«Buona
sera, mi fa molto piacere essere qui. Blum mette sotto la sua lente impietosa il suo paese in tempo di guerra e le azioni lecite e illecite compiute dai governi USA in sessant'anni di storia. Alla pungente introduzione seguono due parti: la prima tratta degli interventi USA nel mondo, della politica interna statunitense e infine della guerra fredda e delle sue analogie con la guerra agli "Stati canaglia"; la seconda raccoglie gli Anti-Empire Reports, le sue gustose e irriverenti newsletter degli ultimi anni. Anche se il quadro è tutt'altro che roseo, i fatti, scrupolosamente analizzati da Blum, sono sempre raccontati con umorismo e grande verve narrativa. Rapporti dall'lmpero è un libro spesso divertente, e l'ironia e la non rassegnazione dell'autore ci permettono di sperare: Blum ama il suo paese e non può resistere alla tentazione di risvegliarlo dal letargo. "Da quando gli Stati Uniti hanno mostrato la loro vera faccia invadendo l'lraq e infischiandosene del mondo, la bruciante domanda tra gli alti ranghi dei movimenti contro la guerra, sia qui che altrove, è stata: come fermiamo il mostro prima che uccida di nuovo? In mancanza di governi europei e arabi che mostrino più coraggio nell'opporsi all'Impero, dobbiamo rivolgerci al popolo americano, perché nessun altro ha le potenziali leve da muovere contro il mostro se non i figli del mostro stesso. Ma il problema è proprio lì, perche gli americani sono... come possiamo dirlo garbatamente? ...Mettiamola così: ogni cinquanta adulti uno sostiene di essere stato rapito dagli alieni; una ricerca della National Science Board ha rivelato che il 27% degli adulti crede che il sole ruoti intorno alla terra e, secondo una indagine demoscopica, il 68% crede nel diavolo (il 12% non è sicuro) e la maggior parte degli americani crede che Dio abbia creato l'evoluzione. Ci sono intelligenze di tutti i tipi in questo mondo: musicali, scientifiche, matematiche, artistiche, accademiche, letterarie e così via. Poi c'è l'intelligenza politica, che può essere definita come la capacità di vedere attraverso le stronzate con cui ogni società, passata, presente e futura nutre i suoi cittadini dalla nascita in poi, per assicurarsi la continuità dell'ideologia dominante. Indagini condotte a giugno hanno dimostrato che il 42% degli americani credeva che I'Iraq avesse avuto un diretto coinvolgimento in ciò che è accaduto l'11 settembre, la maggior parte di questa percentuale era certa che gli iracheni fossero tra i diciannove dirottatori. Il 55% degli americani credeva che Saddam Hussein avesse stretti legami con Al Qaeda; il 34% era convinto che in Iraq fossero stati trovate recentemente armi di distruzione di massa (il 7% non era sicuro) e il 24% credeva che l'lraq avesse usato armi chimiche o biologiche contro le forze americane durante la guerra (il 14% non era sicuro)." |