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I sindaci si sono messi d’accordo: finalmente si potranno avere i negozi aperti almeno un’ulteriore ventina di domeniche l’anno (che in tutto sono solitamente 52), oltre a quelle di dicembre che sono ormai scontatamente aperte in modo nauseante.
La logica del business, del consumismo, dell’arida rincorsa al denaro hanno avuto il sopravvento.
Che i lavoratori del settore e, come è naturale che sia, anche alcuni titolari fra i più illuminati, desiderino avere del tempo libero per sé, di avere delle passioni od interessi da coltivare nelle giornate di riposo, anche semplicemente godendosi la propria casa e la propria famiglia, non interessa assolutamente a nessuno.
L’unica cosa che importa è: fare denaro, fare denaro, fare denaro.
Consumare ad ogni costo, senza ovviamente porsi alcun problema su cosa voglia dire “consumare ad ogni costo” e sulla negatività di questo modo di essere.
Sembra, anzi è proprio così, che il dio quattrino, per il solo fatto della propria denominazione, sia ritenuto superiore al dio trino; dove per dio trino ognuno intende ciò che più vuole nella propria eventuale fede o nel più semplice credo di vivere bene con gli altri e con se stessi.
Ma i sindaci e quant’altri non si curano delle ricadute che vi sono sulle spalle degli addetti al settore: non saranno certo loro ad andare a lavorare, quando tutti gli altri riposano.
Non saranno loro, né il legislatore regionale, ideatore di questa tanto brillante quanto stolta pensata.
Poco importa loro che i lavoratori del commercio, soprattutto nella miriade di piccole e medie distribuzioni, vengano regolarmente già sfruttati, mal pagati, continuamente minacciati nella precarietà più spinta: onore solo a sua maestà il business.
Cosa volete che interessino concetti del tipo “qualità della vita”, “serenità”, “cultura” (figurati poi!) a chi ragiona con la il-logica del fare denaro, fare denaro, fare denaro, consumare, consumare, consumare, lavorare, lavorare, lavorare?
La Sinistra Ecosolidale - Friuli è al fianco con quanti protestano per questa retriva iniziativa e contesta totalmente la logica consumistica tendente all’abbrutimento dei cittadini-consumatori, psicologicamente costretti al consumismo domenicale per forza ed all’alienazione del sacrificio lavorativo ad ogni costo per gli addetti.
La Sinistra Ecosolidale - Friuli denuncia l’arroganza di quelle lobbies che pur di guadagnare, vendere, far consumare e quindi generare rifiuti, inquinare e soprattutto calpestare le giuste aspettative di qualità della vita dei propri collaboratori, approfittano di una politica troppo imprenditoriale per non essere da rigettare.
La Sinistra Ecosolidale - Friuli si mette a disposizione di chi non vuole accettare queste decisioni prese sulla pelle altrui.
Siamo pronti a darvi una mano
Udine 14/03/2006
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