"Nei libri di Verne non c'è mai nulla di completamente impossibile: le 'possibilità' di cui dispongono gli eroi del Verne sono superiori a quelle realmente esistenti nel tempo, ma non troppo superiori e soprattutto non 'fuori' dalla linea di sviluppo delle conquiste scientifiche realizzate; l'immaginazione non è del tutto 'arbitraria' e perciò possiede la facoltà di eccitare la fantasia del lettore già conquistato dall'ideologia dello sviluppo fatale del progresso scientifico nel dominio del controllo delle forze naturali."
(Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, 1975, vol. III, p. 2126)
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