L´ex ministro della Salute, Umberto Veronesi, si dice a favore dell´eroina controllata: «Così si riduce il danno». E dopo l'apertura del ministro Paolo Ferrero sulle "stanze del buco", la posizione di Veronesi - espressa sul settimanale Grazia - accentua le critiche del centrodestra sulla volontà espressa dal governo di rivedere la legge antidroga Giovanardi-Fini. Ed è Luigi Cancrini - deputato del PdCI e professore dell´università La Sapienza - a rispondere alle critiche e anche a solevare dei dubbi sugli annunci di Ferrero. Cancrini è uno dei massimi esperti di tossicodipendenze in Italia e si è sempre battuto per un approccio al problema della droga non repressivo. «La legge Giovanardi-Fini è l'opposto dell'approccio di riduzione del danno e va radicalmente cambiata ma ci sono altre priorità rispetto a "stanze del buco" o "eroina di Stato"». La polemica si era aperta a Radio radicale, dopo che Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, aveva dichiarato ai microfoni «di non avere nessuna contrarietà» alla apertura delle shooting room, le stanze del buco, «come forma di sperimentazione per la riduzione del danno». Immediata la replica dell´opposizione: se per Alfredo Mantovano di An «è uno scandalo, si tratta di spaccio di Stato», Carlo Giovanardi (Udc), relatore della legge antidroga del governo Berlusconi, parla di «danni irrevocabili dal punto di vista culturale». Per il ministro Ferrero, una politica di riduzione del danno deve essere accompagnata da una netta distinzione in materia di lotta alle droghe tra spaccio e consumo, «il consumo deve essere completamente depenalizzato», ha spiegato capovolgendo l'impianto della legge in vigore. Il giorno dopo le dichiarazioni del ministro a Radio radicale nel dibattito interviene Umberto Veronesi, oncologo, reduce da una battaglia per rendere più facile l´accesso ai farmaci antidolorifici, compreso gli oppiacei, ai malati terminali. «Liberalizzare le droghe pesanti - osserva Veronesi - fa calare il numero di tossicodipendenti. La dipendenza da eroina è sempre di più un problema medico», come ha mostrato il caso della Svizzera, dove un programma di somministrazione controllata di eroina è cominciato nel 1991. «La liberalizzazione delle droghe ha effetti positivi. Intendiamoci, io sono contro tutti gli stupefacenti, ma non penso che il proibizionismo sia la maniera migliore di risolvere il problema». «Quello delle stanze del buco è un falso problema», osserva invece Luigi Cancrini, psichiatra che si occupa da 30 anni di tossicodipendenze. «Detto che non sono pregiudizialmente contrario alle shooting room - ha spiegato Cancrini, presidente nel 2001 del comitato scientifico dell´Osservatorio epidemiologico del governo - abbiamo studiato le diverse forme di sperimentazione portate avanti in Gran Bretagna, Svizzera e Olanda e i risultati non sono ancora univoci». Il problema vero, semmai, è un altro: mancanza di fondi per i Sert e una legge repressiva - la Giovanardi-Fini - attuata dal centrodestra. «Bisogna immediatamente cancellare il decreto della dose minima, introdotto dalla legge, che porta il tossicodipendente all´arresto». Cancrini chiede piuttosto a Prodi di lasciare alle Camere la discussione in materia di droga, diversamente da come aveva fatto il governo Berlusconi. «Le shooting room e l'eroina di Stato possono attendere». l'Unità 13.06.06 |