Nadine Gordimer è nata nel 1923 a Springs, una cittadina del Transvaal
vicino a Johannesburg, figlia di un ebreo lettone e di un'inglese.
A soli quindici anni vede il suo primo racconto pubblicato da
una rivista.
Ai tempi dell'Università sogna di emulare i virtuosismi
stilistici dei suoi maestri, Proust, Cechov, Virginia Woolf, Katherine
Mansfield, ma si rende ben presto conto che nel suo Paese non
c'è spazio per una letteratura simile a quella europea:
"Vivendo a Johannesburg, mi sono trovata di fronte alla
sfida posta dalle condizioni in cui si trovava la gente della
mia terra".
E infatti in tutte le sue opere sono centrali i temi dell'apartheid,
della battaglia dei neri per i diritti civili, anche se ha sempre
cercato di non soverchiare la realtà con convinzioni ideologiche.
Ha viaggiato molto in Africa, Nord America, Europa, dovunque denunciando
gli orrori della discriminazione razziale. Per molti anni i suoi
racconti, saggi e romanzi sono colpiti dalla censura in Sudafrica,
mentre riceve premi e riconoscimenti in tutto il mondo.
Nel 1991, per la prima volta nella storia del Sudafrica, ottiene
il Premio Nobel per la Letteratura.
Nella sua lunga e instancabile attività letteraria ha scritto
tredici romanzi e oltre duecento racconti.
Tra le sue opere più note, in Italia edite da Feltrinelli, Un mondo di stranieri, Un ospire d'onore, Qualcosa là
fuori, Luglio, La figlia di Burger, Nessuno al mio fianco, Occasione
d'amore, L'aggancio.
I suoi saggi sono raccolti in Vivere nell'interregno, Scrivere
ed essere e Note dal nostro secolo.
"Un
branco di predatori intorno alla vittima. È un'utilitaria
con a bordo una giovane donna. La batteria l'ha mollata e taxi,
automobili varie, pulmini, furgoni e motociclette cercano di avanzare
ostacolandosi a vicenda, mentre la coprono di invettive, un ingorgo
che si autoalimenta. E muoviti. Maledetta scema. Idikazana lomlungo,
le! Lei alza le mani, i palmi aperti, in segno di resa. Gli altri
continuano a strombazzare la propria impazienza. La ragazza scende
dalla macchina, li affronta. Uno dei disoccupati di colore che
segnalano agli automobilisti i parcheggi liberi in cambio di un'elemosina
si avvicina sgusciando tra i paraurti, le fa cenno con la testa,
Oka-ay, Oka-ay salga in macchina, avanti!", e mima i movimenti
delle mani sul volante. Ne appare un altro, e insieme la spingono
in una piazzola di carico merci. Intanto riprende la circolazione".
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