziale dignitosi, dove il lavoratore è sempre - di giorno e di notte - a disposizione dell'impresa. I contratti collettivi di lavoro non potranno in molti casi regolarne l'uso né limitarne i danni, perché la legge esclude la contrattazione per molti settori (pulizia, trasporti, custodia, informatica, edilizia, cantieristica, call center, ecc.) e a fronte di tantissime causali determinate dalle nuove norme. Addirittura un lavoratore potrà lavorare per tutta la vita dentro un'azienda, ma essere formalmente dipendente di un'altra. Non avrà diritto quindi a nessuna tutela tipica di quell'azienda (sopra o sotto i 15 dipendenti), di quel settore, di quel contratto nazionale o legge, perché formalmente lui, lì dentro, non esiste. Anche volendo, se un'azienda decidesse di assumere direttamente a tempo indeterminato i lavoratori somministrati (a tempo o no), non potrà farlo perché la nuova legge lo impedisce: insomma, precari per tutta la vita! Terziarizzazioni facili e liberalizzazione degli appalti e sub appalti: le imprese del futuro saranno senza qualità Con la legge 30 sarà possibile terziarizzare all'infinito un'azienda anche se non vi è nessuna esigenza produttiva, né autonomia preesistente del ramo da cedere. Sarà possibile moltiplicare gli appalti e sub appalti: questo vuoI dire niente più tutele contrattuali, niente più RSU, niente ammortizzatori sociali - anche per chi fino a ieri li aveva - ma anche smembramento del ciclo produttivo, competizione basata solo sulla riduzione del costo del lavoro, meno sicurezza sul lavoro, niente investimenti in innovazione. Torna il caporalato e i lavoratori più deboli troveranno sempre meno occasioni di lavoro stabili Con la legge 30 viene abolita la legge 1369/60, quella che vietava il caporalato. Tantissimi soggetti lucreranno sul trovare alle persone un lavoro purché siano: Agenzie private, Camere di Commercio, Comuni, Scuole e Università pubbliche e private, organizzazioni sociali, associazioni, consulenti del lavoro, enti bilaterali. I lavoratori con meno formazione, i più anziani, le donne e gli immigrati non saranno un buon affare per questi soggetti e allora i servizi pubblici per l'impiego, sempre con meno risorse, diverranno una sorta di collocamento per gli "ultimi della terra". Sarà la giungla più selvaggia e senza regole, dove il vecchio caporale che alle 5 della mattina raccoglieva le donne o gli immigrati per portarli nei campi e nei cantieri, da oggi potrà farlo alla luce del sole, tanti sono i soggetti formalmente riconosciuti ora a fare intermediazione. Sparisce la contrattazione nazionale Il rinvio alla contrattazione è un trucco: molti settori rimarranno scoperti perché lo dice la legge (per esempio nella somministrazione a tempo indeterminato o determinato) e il contratto nazionale che dovrà regolare quando e perché ricorrere ad alcuni tipi di nuovi contratti sarà sempre sostituibile da accordi peggiorativi, territoriali o aziendali. E se per caso, passati pochi mesi, ancora non c'è un accordo il Ministro del Lavoro potrà regolare tutto lui, con un decreto. Addirittura potrà essere un decreto a fissare le retribuzioni convenzionali per i nuovi lavoratori, indipendentemente da quanto, per quelle qualifiche e mansioni, prevedono già i CCNL. Altro che protagonismo della contrattazione! Torna
l'apprendistato senza formazione e i contratti di preselezione Il
part-time: da possibilità per le donne a incubo per il
lavoratore I
co.co.co. non spariscono anzi peggiorano
|