Noi
dell'Africa immensa
Agostinho Neto *
Noi
dell'Africa immensa
al di là del tradimento degli uomini
attraverso foreste maestose invincibili
attraverso il fluire della vita
ansiosa veemente copiosa nei fiumi ruggenti
per il suono armonioso di marimbe in sordina
per gli sguardi gioventù delle folle
folle di braccia di ansia di speranza
.
dell'Africa immensa
sotto l'artiglio
sanguinanti di dolore e speranza di amarezza e di forza
sanguinando sulla terra sventrata dal sangue delle zappe
sanguinando nel sudore del lavoro forzato del cotone
sanguinando fame ignoranza disperazione morte
nelle ferite sul dorso nero del bambino della madre
sanguinanti e germoglianti
dell'Africa immensa
nera
e chiara come mattine di amicizia
vogliosa e forte come i passi della libertà
Le nostre grida
sono tamburi araldi di desiderio
nelle voci babeliche armonia di nazioni
le nostre grida sono inni d'amore per i cuori
fecondanti la terra come il sol le sementi
grida d'Africa
grida di mattine in cui nei mari crescono morti
incatenati
sanguinanti e germoglianti
- Ecco le nostre mani
...aperte alla fratellanza del mondo
per il futuro del mondo
unite nella certezza
per il diritto per la concordia per la pace
Sulle nostre dita crescono rose
.con i profumi dell'indomabile Zaire
con la grandiosità dei tronchi del Maiombe
Negli animi
il camminar dell'amicizia per l'Africa
per
il mondo
i nostri occhi sangue e vita
rivolti alle mani indicanti amore in tutto il mondo
mani in futuro-sorriso ispiratrici di fede nella vitalità
dell'Africa terra Africa umana
dell'Africa immensa
germoglianti sotto il sole della speranza
stringenti vincoli fraterni nella libertà di amare
dell'ansia di concordanza
Sanguinanti e germoglianti
.
Per il futuro ecco i nostri occhi
per la Pace ecco le nostre voci
per la Pace ecco le nostre mani
dell'Africa unita nell'amore.
Agostinho
Neto fu il capo dell'MPLA (Movimento per la lIberazione
dell'Angola), il principale gruppo indipendentista, e dopo la
sconfitta del colonialismo portoghese fu il primo Presidente della
Repubblica; rimase in carica fino al 1979, anno della sua morte.
Neto è considerato anche uno dei più grandi poeti
africani.
L'Angola,
durante il periodo della dominazione nazione coloniale portoghese
divenne il principale mercato per la tratta degli schiavi, oltre
ad essere sfruttata per i giacimenti di diamanti. Il Paese fu
l'ultima colonia portoghese ad ottenere l'indipendenza, nel 1975,
dopo un periodo di guerriglia durato 14 anni.
La proclamazione d'indipendenza fu subito seguita da una sanguinosa
guerra civile tra i tre principali movimenti di liberazione: il
MPLA, di orientamento marxista venne appoggiato dall'Unione Sovietica,
il FNLA fu sostenuto da Stati Uniti e Cina, mentre il Sudafrica
appoggiò
l'UNITA
Alla fine del 1975 l'intervento di truppe cubane e l'intensificarsi
degli aiuti sovietici portarono il MPLA, guidato da Neto, a prevalere
sugli altri due movimenti. Il FNL si sciolse, l'UNITA continuò
la guerriglia.
Agostinho Neto attuò una politica di stampo marxista e
tentò la ricostruzione dei Paese. Alla sua morte gli subentrò
J. E. Dos Santos, che ereditava anche la sanguinosa guerra civile
contro l'UNITA, terminata solo nel 1991 con la pace di Estoril
e dopo il ritiro cubano.
Le elezioni libere dell'anno seguente vedevano la vittoria dei
MPLA.
L'UNITA, uscita pesantemente sconfitta dalle consultazioni,
rispondeva con un tentativo di insurrezione a Luanda, che veniva
però soffocato dalle truppe governative. Questo fatto diventava
il nuovo pretesto per riprendere la guerra civile che si estese
a macchia d'olio in quasi tutto il Paese, assumendo il nuovo volto
di un conflitto interetnico.
Nel 1993 l'Angola veniva ufficialmente riconosciuta dall'ONU;
l'anno seguente il governo di Luanda e i portavoce dell'UNITA
sottoscrivevano un nuovo accordo che poneva le basi per una risoluzione
pacifica dei conflitto che durava nel Paese da oltre un ventennio.
LA TRATTA DEGLI SCHIAVI
Dal 1500 le popolazioni europee incominciarono ad interessarsi
alle ricchezze delle due Americhe rendendosi presto conto che
lo sfruttamento delle piantagioni e delle miniere richiedeva moltissima
mano d'opera. Ciò determinò l'inizio dei commercio
di schiavi provenienti dall'Africa.
I Portoghesi e gli Spagnoli furono i primi a praticare questa
attività; dalle coste europee salpavano navi dirette in
Africa cariche di fucili, rum, cotone di qualità scadente,
paccottiglia e altre merci che venivano scambiate con schiavi.
Il monopolio dei commercio venne ceduto a compagnie portoghesi
ed olandesi che riuscivano a vendere fino a 4.000 individui l'anno
ai coloni spagnoli. |