Nata
a Miami nel 1956 è attualmente una delle scrittrici più
lette al mondo. "It was raining in Richmond on Friday, June 6": stava piovendo a Richmond venerdì 6 giugno e molto prima delle luci dell'alba il sergente di polizia Pete Marino aveva svegliato il Chief Medical Examiner annunciando il terzo delitto... È il 1990, e dalla penna di Patricia Cornwell nasce un personaggio femminile destinato ad avere un incredibile successo nel panorama dei libri gialli. Nel giro di un decennio Kay Scarpetta diventa un cult: protagonista di altri undici romanzi, le sue avventure sono stampate in milioni di libri, tradotti in 22 lingue e venduti in tutto il mondo. Per Kay Scarpetta la vita non è facile. In un ambiente tipicamente maschile come quello della polizia e delle indagini sugli omicidi, l'intrusione di questa signora - e in un ruolo così importante - è vista con un fastidio che si trasforma facilmente in invidia e astio. Non manca chi si fa in quattro per metterle i bastoni tra le ruote e denigrare il suo lavoro, ma come per tutte le eroine che si rispettino, alla fine sarà (quasi) sempre Kay ad averla vinta. Nel 2002 Patricia Cornwell incontra a Londra John Grieve, Investigatore Capo di Scotland Yard e uno dei massimi esperti della storia di Jack lo squartatore. Dalle loro discussioni sui serial killer del XIX secolo e dalle loro visite ai luoghi della Londra "criminale" nasce Portrait of a Killer: Jack the Ripper-Case Closed, un libro in cui la Cornwell sostiene che the ripper, lo squartatore, fosse il pittore impressionista inglese Walter Sickert. Un libro controverso, che ha suscitato polemiche e che ha aperto alla scrittrice di Miami anche le porte della prestigiosa sezione nonfiction nella lista dei bestseller del New York Times. |