William Blum

Rapporti dall'impero

Fazi, 2005, € 17,50

«Buona sera, mi fa molto piacere essere qui.
È un vero piacere allontanarsi da un paese
guidato da un fascista molto corrotto e senza
nessuna comprensione per i poveri per venire
in un paese guidato da un fascista molto corrotto
e senza nessuna comprensione per i poveri»
(p. 187)

«Perche non ci sarà mai un colpo di Stato a Washington?
Perche a Washington non ci sono ambasciate americane»
(p. 165)
.
Dall'autore del Libro nero degli Stati Uniti, una raccolta
di saggi irriverenti, sarcastici, documentatissimi,
che attraversa gli ultimi decenni di politica estera e interna USA.

«Leggerlo è una goduria immensa»
Gore Vidal

«Blum è un maestro del giornalismo di denuncia»
Io Donna - Corriere della Sera

«Rapporti dall'Impero è un contributo
incommensurabile per capire (o provare a capire)
perché la politica americana si comporta come si comporta»

Online Journal

Con questo nuovo libro William Blum, guru del giornalismo d'inchiesta radical statunitense, prosegue la sua missione di spina nel fianco dell'amministrazione e della storiografia ufficiale americana.
Blum mette sotto la sua lente impietosa il suo paese in tempo di guerra e le azioni lecite e illecite compiute dai governi USA in sessant'anni di storia. Alla pungente introduzione seguono due parti: la prima tratta degli interventi USA nel mondo, della politica interna statunitense e infine della guerra fredda e delle sue analogie con la guerra agli "Stati canaglia"; la seconda raccoglie gli Anti-Empire Reports, le sue gustose e irriverenti newsletter degli ultimi anni.
Anche se il quadro è tutt'altro che roseo, i fatti, scrupolosamente analizzati da Blum, sono sempre raccontati con umorismo e grande verve narrativa.
Rapporti dall'lmpero è un libro spesso divertente, e l'ironia e la non rassegnazione dell'autore ci permettono di sperare: Blum ama il suo paese e non può resistere alla tentazione di risvegliarlo dal letargo.

 

"Da quando gli Stati Uniti hanno mostrato la loro vera faccia invadendo l'lraq e infischiandosene del mondo, la bruciante domanda tra gli alti ranghi dei movimenti contro la guerra, sia qui che altrove, è stata: come fermiamo il mostro prima che uccida di nuovo?
In mancanza di governi europei e arabi che mostrino più coraggio nell'opporsi all'Impero, dobbiamo rivolgerci al popolo americano, perché nessun altro ha le potenziali leve da muovere contro il mostro se non i figli del mostro stesso. Ma il problema è proprio lì, perche gli americani sono... come possiamo dirlo garbatamente? ...Mettiamola così: ogni cinquanta adulti uno sostiene di essere stato rapito dagli alieni; una ricerca della National Science Board ha rivelato che il 27% degli adulti crede che il sole ruoti intorno alla terra e, secondo una indagine demoscopica, il 68% crede nel diavolo (il 12% non è sicuro) e la maggior parte degli americani crede che Dio abbia creato l'evoluzione.
Ci sono intelligenze di tutti i tipi in questo mondo: musicali, scientifiche, matematiche, artistiche, accademiche, letterarie e così via. Poi c'è l'intelligenza politica, che può essere definita come la capacità di vedere attraverso le stronzate con cui ogni società, passata, presente e futura nutre i suoi cittadini dalla nascita in poi, per assicurarsi la continuità dell'ideologia dominante.
Indagini condotte a giugno hanno dimostrato che il 42% degli americani credeva che I'Iraq avesse avuto un diretto coinvolgimento in ciò che è accaduto l'11 settembre, la maggior parte di questa percentuale era certa che gli iracheni fossero tra i diciannove dirottatori. Il 55% degli americani credeva che Saddam Hussein avesse stretti legami con Al Qaeda; il 34% era convinto che in Iraq fossero stati trovate recentemente armi di distruzione di massa (il 7% non era sicuro) e il 24% credeva che l'lraq avesse usato armi chimiche o biologiche contro le forze americane durante la guerra (il 14% non era sicuro)."