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Perché la marijuana fu proibita |
La marijuana (spagnolo) o cannabis (latino) o hemp (inglese) è
una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed
ha una storia lunga almeno quanto quella
dell'umanità. Unica pianta che si può coltivare a
qualunque latitudine, dall'Equatore alla
Scandinavia, ha molteplici proprietà curative,
cresce veloce, costa pochissimo da mantenere,
offre un olio di ottima qualità (molto
digeribile), ed ha fornito, dalle più antiche
civiltà fino agli inizi del secolo scorso, circa
l'80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra
tessile, e di combustibile di cui l'umanità abbia
mai fatto uso.
E poi, cosa è successo? È successo che in quel periodo è avvenuto il
clamoroso sorpasso dell’industria ai danni
dell'agricultura, e di questo sorpasso la cannabis
è stata chiaramente la vittima numero uno.
I nascenti gruppi industriali americani
puntavano soprattutto allo sfruttamento del
petrolio per l’energia (Standard Oil -
Rockefeller), delle risorse boschive per la carta
(editore Hearst), e delle fibre artificiali per
l’abbigliamento (Dupont) - tutti settori nei quali
avevano investito grandi quantità di denaro. Ma
avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno,
questo avversario potentissimo, e si unirono così
per formare un'alleanza sufficientemente
forte per batterlo.
L'unica
soluzione per poter tagliare di netto le gambe
ad un colosso di quelle dimensioni risultò la
messa al bando totale. L’illegalità. Partì
quindi un'operazione mediatica di
demonizzazione, rapida, estesa ed efficace
("droga del diavolo", "erba maledetta" ecc.),
grazie agli stessi giornali di Hearst (è il
famoso personaggio di Citizen Kane/Quarto
Potere, di O. Wells), il quale ne aveva uno
praticamente in ogni grande città. Sensibile al
denaro, e sempre alla ricerca di temi di facile
presa popolare, Hollywood si accodò volentieri
alla manovra, contribuendo in maniera
determinante a porre il sigillo alla bara della cannabis.
La condanna morale viaggiava
rapida e incontrastata da costa a costa
(non c’era la controinformazione!), e di lì a
far varare una legge che mettesse la cannabis
fuori legge fu un gioco da ragazzi. Anche perchè
pare che i tre quarti dei senatori che
approvarono il famoso "Marijuana Tax Act" del
1937, tutt'ora in vigore, non sapevano che
marijuana e cannabis fossero la stessa cosa:
sarebbe stato il genio di Hearst ad introdurre
il nomignolo, mescolando le carte per
l'occasione. |
THOUGHTS ON CANNABIS
"How
many murders, suicides, robberies, criminal
assaults, holdups, burglaries and deeds of
maniacal insanity it causes each year,
especially among the young, can only be
conjectured...No one knows, when he places a
marijuana cigarette to his lips, whether he
will become a joyous reveller in a musical
heaven, a mad insensate, a calm philosopher, or
a murderer..."
"Quanti omicidi,
suicidi, furti, aggressioni criminali, rapine,
scassi e gesti di follia maniacale provochi ogni
anno, lo si può solo indovinare. Nessuno sa, nel
mettere ad altri fra le labbra una sigaretta di
marijuana, se ne faranno un allegro visitatore
di paradisi musicali, un folle delirante, un
tranquillo pensatore, o un
assassino..."
HARRY J ANSLINGER . Commissioner of the
US Bureau of Narcotics
1930-1962 |
Fatto sta che a partire da quel momento
Dupont inondava il mercato con le sue fibre
sintetiche (nylon, teflon, lycra, kevlar, sono
tutti marchi originali Dupont), il mercato
dell'automobile si indirizzava definitivamente
all'uso del motore a benzina (il primo motore
costruito da Diesel funzionava con carburante vegetale), e Hearst iniziava
la devastazione sistematica delle foreste del
Sudamerica, dal cui legno trasse in poco tempo la
carta sufficiente per mettere in ginocchio quel
poco che era rimasto della concorrenza.
Al
coro di benefattori si univa in seguito il
consorzio tabaccai, che generosamente si offriva
di porre rimedio all'improvviso “vuoto di mercato”
con un prodotto cento volte più dannoso della
cannabis stessa.
E le "multinazionali" di
oggi, che influenzano fortemente tutti i maggiori
governi occidentali, non sono che le discendenti
dirette di quella storica alleanza, nata negli
anni '30, fra le grandi famiglie industriali. (Nel
caso qualcuno si domandasse perchè mai la cannabis
non viene legalizzata nemmeno per uso medico,
nonostante gli innegabili riscontri positivi in
quel senso).
Come prodotto tessile, la
cannabis è circa quattro volte più morbida del
cotone, quattro volte più calda, ne ha tre volte
la resistenza allo strappo, dura infinitamente di
più, ha proprietà ignifughe, e non necessita di
alcun pesticida per la coltivazione. Come
carburante, a parità di rendimento, costa circa un
quinto, e come supporto per la stampa circa un
decimo.
Abbiamo fatto l'affare del
secolo.
Scritto da Massimo Mazzucco per luogocomune.net
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